Intervista a Le Orme
Presso la sede milanese del distributore Self, abbiamo incontrato un monumento della storia musicale italiana: Michi Dei Rossi, batterista dei leggendari Le Orme. Accompagnato dal produttore e manager Enrico Vesco, durante la conferenza stampa ci ha parlato del nuovo progetto del gruppo: ClassicOrme (uscito l’8 di aprile in tutto il mondo). Sentiamo cosa hanno detto ai microfoni dei giornalisti.
E.V.: Buongiorno a tutti i presenti. Prima delle domande vorrei fare una piccola introduzione. Le Orme hanno un’attività discografica e live che pochi artisti in Italia possono vantare. Avendo scelto di uscire da quelli che sono i meccanismi della discografia e dell’industria, come la partecipazione televisiva a trasmissioni o festival, molti hanno perso le tracce della band. Eppure in sei anni sono stati realizzati tre lavori ufficiali ed abbiamo sempre avuto un’attività incessante. Nell’ultimo mese, oltre al nuovo ClassicOrme, sono stati ristampati vari album, senza contare quelli in catalogo alle major che sono continuamente rieditati. Le caratteristiche della band sono la continua presenza in catalogo dei grandi classici. Se chiamaste una major in questo momento e ordinaste cento copie di Uomo Di Pezza (album del 1972,nda) piuttosto che Felona E Sorona (1973), il giorno dopo le ricevereste. Questo per fare capire la costante presenza de Le Orme nel mondo musicale. Inoltre, nonostante l’uscita dal mondo dello show business, continuiamo a girare Europa ed Italia attivamente in lungo ed in largo. Possiamo dire ed annunciare ufficialmente che ad un settimana dall’uscita del nuovo album siamo già in ristampa con il nuovo lavoro. Questo perché i preordini hanno già bruciato le mille copie dell’Lp e le cinquecento copie del 45 giri che abbiamo realizzato.
M.D.R.: ClassicOrme è la mia anima trasferita in questo progetto, un disco molto romantico e che contiene molte emozioni. E’ un disco che volevo realizzare da tantissimi anni, che ho concepito almeno dagli anni 90. Ero frenato dal realizzare un disco di musica classica. Avevamo già tentato di avvicinarci a questo mondo negli anni ’70 realizzando Florian, ma c’è una notevole differenza: lì eravamo noi a suonare con l’orchestra. Mentre per questo progetto gli arrangiamenti sono pensati completamente ed unicamente per gli strumenti di musica classica, realizzati come se fosse una romanza di Puccini, ad esempio. Per realizzare un album di musica classica mi mancavano i cantanti. Realizzare un lavoro orchestrale con la voce pop non era nelle mie intenzioni e nemmeno come lo avevo pensato sin dall’inizio. Ho voluto che si respirasse l’atmosfera dell’opera. E’ stata mia moglie a farmi scoprire questo mondo molti anni fa e mi sono reso conto dei brividi e delle sensazioni che mi davano le opere. Ovviamente ho dovuto propendere per gli strumenti della musica da camera e non per l’orchestra intera, anche perché avere il romanticismo con un’orchestra completa è molto difficile. A questi sono stati aggiunti altri strumenti, tipo il mellotron. I cantanti sono stati trovati tramite una collaborazione con il Santa Cecilia (la scuola di musica più importante di Roma nda) grazie alla collaborazione del tenore Francesco Grollo. A dire il vero io ero intimorito quando sono arrivato lì, ma poi ho scoperto che molti degli allievi conoscevano la nostra musica e mi hanno accolto con un calore inaspettato. Abbiamo ascoltato due cantanti, ritenuti i migliori allievi del conservatorio nel loro campo, a cui non ho nemmeno quasi lasciato finire il provino. Due grandi voci che spero facciano tanto successo. Eero (Lasoria, tenore finlandese nda) è un tenore fortissimo, di stampo verdiano mentre Marta (Centurioni, soprano, nda) sembra che sia un marziano. Una voce stupefacente, chiara, emotiva. Ogni volta che ascolto questo disco mi emoziono particolarmente e veramente. Mentre quando ascoltavo i nostri dischi passati mi piacevano, e non per sminuirli, questo mi emoziona. Sarà perché è musica classica. Mi piace sperimentare ma sicuramente farò altre cose di questo genere. Abbiamo realizzato un 45 giri che contiene due inediti non presenti nell’album: mentre in passato venivano realizzati i 45 come estratti dell’album, oggi abbiamo fatto il passaggio inverso.
