Overdub Live Joints 01@TNT Club (MI)

Sul palco del TNT abbiamo trovato innanzitutto i GarageVentiNove, che avevamo già incontrato in occasione del loro showcase per la presentazione di Il Male Banale, ultima loro opera di cui avevamo parlato a questa pagina. Il loro post-punk dalla visione dark ha preso di nuovo forma e, grazie a dei suoni meglio valorizzati dalla location, è arrivato maggiormente ai nostri palati. Lo stile di questo quintetto di musicisti tutt’altro che alle prime armi non è tecnico, piuttosto il loro rock tende a muovere alcune corde emotive, soprattutto per chi ha vissuto la transizione della scena post-punk in quella new wave. Ocean è stato un dei primi brani ad emozionare, con gli arpeggi di chitarra e la voce di Patty che si univano amabilmente, ma anche Kali Yuga è stato un momento di spessore. La fusione tra le linee vocali di Patty e quelle di Brain K sono arrivate con (Precipizio In) Clessidra, altro brano presente nell’ultimo album e momento dal grande pathos in sede live. Davvero valida la sezione ritmica che in brani come Labirinti Silenti ha espresso grandi emozioni ricordandoci formazioni del passato di pari genere; in particolare sul finale Ciccio Nicolamaria ha lasciato le pelli per avvicinarci alla tastiera e, aiutato da una base ritmica preregistrata, ha dato una linfa diversa al sound della band, sottolineando quel profilo new wave che usciva meno nelle altre tracce. In chiusura da segnalare il brano Hannah A..
Dopo i GarageVentiNove hanno preso possesso del palco i The Worst Horse, band molto differente da quella che l’ha preceduta e in grado di dare una sferzata decisamente più dirty rock alla serata. Il loro ultimo album, The Illusionist che avevamo recensito qui uscito per la Karma Conspiracy Records, aveva già dettato le regole del loro sound: un heavy rock che pesca dal grunge stoner pur non disprezzando talvolta tempi rock’n’roll. Così l’incedere è stato dettato anche in sede live, dove la sola chitarra presente ha mantenuto perfettamente salde le redini della band e non ha fatto sentire la mancanza di una componente ritmica durante gli assoli. Il rock è venuto fuori, il quartetto ha mostrato i propri artigli e il TNT si è incendiato a dovere, segno che gli amplificatori hanno avuto di che lavorare. Lo stile vocale di David è sicuramente uno dei fattori distintivi dell’offerta dei The Worst Horse, con la sua voce sporca, molto più prossima alla scena metal, e con un’andatura che tende, volutamente, a masticare alcune parole, in modo da risultare altrettanto rock rispetto al resto della formazione. Questo è il fattore sul quale probabilmente la band può sperimentare ulteriormente trovando una personalità che renda la ricetta più spendibile verso un pubblico ampio.
Ma al di là delle singole impressioni il format si è aperto al meglio e le prospettive per altre date sono delle migliori. Di sicuro ne vedremo delle belle.
Live del 4 ottobre 2019