• Facebook
  • Twitter
  • RSS

RockGarage

      

Seguici anche su

        Il Rock e l'Heavy Metal come non li hai mai letti

  • Chi siamo
  • News
  • Recensioni
  • Articoli
  • Live Report
  • Foto Report
  • Interviste
  • Regolamento
  • Contatti
  • COLLABORA
29th Ago2020

Offlaga Disco Pax – Socialismo Tascabile (Prove Tecniche Di Trasmissione)

by Simone Rossetti
Gli Offlaga Disco Pax sono una pagina bianca che da giorni mi si ripresenta puntualmente ed ineluttabilmente davanti agli occhi, sono un senso di inadeguatezza profondo, come voler scalare la vetta più alta dell’Himalaya ben consci della propria futilità urbana, come il primo bacio, la prima carezza, un buco nero; le storie che ci raccontano gli Offlaga sono la storia di questo Paese, la nostra storia (nel bene e nel male), sono la nostra memoria o quel che ne resta; è un mondo che non esiste più, una cultura che non esiste più, e forse anche di quando le cose (nella loro pur bruttezza) avevano un senso; un mondo fatto di storie autobiografiche o comunque “umane”; malgrado facili banalizzazioni non c’è politica nei loro testi, non c’è retorica, c’è semplicemente una resa, quella a mani basse, consapevole, la più nobile di fronte allo scorrere del tempo e dei suoi mutamenti. Parlare degli Offlaga Disco Pax è tutto questo e molto altro, ma devo giustamente partire da un inizio; gli Offlaga sono (erano) Max Collini alla voce e testi, Enrico Fontanelli al basso e tastiere e Daniele Carretti alla chitarra e basso. Reggio Emilia la loro città d’origine; vinsero l’edizione del 2004 del Rock Contest (in quel di Firenze) e l’anno seguente pubblicarono il loro primo album, questo Socialismo Tascabile (Prove Tecniche Di Trasmissione); noi ve lo presentiamo così com’è, in tutta la sua ironia dissacrante, in tutta la sua sensibilità e gentilezza, se poi sia rock o non lo sia questo decidetelo voi, forse ad un primo ascolto può lasciare disorientati soprattutto se ci si aspetta un “qualcosa”, un genere, un “tipo”, dei riferimenti più o meno “classici”.

La musica degli ODP ha principalmente una funzione di introduzione e di accompagnamento, c’è chi la definisce post-punk o new wave, lasciate perdere, la strumentazione varia a seconda del “climax”; basso chitarra batteria, suoni analogici, drum sequencer e distorsioni, non segue un filo logico (è illogica ed è un bene). Poi c’è la voce, c’è Max Collini, c’è la sua poetica, il marcato accento emiliano, un raccontare d’altri tempi che è pura poesia, prosa, narrazione e non saprei quanto altro ancora. Non temete, non succede nulla, può tranquillamente piacervi o meno (a me non piace la pittura di Caravaggio ma il mondo va avanti lo stesso e se va male non è certo perchè non mi piace Caravaggio); curiosità è la parola chiave, forse l’unico approccio giusto, per questo non vogliamo svelarvi nel dettaglio ogni singolo brano, vi possiamo anticipare che si passa dalla “tenera” Kappler (ho messo tenera fra virgolette ma lo è davvero), alla dolcezza amara di Khmer Rossa, c’è l’ironia dissacrante (ma quante volte vi sarete ritrovati con gli stessi pensieri?) di Tono Metallico Standard ma ci sono anche delle riflessioni personali più analitiche seppur nascoste sempre dietro un velo di ironia caustica e pungente, come nella bellissima Tatranky e nella sua considerazione finale “Ci hanno davvero preso tutto! Ci hanno preso tutto”) o in Robespierre (ecco il Paese che ci meritiamo di essere), nella più cupa Enver con un testo “forse” impenetrabile ma certo una dedica ad una persona che si ama e si rispetta “E non sarai mai un emozione da poco”,.  Poi c’è la divertente (ma purtroppo vera) Cinnamon o Piccola Pietroburgo per concludere infine con De Fonseca, semplicemente la fine di una relazione ma raccontata in modo del tutto personale e onesto dagli Offlaga Disco Pax.

