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11th Lug2019

dEUS+Divenere@Villa Ada – Roma

by Giuseppe Celano
Alle 21:20 i Divenere sono già in azione per una mezzora di post-rock di buon livello, nulla per cui urlare Eureka sia chiaro, ma abbastanza dinamico da non destare noia. Arriviamo in tempo per le due ultime canzoni. Ne presentano una terza, che dovrebbe sigillare il tutto, ma subito dopo succede qualcosa per cui la band è costretta a scendere dal palco prima del dovuto. Alle 22:20 arrivano i dEUS, gruppo di Anversa che nel 1999 pubblicò The Ideal Crash (il loro disco più conosciuto) fondendo psichedelica con nuove sonorità, spesso stridenti, alternando atmosfere più intime e pacate. Eclettici quanto basta, e ricchi d’influenze dal blues al jazz passando per il (post) rock fino al punk, hanno fatto colpo sui musicofili con un sound del tutto personale e riconoscibile fra molti. Stasera sono in gran spolvero, coinvolgono i presenti incitandoli a interagire ritmicamente con la band mentre eseguono l’intero disco con una performance inattaccabile, fatta di chitarre dissonanti, altissime nell’impianto, e producendo un sound killer che mette d’accordo tutti, anche quelli nelle retrovie che ballando alzano le birre in omaggio allo stato di salute della band. Durante l’ora e mezza sul palco alternano ballad e sezioni più dure sfruttando un crescendo di chitarre intrecciate che si spinge sempre, senza mai oltrepassarlo, fino al limite del fastidio.

Presentano Magdalena supportata da 4 ballerini con delle coreografie così brutte da meritare l’arresto immediato, scivolando poi verso la titletrack seguita dalla traccia preferita (Everybody’s Weird) da Tom Barman che tiene benissimo il palco nonostante un paio di indecisioni vocali nella prima parte dello show. Quando è il momento di Let’s See Who Goes Down First, un attimo prima della conclusiva Dream Sequence #1, se ne escono con “Ladies an gentlemen we’re floating in the space”, citazione raffinata che tira in ballo gli Spiritualized. Quando tutto sembra finito, tornano sul palco chiamati a gran voce dal pubblico per quattro encore, Quatre Mains. Fell Off The Floor, Man, Hotellounge (Be the Death of Me), Roses. Sebbene le aspettative fossero alte, non avremmo mai immaginato di ritrovare i Nostri così a fuoco dopo tutti questi anni. Sono invecchiati molto bene ma quello che stupisce è la capacità di The Ideal Crash di resistere al logorio del tempo. “Find the beauty in the dissonance“…

Live del 9 luglio 2019

Category : Live Report
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