Management Del Dolore Post-operatorio – McMAO
In Italia esistono molte band che dicono di proporre rock ma invece suonano del pop da classifica. Esiste però una band che si autodefinisce hard pop ed invece per noi centra l’animo rock, risultando molto più alternative dei finti quintetti in giro che si atteggiano con movenze anticonformiste. Esiste allo stesso tempo un confine che vede da una parte liriche profonde e impegnate e dall’altra testi scritti per pruriti adolescenziali e insofferenza contro il mondo che ci circonda. Il Management Del Dolore Post-operatorio si colloca al centro, risultando provocante ma con intelligenza, di un fastidio che è talmente forte che è impossibile rinunciare ad ascoltare di nuovo un loro brano. Se già con il precedente AUFF!! avevano fatto parlare a lungo di loro, con questo McMAO sfondano critica e pubblico, ponendoli al cospetto di un genere musicale non del tutto nuovo ma sviluppato con un approccio da pionieri. Questo in un album che salta da una parte all’altra e lo fa con musiche ed arrangiamenti di spessore, ma soprattutto con testi irriverenti che restano impressi nella mente e che risultano filosoficamente interpretabili seppur con idee ben chiare.
Si passa da La Scuola Cimiteriale che propone un impatto dance spiazzante alla successiva, profonda, intima, Hanno Ucciso Un Drogato nella quale un cinico ateo non avrebbe potuto creare una descrizione migliore di una situazione probabilmente nemmeno troppo rara. Incredibili gli effetti usati per la voce, scelte che mostrano una saggezza musicale sopra le righe. Coccodè riprende gli ingredienti delle prime due tracce unendo i momenti pieni di pathos nella strofa e il ritornello invece più movimentato; il cambio di musica fa da collante con le idee enunciate dai testi, semi-serie nella strofa e sarcastiche nel ritornello. Cosa manca? Influenze orientali nel bridge? Sì, confermato. Oggi Chi Sono parla di prostituzione e di materialità, il brano più amaro del lotto che predispone l’ascoltatore a Il Cantico Delle Fotografie la cui prima strofa potrebbe condurre al suicidio un buon ottimista; anche qui però più va avanti il brano e più i testi si inspessiscono, fino al lato più filosofico del modo di vivere dei MaDeDoPo (abbreviato).
L’ironia torna con La Plasticca Blu: un amore che sta andando male e una dose di realismo che pochissime band avrebbero il coraggio di spiattellare ai quattro venti. Loro lo fanno in modo schietto, senza volgarità (sarebbe troppo facile) e con un linguaggio a più strati che attecchiscono tutti. C’ è anche tempo per una (bellissima) dedica a James Douglas Morrison, una poesia dal gusto lipposo e crudo (come potrebbe essere diversamente) con effetti e cori stravaganti e delle tonalità vocali che Luca Romagnoli non raggiunge nelle altre tracce. La verità sulla cinematografia e sugli effetti dell’internazionalizzazione nelle pellicole è sputata in Il Cinematrografo che dimostra quanta delusione cela la mancata valorizzazione delle differenze. Toccante La Rapina Collettiva, misto di ingenuità e schiettezza, la visione di un bambino messa in musica che approda nuovamente all’amarezza.
I Management Del Dolore Post-operatorio a nostro parere si confermano con questo album i paladini dell’alternative rock del 2014, tra i pochi che riescono davvero ad interpretare il rock italiano degli anni ’10 e professarlo con personalità, usando un linguaggio che sia compreso da un range di età molto ampio, la metà però di quanto sia ampio il loro potenziale futuro.
Autore: Management Del Dolore Post-operatorio | Titolo Album: McMAO |
Anno: 2014 | Casa Discografica: Colorsound, MArteLAbel, Universal |
Genere musicale: Alternative Rock | Voto: 8 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.managementdeldolorepostoperatorio.it |
Membri band:
Luca Romagnoli – voce Marco Di Nardo – chitarra Nicola Ceroli – batteria Luca Di Bucchianico – basso Matteo Battistini – tastiere |
Tracklist:
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