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28th mar2018

Pop Evil – Pop Evil

by Marcello Zinno

Pop Evil - Pop EvilI packaging degli album della Spv (e delle sue sotto label) sono davvero incredibili, varrebbero l’acquisto già solo per le grafiche e per la cura dei dettagli. L’ultimo dei Pop Evil non è da meno, con un gioco di disegni fumettistici in due sole tonalità (nero e bianco) da far impallidire tanti amici disegnatori/tatuatori. Effettivamente l’omonimo album dei Pop Evil si preannuncia davvero come un lavoro di calibro internazionale e merita degli “abiti” di primo livello (o potremo dire, dopo alcuni ascolti, altrettanto modaioli). Contrariamente a quanto il moniker farebbe pensare, il quintetto non c’entra molto con la musica pop, anche se accarezza docilmente alcune lande più orecchiabili, ora del metal, ora della musica da radio USA. Accantonando l’opener Waking Lions e Be Legendary che troviamo le emblematiche hit da sdoganare nelle classifiche americane, la band presenta un riff metal in prima linea confezionato in una ricetta molto vicina al nu metal degli anni 90; molto curati sono i chorus, da band mainstream, capaci di dare respiro alle singole tracce e digeribilità anche a chi è a secco di metal. Più ascoltiamo una parte dell’album e più ci vengono in mente i Trivium (impressione assolutamente nostra) che però abbandonano i tempi super veloci che il loro genere impone spostandosi verso ritmi più calibrati e una composizione più quadrata. Purtroppo però la band non segue nell’intero corso dell’album queste orme.

Colors Bleed è un ottimo esempio di questo trademark dei Pop Evil: un riffing dal sapore metalcore ma dai tempi nu metal che incontra dei testi che sanno di Zack de la Rocha. Questo è quanto troverete per alcune tracce di Pop Evil, quelle che ci piacciono di più. Purtroppo il il quintetto cambia pelle e oltre alle tracce su dette troviamo Nothing But Thieves che presenta degli inserti di elettronica ed effetti alla voce oltre che un ritornello radiofonico come non mai, o ancora peggio in A Crime To Remember, ballad davvero pop che esce fuori tema, dando l’impressione di aver cambiato band dietro il medesimo CD. In God’s Dam si punta al grunge ma lo si fa con l’impostazione di una ballad. I Pop Evil hanno delle carte ma probabilmente devono calibrare bene la propria idea di musica. Due brani come A Crime To Remember e Colors Bleed all’interno dello stesso album spiazzano l’ascoltatore. Noi premiamo sempre band che spaziano tra più generi ma qui non si tratta di sperimentazione bensì di bussola persa. Secondo noi andrebbe creata una proposta che l’ascoltatore riesce a comprendere nella totalità e non una serie di tracce scollegate che non possono piacere in toto al medesimo fan.

Autore: Pop Evil

Titolo Album: Pop Evil

Anno: 2018

Casa Discografica: Entertainment One/Spv

Genere musicale: Heavy Metal, Nu Metal

Voto: 6

Tipo: CD

Sito web: http://www.PopEvil.com

Membri band:

Leigh Kakaty – voce

Davey Grahs – chitarra

Nick Fuelling – chitarra

Matt DiRito – basso

Hayley Cramer – batteria

Tracklist:

  1. Waking Lions

  2. Colors Bleed

  3. Ex Machina

  4. Art Of War

  5. Be Legendary

  6. Nothing But Thieves

  7. A Crime To Remember

  8. God’s Dam

  9. When We Were Young

  10. Birds Of Prey

  11. Rewind

Category : Recensioni
Tags : Nuove uscite
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