Quiet Riot – Quiet Riot (1988)

Si comincia, dunque, con le tastiere ad annunziare Stay With Me Tonight e la voce morbidissima della new entry, del tutto inadatta all’humus a noi noto: sonorità molto “mosce” con i cori che cercano di ravvivare la debolezza che già da adesso si percepisce. Callin’ The Shots si rianima leggermente, ma nulla di più: un drumming maggiormente incisivo induce Shortino a darsi una mossa, accelerando il cantato stavolta meno sincopato ma la musica, nel senso strettissimo del termine, non cambia: sono ancora presenti discreti background vocali che rafforzano la traccia, supportata anche da un centrale e discreto giro di tastiere, mentre torna a farsi sentire l’ascia di Cavazo. Run To You è la ballad servitaci improvvisamente: tastiere delicate che si accompagnano alla semi acustica di Cavazo, per consentire alla voce al miele del nuovo singer di offrire la sua interpretazione di un brano semplice nella sua struttura e senza soverchi picchi di sorta. I’m Fallin’ vede la band illudere di tornare a ruggire come ai bei tempi ma il sogno dura molto poco, con ancora il pur volenteroso cantato dell’ex Rough Cutt a tentare di mandare avanti alla meno peggio la baracca, sulla quale purtroppo si ergono forti gli echi di un passato glorioso che qui viene “maltrattato” bellamente dagli autori.
King Of The Hill è un’accozzaglia di note che non stanno in piedi e dispiace davvero dover notare che, ancora una volta Shortino non ha nulla a che spartire con i compagni di cordata di oggi. E pensare che ha abbandonato senza pensarci su una discreta carriera con i Rough Cutt per assurgere alla notorietà con la band californiana…ed occorre dire che riesce in pieno a non farcela. The Joker risolleva di un po’ l’umore di chi ascolta: i ritmi qui sono discreti e riescono a percorrere una certa dose di energia per giungere all’esecuzione di una traccia abbastanza scorrevole, pur senza picchi memorabili, non fosse altro per il buon lavoro di Banali e le buone entrate dell’ascia che qui finalmente si ritaglia il dovuto spazio. Con Lunar Obsession , Cavazo ci ricorda essere ancora una signora ascia lungo i circa due minuti di esibizione accanto alla tastiere del buon Waldo, che nella seguente Don’t Wanna Be Your Fool ben accompagna la sei corde in un brano che vede il singer esprimersi finalmente con voce chiara, scandendo per bene ogni nota anche grazie al ritmo volutamente rallentato della traccia, che consente a Shortino di trovarsi a suo agio.
Coppin’ A Feel è forse il miglior brano dell’album: basato su di un insinuante mid-tempo, scivola via con relativo gradimento, anche grazie stavolta al buon lavoro di squadra: intendiamoci, nulla di sensazionale, ma almeno il ritmo viene tenuto alto per tutta la traccia, con in più anche un buon solo di Cavazo. In A Rush si incammina vero lidi più intensi e sinora nemmeno sfiorati dal gruppo: almeno qui si cerca di dare una spinta all’intensità sinora carente con un canto stavolta più aggressivo come si conviene ad una band paladina dell’hard classico dell’epoca. Si chiude con Empty Promises che vede ancora una buona collaborazione tastiere-chitarra che detta bene i tempi di un brano che forse avrebbe dovuto essere piazzato all’inizio e non alla fine: ma almeno il lenght chiude con energia e sveltezza, con il gruppo ben in palla, pur se solo in altre sporadiche occasioni dell’album, davvero difficile da mandare giù.
Autore: Quiet Riot | Titolo Album: Quiet Riot |
Anno: 1988 | Casa Discografica: Pasha |
Genere musicale: Hard Rock | Voto: 5 |
Tipo: CD | Sito web: www.quietriot.band |
Membri Band: Paul Shortino – voce Sean Mc Nabb – basso Frankie Banali – batteria Carlos Cavazo – chitarra Jimmy Waldo – tastiere Jimmy Johnson – basso su tracce 1 e 9 | Tracklist: 1. Stay With Me Tonight 2. Callin’ The Shots 3. Run To You 4. I’m Fallin’ 5. King Of The Hill 6. The Joker 7. Lunar Obsession 8. Don’t Wanna Be Your Feel 9. Coppin’ A Feel 10. In A Rush 11. Empty Promises |