Overdub Live Joints 02@Barrio’s (MI)

Lo show si è aperto con l’esibizione dei Mat Cable, power trio nato nel 2013 ma con una formazione riassestata nel 2016 da Raffaele Ferri che tiene le redini del progetto. Una band giovane e molto giovanile che ha dimostrato tanta voglia di spaccare, un ottimo connubio dei due elementi ritmici ha creato una piacevolissima cornice live; dal punto di vista chitarristico la sensazione è stata positiva, un rock sporco ma diretto, non si è mai sentita la sensazione di vuoto (che spesso le formazioni con una sola chitarra hanno), la ricetta ha funzionato. Le linee vocali hanno celato qualche aspetto da migliorare per essere all’altezza del profilo musicale: Raffaele è indubbiamente un chitarrista prima che un cantante e talvolta alcune strofe hanno equiparato i Mat Cable più ad una band emergente che non ad una realtà pronta per spiccare il volo. Ma si tratta di un giudizio tecnico, in quanto il terzetto aveva energia e adrenalina a sufficienza per rendere il live incandescente. Particolare anche il loro stile musicale, non sempre incentrato su di un incedere ritmico veloce, piuttosto su momenti pensati e linee di basso che “uscivano” piacevolmente fuori dal seminato. Con il brano Under My Skin la band ha salutato il pubblico.
I Laika Nello Spazio hanno aperto lo show subito ingranando la quinta: titletrack del nuovo album e all’istante i due bassi (senza alcuna chitarra in line-up) hanno iniziato a ruggire: in particolare quello di Vittorio (Rickenbacker per i primi pezzi) che tendeva a sostituirsi ad una sei corde poggiando meno su strutture ritmiche e più su aspetti melodici (anche se con note perennemente distorte). Il suono, compatto, usciva ad ogni brano e via via che il live proseguiva si sentiva tutto l’odore dei passaggi dark che nell’album sono evidenti ma che non sempre è facile darne forma in sede live. Amaro e crudo, il sound della band ha colpito il pubblico grazie ad un impatto forte: La Scala Di Grigi, Laika Nello Spazio, Spazi Bianchi, Il Cielo Sopra Rho i brani che abbiamo riconosciuto dell’ultimo lavoro e che hanno dimostrato lo spessore artistico e tecnico di questo trio, musicisti che hanno regalato una performance all’altezza della resa su CD (non è cosa così scontata) e che, a parer nostro, si sono dimostrati il perfetto opening act per formazioni come Il Teatro Degli Orrori.
Risultato finale assolutamente positivo per il secondo appuntamento di questo format, l’Overdub Live Joints, che speriamo possa presto dare spazio ad altre formazioni con la medesima qualità artistica ed esecutiva.
Live del 10 gennaio 2020