Queensryche – Dedicated To Chaos
Una cosa deve essere chiara fin dall’inizio: un album dei Queensryche è molto difficile da inquadrare. Basti ascoltare Empire e Promise Land per stentare a credere che si tratti della stessa band dietro gli strumenti (d’altra parte anche Geoff Tate risulta irriconoscibile se visto oggi ed ai tempi di Rage for Order). È pur vero che una delle rarissime band di Seattle a non suonare grunge ha negli ultimi anni perso il mordente heavy principalmente a causa della dipartita di Chris DeGarmo, eccellente chitarrista e compositore, lasciando tutte le redini del gioco al duo Tate/Rockenfield (talvolta aiutato da Wilton). Un serpente che cambia pelle è difficile da riconoscere e l’errore di scambiarlo per innoquo è dietro l’angolo. Lo stesso vale per questo Dedicated To Chaos che al primo ascolto sembra essere figlio unigenito di quel blando American Soldier che tanto aveva fatto disperare i fan. La verità è che ci sono varie sorprese ben camuffate: dimenticate i pezzi diretti tipo Warning poggiati su un riff di chitarra ed immergetevi in composizioni più intricate per il semplice fatto che a comporle non compare un chitarrista ma la mente di Tate che guitarman non è. Intricate ma non complesse, anzi le tracce risultano scorrevoli (forse troppo) e di facile appiglio, orecchiabili ma non intuitive.
Un esempio per tutti è Retail Therapy che ben rappresenta il disco: i Queensryche del nuovo decennio risultano essere poco metal (a parte qualche schizzo qua e là) e molto riflessivi, seppur non profondi: hanno di nuovo cambiato pelle, questo è il fatto, e che piacca o no bisognerebbe interpretare quanto di buono questa ennesima metamorfosi può regalarci. Around The World è un pezzo piacevole, nel quale Geoff si sente a suo agio e ciò si avverte subito, arricchendo un lavoro molto attento di chitarre ed arrangiamenti seppur volti a trasformare il brano in singolo da radio; Higher (il titolo la dice lunga) è uno dei pezzi più alti dell’album, che richiama il groove presente in Empire ma facendolo con classe e non sfruttando l’appiglio hard rock (in alcuni casi sembra ricordare il sax che elogiava i pezzi di Chameleon degli Helloween, anch’esso un album di alt(r)o rango per la band) con un assolo davvero ben fatto ed un basso finalmente “alla Jackson”; lo stesso groove si presenterà in Drive per smuovere gli animi e spingere le pulsazioni ad un’accellerazione senza controllo pur non usando tempi da hardcore, mentre la medesima eleganza si ripresenterà in Wot We Do che grazie agli arrangiamenti risulta elaborato e stuzzicante.
Ma non è tutto oro quello che luccica (seppur non subito): Got It Bad risulta discutibile, eccessivamente “voce-centrico”, un pò come la quasi orchestrale Broken, un brano forzatamente ballad ed eccessivamente teatrale; I Believe, a parte per il contributo ritmico piacevole, non aggiunge niente se non rallentare il passo di una “non-corsa”, di una gita che sembra talvolta lasciarci senza mutamenti, spostandoci ma senza trascinarci realmente in nessun luogo. Questa è la sensazione che si prova anche con I Take You, dall’apparenza dura ma meno pericolosa di una lucertola (altro che serpente!).
La vera domanda è: ma da una band con queste capacità compositive e creative qual è la direzione che si aspetterebbe? È proprio questa?
Autore: Queensryche | Titolo Album: Dedicated To Chaos |
Anno: 2011 | Casa Discografica: Roadrunner Records |
Genere musicale: Rock | Voto: 5,5 |
Tipo: CD | Sito web: www.queensryche.com/ |
Membri band:
Geoff Tate – voce Michael Wilton – chitarra Eddie Jackson – basso elettrico, voce Scott Rockenfield – batteria e tastiere Parker Ludgren – chitarra |
Tracklist:
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