Sono storie che ci raccontano di un passato “remoto”, vero, ma non c’è mai nostalgia o facile retorica del tipo “si stava meglio quando si stava peggio”, anzi, a ben vedere sono storie quanto mai attuali, sono cambiati i contorni, i luoghi, un intero mondo, ma certe emozioni, le sensazioni, le relazioni, saranno sempre le stesse, ci sarà sempre un Kappler per ognuno di noi o una Khmer Rossa nei nostri sogni, perchè è così che va la vita. Seguiranno altri due album (Bachelite del 2008 e Gioco di Società del 2012), nel 2014 la prematura scomparsa di Enrico Fontanelli sancirà lo scioglimento del gruppo, seguiranno altre strade, altri percorsi di vita. Per la prima volta (e me ne assumo la responsabilità) non assegnerò alcun voto, Socialismo Tascabile (Prove Tecniche Di Trasmissione) avrà un semplice s.v. (senza voto), vi starete chiedendo il perchè; ci ho riflettuto bene, sia un 10 che uno 0 sarebbero stati altrettanto giusti, il voto a questo album può essere solo ed unicamente vostro (ascoltandolo capirete il perchè), una nostra valutazione sarebbe stata inutilmente soggettiva e a ben vedere non gli avrei comunque reso merito, quello che noi possiamo fare è di consigliarvelo, quello che potete fare voi è di ascoltarlo, male che vada avrete trovato il vostro Caravaggio.

Autore: Offlaga Disco Pax Titolo Album: Socialismo Tascabile (Prove Tecniche Di Trasmissione)
Anno: 2005 Casa Discografica: Santeria
Genere musicale: Rock Voto: s.v.
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/offlagadiscopax
Membri band:
Enrico Fontanelli – basso, tastiere
Daniele Carretti – chitarra, basso
Max Collini – voce
Tracklist:
1. Kappler
2. Enver
3. Khmer Rossa
4. Cinnamon
5. Tono Metallico Standard
6. Tatranky
7. Robespierre
8. Piccola Pietroburgo
9. De Fonseca
Category : Recensioni
Tags : Indie Rock
2 Comm
facebook
Twitter
del.icio.us
digg
stumbleupon

2 Responses to “Offlaga Disco Pax – Socialismo Tascabile (Prove Tecniche Di Trasmissione)”

  • Marcello Zinno
    Marcello Zinno
    1 Settembre 2020 09:09

    Personalmente ritengo questo album un lavoro non solo ben fatto ma prodromico di una metamorfosi che in quegli anni stava avvenendo. L’indie rock britannico italianizzato, fatto di ritmo incalzante e chitarre quasi sempre tutte uguali, stava mutando in un rock giovanile acerbo (seppur sempre ben prodotto), digitale più che analogico ma soprattutto pieno di disagio. Questa è stata la forma comunicativa degli ultimi 15-20 anni di molte band rock emergenti e gli Offlaga sono stati tra questi (anche se per poco tempo). Penso, ma questa è opinione altrettanto personale, che questo disagio (in parte motivato anche da un futuro più incerto) stava sparendo come fonte di ispirazione dei giovani musicisti, ma dopo questo catastrofico 2020 è possibile che ci sarà una “seconda ondata”.

    Like or Dislike: Thumb up 0 Thumb down 0

    Rispondi
  • Simone
    1 Settembre 2020 12:04

    I’ mi poero nonno avrebbe detto che “vu state troppo bene”, personalmente penso che l’assuefazione ad una “quotidiana normalità” sia ormai generalizzata. Vedremo. Simone

    Like or Dislike: Thumb up 0 Thumb down 0

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Cerca in RockGarage

  • Rockgarage Card

  • Calendario Eventi
  • Le novità

    • At First – Deadline
    • Rainbow Bridge – Unlock
    • Typhus – Mass Produced Perfection
    • Hybridized – Hybridized
    • Methodica – Clockworks
  • I Classici

    • Quiet Riot – Alive And Well
    • Pallas – XXV
    • Offlaga Disco Pax – Socialismo Tascabile (Prove Tecniche Di Trasmissione)
    • Mountain – Masters Of War
    • King’s X – XV
  • Login

    • Accedi
  • Argomenti

    Album del passato Alternative Metal Alternative Rock Avant-garde Black metal Cantautorale Crossover Death metal Doom Electro Rock Folk Garage Glam Gothic Grunge Hardcore Hard N' Heavy Hard Rock Heavy Metal Indie Rock Industrial KISS Libri Marillion Metalcore Motorpsycho Motörhead New Wave Nu metal Nuove uscite Post-metal Post-punk Post-rock Power metal Progressive Psichedelia Punk Punk Rock Radio Rock Rock'N'Roll Rock Blues Stoner Thrash metal Uriah Heep
Theme by Towfiq I.
Login

Lost your password?

Reset Password

Log in