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06th Dic2012

L.A. Guns – L.A. Guns

by Francesco Damiano

“Quando passa il treno giusto, bisogna salire a bordo”. “Certe occasioni capitano una sola volta nella vita”. Ecco due frasi che tutti almeno una volta nella vita abbiamo pronunciato. Provate ora ad immaginare cosa voglia dire avere la certezza che quella occasione, quel treno è ormai passato, e sapere di non poter mai più salirci a bordo. Peggio ancora, sapere che su quel treno tu c’eri a bordo, ma hai scelto liberamente di scendere. Panico. Roba da tenerti una vita intera attaccato al rimpianto. Provate ora a trasporre quanto sopra nell’ambito rock-metal, e troverete due personaggi che sopra ogni cosa hanno vissuto tale esperienza. Uno è senza dubbio John Bush, singer degli Armored Saint che agli inizi degli anni ’80 ebbe la brillante idea di rifiutare il ruolo di vocalist di una giovane band emergente…i Metallica! L’altro è Traci Guns, che decise di fuoriuscire dalla band che aveva contribuito a far nascere assieme ad un certo William Bruce Rose (futuro Axl Rose), e lasciare il ruolo di chitarrista solista ad un allora sconosciuto Saul Hudson (futuro Slash)…per i pochi che non avessero capito, trattasi dei Guns’n Roses. Non si può prescindere da questa semplice considerazione per introdurci all’analisi di questo fantastico primo album degli L.A. Guns, band la cui storia ai più è nota, ma val la pena comunque di essere ripercorsa. Il primo embrione della band, infatti, si fonde nel lontano 1985 con un’altra band allora emergente, gli Hollywod Rose: da tale fusione nacquero, per l’appunto, i Guns’n Roses. Dopo pochi mesi Traci Guns decide però di lasciare la nuova band, e di tornare al primo amore, per l’appunto gli L.A. Guns. Recluta alla voce Phil Lewis (già singer dei glamsters Girl) ed un anno dopo l’uscita di Appetite For Destruction dei Guns’n Roses, esce sul mercato con quello che è considerato il “disco gemello” di Appetite…, questo fantastico L.A.Guns: uno dei tre dischi (assieme all’esordio proprio dei Gun’n Roses ed all’esordio degli Skid Row) imprescindibili, a parere di chi scrive,  per conoscere e capire cosa è stato lo sleaze/street rock negli anni ‘80.

Se le categorie musicali hanno mai avuto un senso, dall’ascolto di questo seminale album si capisce la differenza tra lo sleaze/street rock suonato dai nostri e il glam dei Poison, Ratt, Dokken, Warrant et similia, ai quali erroneamente spesso vengono accostati gli L.A. Guns. Qui c’è del puro hard rock, imbastardito da suoni veloci e cattivi; dall’altro lato spesso melodie semplici e melense, per quanto ben suonate. Gli L.A. Guns con questo fenomenale esordio sputano fuori tutta la loro rabbia, la loro esistenza da outsiders perenni, la loro vita vissuta da emarginati sempre ai limiti. Non bellocci, non giovanissimi, non particolarmente fighi insomma, con un’immagine da sbandati più realistica rispetto alle band iper patinate degli anni ’80. Questi sono stati gli L.A. Guns. Rispetto allo stesso Appetite For Destruction, L.A.Guns appare un disco ancora più rozzo, più grezzo nel suo incedere assassino. No Mercy  apre le danze in maniera inequivocabile: nessuna pietà chiede Phil Lewis alla sua donna, e nessuna pietà ci sarà per l’ascoltatore travolto dalla rabbia autentica dei Nostri. Sex Action è una chiara dichiarazione d’intenti da parte dei nostri galantuomini, che decisamente ritengono ci sia di meglio da fare che “ talk about love”!!! Siamo solo al secondo pezzo e l’ascolto è già incendiario. Ma il meglio arriva con le successive due tracce.

Se nutrite ancora qualche pregiudizio nei confronti dei gruppi musicali inseriti nel carrozzone glam, provate ad ascoltare One More Reason. Qua siamo ai limiti del puro heavy metal con un pezzo letteralmente assassino, con il buon Phil Lewis ad urlare a squarciagola “ Gimme one more reason to die”…mitico! E non è ancora abbastanza. Se considerate il suono della chitarra di Slash fantastico, provate ad ascoltare cosa diavolo è capace di creare Traci Guns all’inizio di Electric Gypsy : un riff da infarto che esplode poi a mille all’ora in un’altra canzone favolosa. Pezzo che ti fa venire alla mente una moto che corre veloce guidata da selvaggi rockers d’assalto…questi sono gli L.A. Guns! Quattro canzoni capolavoro, una meglio dell’altra, che non avrebbero sfigurato nella tracklist dei Guns’n Roses per intenderci. Prendiamo un minimo di fiato con Nothing To Lose , pezzo più festaiolo mentre con la successiva Bitch Is Back gli L.A. Guns confermano di non essere dei raffinati ragazzi da presentare alle vostre sorelle. Ma si sa, anche i ragazzacci hanno un cuore d’oro e con la strumentale Cry No More ci introducono alla immancabile ballad One Way Ticket: pezzo davvero molto intenso. Hollywood Tease è la cover che Phil Lewis recupera dalla sua vecchia band, i Girl, mentre le conclusive  Shoot For Thrills e Down In The City chiudono degnamente il disco, pur non essendo all’altezza dei primi quattro pezzi capolavoro dell’album.

Ebbene sì caro Traci Guns, il treno per il successo iper-mega-super-galattico oramai è passato per sempre, ma gli amanti del buon rock stradaiolo ti renderanno grazie per sempre per questo stupendo album gioiello. Da ascoltare almeno una volta nella vita.

Autore: L.A. Guns Titolo Album: L.A. Guns
Anno: 1988 Casa Discografica: Polydor Records
Genere musicale: Hard Rock Voto: 8
Tipo: CD Sito web: http://www.laguns.net
Membri band:

Phil Lewis – voce

Tracii Guns – chitarra

Mick Cripps – chitarra

Kelly Nickels – basso

Nickey Alexander – batteria

Tracklist:

  1. No Mercy
  2. Sex Action
  3. One More Reason
  4. Electric Gypsy
  5. Nothing To Lose
  6. Bitch Is Back
  7. Cry No More
  8. One Way Ticket
  9. Hollywood Tease (Girl cover)
  10. Shoot For Thrills (Sweet Pain cover)
  11. Down In The City
Category : Recensioni
Tags : Album del passato, Hard Rock
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