• Facebook
  • Twitter
  • RSS

RockGarage

      

Seguici anche su

        Il Rock e l'Heavy Metal come non li hai mai letti

  • Chi siamo
  • News
  • Recensioni
  • Articoli
  • Live Report
  • Foto Report
  • Interviste
  • Regolamento
  • Contatti
  • COLLABORA
09th Ott2020

Quiet Riot – Quiet Riot (1988)

by Giancarlo Amitrano
Togliamoci subito il dente: i nodi sono venuti al pettine! A metà degli anni 80, il destino dei Nostri pare bello che segnato: reduce, infatti, dai comunque discreti album precedenti non privi anche di qualche pregio, la band californiana si lascia travolgere dagli eventi, per così dire. Il primo a farne le spese è nientemeno che il singer e fondatore Dubrow, che viene esautorato senza batter ciglio, rimpiazzato dall’ex Rough Cutt Paul Shortino, come anche Wright che viene rilevato dall’altro ex Rough Cutt Sean Mc Nabb. Il risultato è un autentico disastro: senza il singer originale, che pur aveva caratterizzato la prima fase del gruppo, l’album è un accozzaglia di suoni malmessi tra loro e privo assolutamente di quelle atmosfere tanto care agli aficionados della prima ora, nonostante anche l’inserimento delle tastiere dell’ex-Alcatrazz Waldo. E dire che, comunque, l’album non manca di qualche pregio, pur con tutti i distinguo del caso anzitutto circa la timbrica vocale del buon Shortino, lontano anni luce dal sound roco e graffiante del dimissionato Dubrow.

Si comincia, dunque, con le tastiere ad annunziare Stay With Me Tonight e la voce morbidissima della new entry, del tutto inadatta all’humus a noi noto: sonorità molto “mosce” con i cori che cercano di ravvivare la debolezza che già da adesso si percepisce. Callin’ The Shots si rianima leggermente, ma nulla di più: un drumming maggiormente incisivo induce Shortino a darsi una mossa, accelerando il cantato stavolta meno sincopato ma la musica, nel senso strettissimo del termine, non cambia: sono ancora presenti discreti background vocali che rafforzano la traccia, supportata anche da un centrale e discreto giro di tastiere, mentre torna a farsi sentire l’ascia di Cavazo. Run To You è la ballad servitaci improvvisamente: tastiere delicate che si accompagnano alla semi acustica di Cavazo, per consentire alla voce al miele del nuovo singer di offrire la sua interpretazione di un brano semplice nella sua struttura e senza soverchi picchi di sorta. I’m Fallin’ vede la band illudere di tornare a ruggire come ai bei tempi ma il sogno dura molto poco, con ancora il pur volenteroso cantato dell’ex Rough Cutt a tentare di mandare avanti alla meno peggio la baracca, sulla quale purtroppo si ergono forti gli echi di un passato glorioso che qui viene “maltrattato” bellamente dagli autori.

King Of The Hill è un’accozzaglia di note che non stanno in piedi e dispiace davvero dover notare che, ancora una volta Shortino non ha nulla a che spartire con i compagni di cordata di oggi. E pensare che ha abbandonato senza pensarci su una discreta carriera con i Rough Cutt per assurgere alla notorietà con la band californiana…ed occorre dire che riesce in pieno a non farcela. The Joker risolleva di un po’ l’umore di chi ascolta: i ritmi qui sono discreti e riescono a percorrere una certa dose di energia per giungere all’esecuzione di una traccia abbastanza scorrevole, pur senza picchi memorabili, non fosse altro per il buon lavoro di Banali e le buone entrate dell’ascia che qui finalmente si ritaglia il dovuto spazio. Con Lunar Obsession , Cavazo ci ricorda essere ancora una signora ascia lungo i circa due minuti di esibizione accanto alla tastiere del buon Waldo, che nella seguente Don’t Wanna Be Your Fool ben accompagna la sei corde in un brano che vede il singer esprimersi finalmente con voce chiara, scandendo per bene ogni nota anche grazie al ritmo volutamente rallentato della traccia, che consente a Shortino di trovarsi a suo agio.

Coppin’ A Feel è forse il miglior brano dell’album: basato su di un insinuante mid-tempo, scivola via con relativo gradimento, anche grazie stavolta al buon lavoro di squadra: intendiamoci, nulla di sensazionale, ma almeno il ritmo viene tenuto alto per tutta la traccia, con in più anche un buon solo di Cavazo. In A Rush si incammina vero lidi più intensi e sinora nemmeno sfiorati dal gruppo: almeno qui si cerca di dare una spinta all’intensità sinora carente con un canto stavolta più aggressivo come si conviene ad una band paladina dell’hard classico dell’epoca. Si chiude con Empty Promises che vede ancora una buona collaborazione tastiere-chitarra che detta bene i tempi di un brano che forse avrebbe dovuto essere piazzato all’inizio e non alla fine: ma almeno il lenght chiude con energia e sveltezza, con il gruppo ben in palla, pur se solo in altre sporadiche occasioni dell’album, davvero difficile da mandare giù.

Autore: Quiet Riot Titolo Album: Quiet Riot
Anno: 1988 Casa Discografica: Pasha
Genere musicale: Hard Rock Voto: 5
Tipo: CD Sito web: www.quietriot.band
Membri Band:
Paul Shortino – voce
Sean Mc Nabb – basso
Frankie Banali – batteria
Carlos Cavazo – chitarra
Jimmy Waldo – tastiere
Jimmy Johnson – basso su tracce 1 e 9
Tracklist:
1. Stay With Me Tonight
2. Callin’ The Shots
3. Run To You
4. I’m Fallin’
5. King Of The Hill
6. The Joker
7. Lunar Obsession
8. Don’t Wanna Be Your Feel
9. Coppin’ A Feel
10. In A Rush
11. Empty Promises
Category : Recensioni
Tags : Quiet Riot
0 Comm
facebook
Twitter
del.icio.us
digg
stumbleupon

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Cerca in RockGarage

  • Rockgarage Card

  • Calendario Eventi
  • Le novità

    • Speed Stroke – Scene Of The Crime
    • Labasheeda – Status Seeking
    • Lightpole – Daylight
    • A Lemon – Green B-Sides
    • Directo – …Al Infierno
  • I Classici

    • Fu Manchu – California Crossing
    • Camel – A Live Record
    • Vanadium – Metal Rock
    • Quiet Riot – Hollywood Cowboys
    • Mountain – Masters Of War
  • Login

    • Accedi
  • Argomenti

    Album del passato Alternative Metal Alternative Rock Avant-garde Black metal Cantautorale Crossover Death metal Doom Electro Rock Folk Garage Glam Gothic Grunge Hardcore Hard N' Heavy Hard Rock Heavy Metal Indie Rock Industrial KISS Libri Marillion Metalcore Motorpsycho Motörhead New Wave Nu metal Nuove uscite Post-metal Post-punk Post-rock Power metal Progressive Psichedelia Punk Punk Rock Radio Rock Rock'N'Roll Rock Blues Stoner Thrash metal Uriah Heep
Theme by Towfiq I.
Login

Lost your password?

Reset Password

Log in