Northway – Small Things, True Love
Impossibile non percepire le influenze dei The Cure nell’opener del primo album dei Northway, scevri però dalle lancinanti linee vocali di Mr. Robert Smith. Ma non è questo il riferimento principe della band che punta ad un post-rock completamente strumentale seppur non sperimentale nella sua essenza. Arrival infatti è il classico crescendo che parte come esercizio pseudo ambient per poi incrementare di intensità, ricetta che si ripete anche in altri momenti; The King lascia grande spazio alle due chitarre e agli effetti aggiunti, come post-rock ordina, per spirito e stile ma risulta difficile trovarvi delle coordinate davvero innovative. Da qui partono i vari cliché del post-rock e purtroppo c’è poco da aggiungere: le ambientazioni sono le classiche soluzioni di genere già sentite da tante band italiane che guardano all’estero, gli effetti e gli echi alla sei corde giungono come se piovessero, il sapore è volutamente arido per conferire quell’alone ambient al tutto, un pizzico di elettronica viene aggiunto per arricchire certe soluzioni, infine la durata dei pezzi molto consistente, in alcune tracce (come Jukes Verne) anche troppo. Il risultato finale è qualcosa che può essere apprezzato solo da chi segue con passione il genere ma che non convincerà invece chi lo ritiene indigesto.
C’è qualcosa che ci è piaciuto? Sì, la produzione va premiata, lavoro non facile per un album che è comunque ricco di suoni. Il suggerimento che diamo alla band è quello di ragionare “out of the box” e spingersi verso qualcosa di più personale.
Autore: Northway |
Titolo Album: Small Things, True Love |
Anno: 2017 |
Casa Discografica: Autoproduzione |
Genere musicale: Post-Rock |
Voto: 5,5 |
Tipo: CD |
Sito web: https://northwaytheband.bandcamp.com |
Membri band: Antonio Tolomeo – chitarra Beppe Procida – chitarra Matteo Locatelli – basso Andrea Rodari – batteria |
Tracklist:
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