Francesco Piu – Crossing

Il viaggio di Francesco nel mondo blues è iniziato nel 2007 con Blues Journey ed ora a distanza di 12 anni ecco il suo incontro con il vero padre e pioniere del blues, Robert Johnson (1921-1938) di cui si dice esistano soltanto 29 brani, le basi del blues stesso. Francesco Piu però non si limita a rileggere il repertorio del noto bluesmen bensì ci trasporta idealmente nel mediterraneo facendo incontrare le radici del blues del Mississippi con le sonorità della sua Sardegna e spingendosi sino ai suoni e agli echi che ci giungono dall’Africa. In Crossing, in cui appare evidente il suo illuminante lavoro di ricerca e azzeccate commistioni, egli utilizza oltre alla chitarra elettrica i tipici strumenti a corda di origine mediterranea, percussioni africane e orientali, strumenti inusuali ma efficaci come l’oud, la kora (suonata da Jally Tamba), il tenore bassu (suonato da Gavino Murgia), il djembè, la darbuka araba e lo yambù (suonati da Paolo Succu), le launeddas sarde (con Alessandro Quartu) e il calebasse (strumento a scuotimento ed una sorta di sonaglio di zucche essicate e svuotate) di Bruno Piccinnu. Il disco è impreziosito da alcuni ospiti: Antonello Salis (accordion e whistle) e Lino Muoio al mandolino in They’re Red Hot, Gino Marielli dei Tazenda (Hand drum), Bruno Piccinnu e Franziscu Pilu (pipiolu) dei Cordas Et Cannas. Francesco Piu è alla ricerca di suoni variopinti e peculiari, dove l’obiettivo è di integrare la strumentazione popolare in un linguaggio universale e dove la musica blues traghetta le profonde radici e tradizioni musicali sino ai nostri giorni.
Dicevamo un album Crossing in cui Francesco presenta 10 brani di Robert Johnson con una sua personale chiave di lettura. Il Delta Blues del Mississippi sbarca in Sardegna e già nell’iniziale Come On In My Kitchen s’incrociano folk, blues, musica etnica ed africana. Nel classico Me And The Devil appare la batteria elettronica e vari campionamenti così come in Hellbound On My Trail ci sono synth bass, shakers, campionamenti vari del dj Cris e la batteria elettronica di Francesco Ogana mentre Francesco Piu oltre a cantare nel brano (rigorosamente in inglese), suona il bouzouki, la chitarra elettrica e scandisce il tempo con le percussioni del tumbarinu de Gavoi (un paesino incantato della Barbagia di Ollolai nel centro della Sardegna ed in provincia di Nuoro). Bellissima la ballata From Four ‘Til Late dai suoni pallidi ed eterei con gli shakers e la batteria di Silvio Centamore con Francesco Piu al dobro e Jally Jamba alla kora. Stop Breaking Down per i rockettari più accaniti la ricordiamo nel doppio LP dei Rolling Stones Exile On Main Street del 1972 ma qui in una versione totalmente differente e più abrasiva. Crossroad Blues qui forse con echi chitarristici dell’extraterrestre Jimi Hendrix e per buona pace di Eric Clapton, rappresenta il famoso incrocio, dopo Robert Johnson vendette l’anima al diavolo, ma è l’incrocio di culture e tradizioni con un Francesco Piu indemoniato con tanto di feedback elettronico, oud e lap steel guitar.
In Crossing la contaminazione è evidente, palese ed il risultato è sorprendente per un artista pieno di fantasia ed inventiva e dove Francesco riesce a mediare ed amalgamare il rispetto per le tradizioni ed una audacia innovativa e moderna al passo con i tempi. La Love In Vain di Robert Johnson di cui si sono appropriati i Rolling Stones qui viene addolcita dalla fisarmonica e dai flauti di Antonello Salis (classe 1950), fisarmonicista e pianista di fama internazionale già con Los Sardos, i Nati Stanchi, Barritas, Salis’n Salis, i Cadmo, i P.A.F. con Paolo Fresu e nel gruppo Giornale Di Bordo con Gavino Murgia nonché collaboratore dal vivo e nei dischi con i più prestigiosi artisti di tutto il mondo. Un disco coraggioso ed innovativo al tempo stesso che può realizzare soltanto chi ha una perfetta dimestichezza, padronanza e conoscenza del blues e della musica tutta tonda.
Autore: Francesco Piu | Titolo Album: Crossing |
Anno: 2019 | Casa Discografica: Appaloosa Records |
Genere musicale: Rock Blues | Voto: 9 |
Tipo: CD | Sito web: www.francescopiu.com |
Membri band: Francesco Più – voce, chitarra, oud, calebasse, bouzouki, dobro, tumbarinu, lap steel guitar Bruno Piccinnu – calebasse, djembè, daf, shakers, tar Lino Muoio – mandolino Antonello Salis – fisarmonica, whistle Gavino Riva – basso, cori Jally Tamba – kora Giuseppe Loriga – batteria Gavino Murgia – tenore bassu Francesco Ogana – batteria, synth Silvio Centamore – shakers, batteria Alessandro Quartu – pipiolu, launeddas Fabrizio Leoni – basso, contrabbasso Dj Cris – scratches, samples Stefano Romano – launeddas Paolo Succu – tumbarinu de Gavoi Denise Gueye – cori Rita Casiddu – cori Elisa Carta – cori Franziscu Pilu – pipiolu Gianfranco Marongiu – djembè | Tracklist: 1. Come On In My Kitchen 2. Me And The Devil 3. Stop Breaking Down 4. From Four ‘Til late 5. Stones In My Passway 6. They’re Red Hot 7. Crossroad Blues 8. Hellhound On My Trail 9. If I Had A Possession Over Judgement Day 10. Love In Vain |