R.G.: Sono stati esclusi da ClassicOrme oppure sono realizzati appositamente per il 45?
M.D.R: Sono stati realizzati appositamente per il 45, perché nell’album volevo mettere solo i pezzi de Le Orme riarrangiati in chiave classica.
R.G.: Come sarà rappresentato dal vivo questo disco?
M.D.R.: In sede live avremo il quintetto d’archi, i cantanti lirici e tutte le parti di clavicembalo, mellotron e pianoforte in questo caso campionati. Mentre tutti i suoni dei fiati e del glockenspiel verranno realizzati con le tastiere. Comunque l’ossatura, cioè gli archi, saranno presenti sul palco.
E.V.: A parte la partecipazione che ci vedrà coinvolti al festival prog di Villa Bertelli, dove eseguiremo Felona e Sorona integralmente, da ottobre ClassicOrme sarà eseguito dal vivo durante un tour che si svolgerà nei teatri.
R.G.: Come avete scelto i brani per il nuovo album dal vostro vasto repertorio?
M.D.R.: Il primo passo per la scelta è stato il puro istinto. Secondariamente, avevo una scaletta composta da questi brani che mi girava in testa da anni. Come dicevo in apertura, questo progetto mi ronza in mente da parecchio tempo.
R.G.: Vediamo nel libretto del CD che non vengono citati gli autori dei brani. Cosa ne pensano gli altri?
M.D.R.: Posso darti il loro telefono così puoi chiedere (risate,nda). Tony Pagliuca (ex tastierista,nda) forse lo ascolterà. Aldo Tagliapietra (ex chitarrista e bassista,nda) sicuramente no. Anche perché a lui la musica lirica non è mai né interessata né piaciuta.
R.G.: Ci sono già le date o qualche riferimento temporale più specifico per il tour?
M.D.R.: Non abbiamo ancora pensato ai dettagli delle date né alle città che saranno coinvolte. Sicuramente il tour sarà organizzato con il supporto dei musicisti locali. Ad esempio, se dovessimo suonare a Bari, verrà chiesto al Conservatorio locale o alle scuole di musica di fornirci i musicisti per gli strumenti classici. Speriamo solo che le istituzioni scolastiche accettino questo tipo di proposta. Vorremmo dare possibilità ai giovani di avere una possibilità.
R.G.: C’è stata una proposta, almeno per una sola serata, durante questi anni, per rimettere insieme la line up storica?
E.V.: Certamente! C’è stata un’offerta anche molto consistente che Tagliapietra e Pagliuca hanno rifiutato.
M.D.R.: Tre anni fa abbiamo speso tre mesi di trattative per rimettere assieme la band ma loro non hanno accettato per il vil danaro. Potete tranquillamente scriverlo perché quello che dico corrisponde alla verità. Secondo loro l’offerta non era consona e si pensava che la reunion de Le Orme valesse molto di più. Noi sul mercato valiamo quello che valiamo, mentre loro due pensavano altro. Ho proposto almeno qualche concerto per i fans e per divertirci. A me dei soldi non fregava nulla. Ma niente. Abbiamo sudato in ambito diplomatico per non ottenere poi nulla.
R.G.: Sono anni dove il prog è tornato in auge. Ti dà fastidio essere inquadrato in questa corrente ed avere questa etichetta?
M.D.R.: Vorrei svincolarmi dall’essere incasellato ma la verità è una sola: la musica de Le Orme è musica progressive, e da lì non si scappa. Ma non sarebbe giusto: nei confronti di quello che abbiamo fatto e nei confronti dei nostri ascoltatori. Il problema è suonare alcune canzoni che hanno pochissimo margine di riarrangiamento e di cambiamento e quindi suonare tantissime di queste canzoni dagli anni ’70 nello stesso modo non è sempre facile. Quello che dico è che il prog è nato come musica libera e di ispirazione momentanea: quindi il cambio delle canzoni e delle strutture musicali dovrebbe essere una cosa naturale. Mentre molti vogliono ascoltare gli stessi dischi del passato oggi rifatti uguali ed identici. Non lo dico assolutamente in tono polemico, non mi permetterei mai. Volevo dare una spiegazione di quello che è il prog. Infatti ai tempi i discografici arrivavano ad album finito e fatto, proprio perché quel genere era completamente inteso come completa libertà.