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18th Set2019

Incubus – Morning View

by Marco Pisano
Ci sono dei momenti nella vita di una band, come in quella di ognuno di noi, che costituiscono una sorta di rito di passaggio, di cesura tra una fase che si sta concludendo e una che deve ancora iniziare. Futuro e passato si confrontano e lottano fra loro per decidere chi avrà la supremazia. Dopo il capolavoro di grinta, ferocia, tecnica e groove rappresentato da S.C.I.E.N.C.E., dato alla luce 4 anni prima, nel 1997, il gruppo californiano inizia un percorso di avvicinamento a sonorità più “morbide” e ad uno stile compositivo più maturo, che tenga conto della vena più pop e melodica della band, e anche dello spirito più meditativo e riflessivo del suo leader, Brandon Boyd, molto evidente soprattutto nelle tematiche dei testi. Già Make Yourself del 1999, contenente alcuni dei loro capolavori come Stellar e Pardon Me, mostra con sufficiente chiarezza quale sentiero artistico e musicale gli Incubus abbiano deciso di intraprendere, ma è con Morning View che portano a perfetta maturazione tale svolta artistica. Questo lavoro, possiamo dire a distanza di ormai 18 anni dalla sua uscita, ha rappresentato veramente per gli Incubus un fondamentale momento di cambiamento e di chiusura con la fase iniziale della loro carriera. Si sono lasciati alle spalle la fase più marcatamente funky, groovy, e anche perché no, più metallara e più semplicemente “tamarra”, per adottare uno stile compositivo e sonoro più maturo, composto, pulito e aperto ad altri orizzonti e panorami musicali.

Tuttavia, alcune caratteristiche del loro stile iniziale sono rimaste, ma emergono a tratti, come i riff potenti e affilati di Einziger, qui però leggermente smorzati e addomesticati rispetto alla furia cieca di S.C.I.E.N.C.E., magistralmente alternati a fantastici fraseggi e a passaggi quasi jazzistici, così come la granitica e affidabilissima sezione ritmica rappresentata da Pasillas alla batteria e da Dirk Lance, che verrà sostituito due anni dopo dal tuttora presente Ben Kenney; non va dimenticata la grande abilità vocale di Brandon Boyd, che forse in questo lavoro emerge ancor di più rispetto agli album iniziali, grazie alle melodie avvolgenti e tagliate su misura per lui, che esaltano la morbidezza e il calore della sua voce. Lo stile degli Incubus passa dal frenetico e devastante funk/nu metal di S.C.I.E.N.C.E. ad un sound generale più levigato, meno tagliente, più riflessivo e meditativo; gli angoli sono stati smussati e le superfici sono più lisce, levigate. L’impeto, la foga e l’incazzatura del passato sono state decisamente smaltite e si va verso una maggiore calma e maturità, tendenza evidentissima in brani come Just a Phase, 11am, Wish You Were Here, Warning, Echo, Mexico. I ragazzi sono sì cresciuti e hanno messo la testa a posto, ma restano pur sempre ragazzi, e, ogni tanto, uno sfogo di rabbia e una scazzottata possono sempre scappare, come ci spiega la potente Blood On The Ground o le altrettanto cattive e taglienti Have You Ever, Circles e Under My Umbrella.

Nice To Know You introduce perfettamente nel mood generale dell’album, non staccandoti la testa di netto ma, come farebbe un ottimo maggiordomo, invitandoti ad entrare in casa, a toglierti il cappotto e a metterti comodo sul divano in attesa che arrivi il padrone di casa. Aqueous Transmission è un chiaro manifesto della vena meditativa e zen di Boyd, con voci soffuse, appena sussurrate, suoni arrotondati e levigati, quasi ovattati, e segnato da atmosfere orientali, quasi ci volesse trasportare in riva ad un fiume o ad un lago per meditare e rilassare la mente. Discorso a parte merita Are You In?, con le sue sonorità futuristiche e sospese, quasi jazzistiche, che ricordano molto Summer Romance di S.C.I.E.N.C.E., a mio avviso, la gemma assoluta di questo lavoro. Che dire, un capolavoro totale, un diamante della discografia degli Incubus e uno dei lavori più belli del primo lustro del nuovo millennio, dimostrazione lampante del cristallino e immenso talento di questi ragazzi californiani, che nel frattempo sono diventati adulti e sono cresciuti piuttosto bene.

Autore: Incubus Titolo Album: Morning View
Anno: 2001 Casa Discografica: Sony Records
Genere musicale: Nu Metal, Alternative Rock Voto: 8,5
Tipo: CD Sito web: https://www.incubushq.com/
Membri band:
Brandon Boyd – voce
Mike Einziger – chitarra, pianoforte e cori
Dirk Lance – basso
José Pasillas – batteria e percussioni
Chris Kilmore – DJ
Tracklist:
1. Nice To Know You
2. Circles
3. Wish You Were Here
4. Just A Phase
5. 11am
6. Blood On The Ground
7. Mexico
8. Warning
9. Echo
10. Have You Ever
11. Are You In?
12. Under My Umbrella
13. Aqueous Transmission
Category : Recensioni
Tags : Nu metal
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