Lacuna Coil – Delirium
Il più duro, pesante e oscuro. Delirium, il nuovo capitolo della saga Lacuna Coil, è proprio così. Un gruppo che non ha paura dei cambiamenti ma che resta sempre ben ancorato alle proprie radici. E il suono di questo ottavo album in studio riporta in qualche modo alle sonorità degli esordi, più dure e pesanti appunto. Attendere l’arrivo di un nuovo lavoro dei Lacuna Coil è un po’ come aspettare la nuova stagione di una serie TV antologica, tipo American Horror History. Ogni stagione un’ambientazione differente, spesso con personaggi diversi, ma senza perdere di vista tratti distintivi e la storia. In questo capitolo ci troviamo in un sanatorio; un percorso nei mali della società e nella parte buia della mente con la speranza che in fondo ci sia una luce, una cura. Delirium si presenta all’inizio di aprile con The House Of Shame, un singolo pesante e ben costruito, che lascia intendere le volontà della band. Si apre con delle sonorità mistiche per poi partire dritto con ritmiche serrate e un growl di Andrea Ferro che mai come in questo album appare così presente e incisivo. Poco dopo arriva la voce di Cristina Scabbia, ormai da tempo nell’olimpo delle cantanti metal ma che sarebbe sbagliato dare per scontata. I Lacuna Coil non smettono di studiare, imparare e cercare suoni e immagini per ambientare i loro racconti. Prima dell’album arrivano altri due singoli, Delirium e soprattutto The Ghost In The Mist, uno dei pezzi che meglio rappresenta questo album. L’album più duro, pesante e oscuro in 20 anni di Lacuna Coil. E forse il più completo.
Marco Coti-Zelati riesce a far emergere la parte più cupa di tutto l’album con giri di basso spesso determinanti e si occupa della produzione e dell’artwork. Ryan Blake Folden, già apprezzato nei live, conferma di non essere solo un elemento aggiunto ma parte essenziale di una squadra che, seppur parzialmente rinnovata, funziona alla meraviglia. Ospiti come Myles Kennedy degli Alterbridge in Downfall e Mark Vollelunga dei Nothing More in Blood, Tears, Dust sono delle ciliegine, più un vezzo di amicizia che una necessità, che rendono la torta ancora più golosa. Proprio quest’ultimo è uno dei pezzi più potenti e azzardati di tutto l’album, con synth e suoni grezzi davvero piacevoli. Un album completamente realizzato a Milano, perché è possibile fare dischi internazionali anche nel nostro Paese. Orgoglio italiano che i Lacuna Coil non hanno mai smesso di predicare e portare in giro per il mondo. Completa questo lato, Broken Things, pezzo potente e con un ritornello difficile da mandare via dalla testa. Il lato B si apre fortissimo con il corettino horror di Take Me Home e You Love ‘cause I Hate You mentre verso la fine dell’album il ritmo rallenta un pochino e con My Demons e Claustrophobia il collegamento con la tradizione è più che evidente. Melodie vocali di Cristina e inserti di Andrea che, nella prima parte dell’album, ha un ruolo decisamente più importante. Chiude Ultima Ratio, potenza allo stato puro. Undici pezzi ben strutturati e che riportano subito alla voglia di festival e live; brani energici e potenti perfetti e pronti per i palchi di tutto il mondo.
Nella versione deluxe e digital tre canzoni aggiuntive tra le quali una sorprendente cover di Live To Tell di Madonna, Breakdown e Bleed The Pain. Brani che per problemi di lunghezze, o scelta di marketing, sono rimasti fuori dal vinile ma che hanno tutto il diritto di farne parte. Soprattutto Bleed The Pain che contiene delle melodie da colonna sonora (vista la tendenza della Marvel di andare a pescare in campo heavy ultimamente) o da videogame dalle ambientazioni cupe e cruente. Un album ben scritto, suonato e confezionato. Se il nostro fosse un Paese più “metalloso” (e meno esterofilo) i Lacuna Coil sarebbero molto più famosi e osannati. Super anche nella gestione e nell’interazione con i fan, via social e offline. Una fanbase molto solida e sparsa per tutto il mondo è la conferma che dietro i musicisti ci sono delle persone vere e disponibili. Questo non può che far piacere in un periodo storico come questo dove contano solo i numeri e le apparenze. Numeri che comunque arrivano, classifiche alla mano, e confermano che la strada è quella giusta. Dirette video attraverso i social, limited edition in preorder su piattaforme giovani e alternative (come Musicraiser) oltre che sulle tradizionali (Amazon), edizioni in vinile (ma questo per il genere metal è tornato a essere abbastanza normale) e addirittura musicassetta (questa invece è moda e nostalgia più che di qualità), scelte di marketing ormai necessarie ma fatte sempre con una certa purezza di intenti. I Lacuna Coil sono bravi e suonano bene. Il 24 giugno 2016 saranno con ingresso libero al rugby sound di Parabiago, poco distante da Milano; la prova del nove “live” per questo bel Delirium. Compratelo. Ma soprattutto ascoltatelo!
Autore: Lacuna Coil |
Titolo Album: Delirium |
Anno: 2016 |
Casa Discografica: Century Media |
Genere musicale: Heavy Metal, Alternative Metal |
Voto: 8 |
Tipo: CD, Vinile |
Sito web: http://www.lacunacoil.it |
Membri band: Cristina Scabbia – voce femminile Andrea Ferro – voce maschile Marco Coti Zelati – basso Ryan Blake Folden – batteria
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Tracklist:
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