Garden Wall – Assurdo
Finalmente l’avant-garde appare nelle scelte compositive di band nostrane. Una lacuna che ci portiamo avanti da un pò, come se fossimo solo il popolo delle canzonette e non avessimo artisti in grado di Sperimentare, con la “S” maiuscola. Vero è che avant-garde non sembra una definizione allineata al biglietto da visita dei Garden Wall che si presenta come “avant math prog ethnic metal band”, ma all’ascolto di questi dieci brani ci sembra il contenitore che meglio rappresenta le diverse sfumature che questi cinque musicisti sono in grado di originare. E vero è, inoltre, che dietro agli originatori di queste musicalità aspre e talvolta innaturali compare in vese di promotore anche Claudio Milano, a noi già noto e già cantante dei Nichelodeon, conoscuti per il loro approccio musicale anticonvenzionale molto dedito al teatro sperimentale.
Dopo una piacevolmente indefinibile Iperbole, da questo Assurdo ci travia una Butterfly Song che anch’essa pesca da diverse fonti: i primi Sadist per le atmosfere, il progressive rock che timido fuoriesce a sprazzi ed i fraseggi di chitarra, caratteristica spesso presente (seppur originata da strumenti vari) come manifestazione di eccentricità per un’uscita che tutto vuole essere tranne che vicina al jazz/fusion et similia. Nonostante tutto ciò il brano sembra di una spanna sotto rispetto alla successiva Trasfiguratofunky, traccia che è in grado di originare sonorità capaci di far a cazzotti tra di loro (voce, chitarra con wah wah, basso in ovvio stile funky, tempi dispari di batteria) e che nel complesso appaiono un urlo piacevole di un folle di mente. Non esistono delle vere e proprie linee vocali mentre il mood trascinante, lento e lacinante ci ricorda i tempi in cui i Meshuggah si divertivano a sottovalutare la batteria e rendere quasi psichedelico il proprio sound (chi ricorda Catch 33??); quello che resta è il ritmo, aspetto non proprio insito nell’anima dei Garden Wall ma che talvolta fuoriesce intrinsecamente come secca espressione delle capacità tecniche (e non solo) dei musicisti.
Alcuni passaggi risultano poco musicali (ad esempio Negative), segno di una proposta che vuole andare oltre il concetto stesso di insieme di brani ed avvicinarsi più alla realizzazione artistica ed unica in quanto tale (molte parti risulterebbero anche di difficile replicabilità in sede live). Restano le domande dinanzi ad alcune scelte compositive, con la stessa intensità con cui ci si avvicinerebbe ad un quadro di un artista neorealista sconosciuto, ma ancor più forte è il difficile senso (per alcuni versi anche piacevole) di digeribilità della proposta dei Garden Wall, lontana dai canoni discografici, distante anni luce da quanto i mass-media ci possano aver mai abituato. Clamores Horrendos Ad Sidera Tollit è un altro passaggio piacevole di schizzofrenia dove la frase “Essere o non essere…nè l’uno nè l’altro” rende giustizia ad un voler inquadrare qualcosa che sfugge come un’anguilla di minuto in minuto e cambia colore come un serpente che cerca di mimetizzarsi in un campo dai colori arcobaleno. Interessante Vacuum Fluctuation che si concentra di più sulla musica e sui tanti arrangiamenti (dai violini alle scene orientaleggianti) facendo scorrere più agevolmente i suoi otto minuti, mentre Re-Awakening risulta un incontro di boxe tra techno death metal ed ambient.
A volte ci si aspetta dagli artisti più originalità. Il vero problema di Assurdo, se problema può essere considerato, è che di originalità ce n’è anche troppa. Un male o un bene? A voi la risposta.
Autore: Garden Wall | Titolo Album: Assurdo |
Anno: 2011 | Casa Discografica: Lizard Records |
Genere musicale: Avant-garde | Voto: 6,5 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.gardenwallband.com |
Membri band:
Alessandro Seravalle – heart-felt emissions, electronics, keyboards, poems & guitars Raffaello Indri – lead and various guitars William Toson – fretted and fretless bass guitars Ivan Moni Bidin – drums Gianpietro Seravalle – electropercussions |
Tracklist:
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