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07th Feb2019

Daniele Costantini – Il Primo Uomo Sulla Luna

by Paolo Tocco
Simpaticamente nomadi. Con simpatia e leggerezza mi viene da pensare a tutti quei jazzisti che in studio si accordavano a 441 Hz. In fondo non è poi così trasgressiva come scelta. E se i Pink Floyd l’hanno fatto perché non replicarlo? Il risultato ovviamente non è materia per le orecchie quotidiane. Di sicuro il tutto pare tingersi di una morbidezza affabile, quasi ricca di coccole e priva di angoli. Un rock che si accorda ad una frequenza di 432 Hz direi che sembra quasi avere l’arroganza di un orsacchiotto di peluche. Arrogante come merita il rock, ma lo vedi in faccia che è un orsacchiotto di peluche. Detto questo ecco che gira il secondo disco di Daniele Costantini dal titolo Il Primo Uomo Sulla Luna. Tutta la mia bella prefazione per dire che questo disco, come sparuti altri della storia, è stato registrato accordando gli strumenti a 432 Hz. Si sente? Dovremmo averlo a 440 Hz per capirne le differenze e un ascolto ben fatto con un impianto come si deve. Ma pensando che ormai la gente manco ascolta più la musica direi che sono dettagli di sola scena, una mera piega da gossip. Un lavoro di rock d’autore che sicuramente punta ad essere in controtendenza rispetto al sistema e alle sue leggi. Canzoni di controcultura dunque, canzoni che, penna facendo, mettono in piazza quell’energia e quel bisogno di rivoluzione che dovremmo avere ma che in fondo sopito è e sopito resta. Buon per loro, per chi è al potere dico. Come dice il nostro “un popolo unito fa paura al nemico”. Ad avercelo però un popolo unito…ormai i nemici vivono sogni tranquilli.

Sulle prime la copertina sembrava essere quella di Sputnik, il nuovo “bellissimo” disco di Luca Carboni. Che sia una citazione? Belli i suoni, il mix e la registrazione che penso siano ancora farina del sacco di Costantini. Belli i testi che senza troppa difficoltà arpionano il gusto nazional popolare sfoggiando rime pulite quando servono e non cercando chissà quale peso poetico o soluzione filosofica. I significati di questa scrittura sono importanti: certamente non siamo di fronte al nuovo Bauman ma di certo Costantini non la manda a dire denunciando l’omologazione imperante e tutte le mille sfaccettature di questa maledetta società liquida in cui ci ostiniamo a prolificare. Detto tutto questo mi sarei aspettato dunque una forma canzone meno omologata. Ed invece, esteticamente parlando (e suoni a parte), il disco risulta statico e monotono in un tradizionale pop rock: 10 inediti tutti simili a se stessi. Certo, cambiano i testi e le melodie (queste mai troppo efficaci) ma la pasta del brano, il suo vocabolario, i suoi colori, le scelte e le soluzioni adottate per gli arrangiamenti sono ingredienti che si ripetono. Sempre gli stessi per tutto il disco. Brani come Emozione Forte o Dove Nascono Le Stelle che sulle prime sembravano darci un altro quadro della situazione alla fine tornano da dove vengono gli altri e – nel caso specifico – si evolvono con la stessa soluzione, passando da un mood quasi psichedelico e sottovoce alla classica ballad pop rock sfruttando “quasi lo stesso” fill di batteria.

Venature di funky in Vortice e belle organze di un futuro digitale in Un Ritmo Nel Tempo che timidamente sembrano mostrarci altro quando invece la sostanza, il cuore e la pelle dei brani si ripete uguale a prima. E poi parliamo di scrittura: ecco quella ballad che tanto richiama la forma canzone dei Nomadi o del Guccini più pop (e non a caso i due nomi alla fine si troveranno assieme). Canzoni che, così arrangiate, rischiano di tradursi in un pastone monotono che distrae, distoglie e appesantisce l’ascolto. Per entrarci dentro, non avendo a disposizione forti melodie che ti prendono, occorre uno sforzo che non so se molti avranno la voglia di investire. Ovviamente non so neanche quanti sentiranno questa difficoltà che sento io. Insomma Il Primo Uomo Sulla Luna ha grandi cose da dire e lo fa sentire anche in un sound davvero gustoso e ben prodotto. Avrebbe bisogno di un arrangiamento migliore, più dinamico e – laddove si ha solo un parco strumenti ben definito – avrebbe bisogno di rivedersi in scrittura e struttura dei brani. Ascoltare 10 ballad pop rock che gravitano attorno alle stesse immagini mi pare un po’ anche per la mia curiosità. Un po’ come andare in viaggio sempre nello stesso tipo di posto. Dopo quanto ci stufa? E con questo non voglio dire che il posto che raggiungo fa cagare…anzi. Sempre e solo per il mio piccolo modo di vedere le cose, sia chiaro!

Autore: Daniele Costantini Titolo Album: Il Primo Uomo Sulla Luna
Anno: 2018 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Pop Rock, Cantautorale Voto: 5
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/DanieleCostantiniOff
Membri band:
Daniele Costantini
Tracklist:
1. Un Popolo Unito
2. Come Due Gocce D’Acqua
3. Nella Mente
4. Adesso Respira
5. Un Ritmo Nel Tempo
6. Il Primo Uomo Sulla Luna
7. Vortice
8. Emozione Forte
9. Dove Nascono Le Stelle
10. Io E Te
Category : Recensioni
Tags : Nuove uscite
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