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08th Gen2021

Vanadium – Corruption Of Innocence

by Giancarlo Amitrano
Qualunque gruppo musicale, di ogni levatura o portata, ad un certo punto della sua carriera giunge alla fatidica decisione: proseguire sulla falsariga di quanto fatto in precedenza, gratificato dal successo e dalla notorietà, o tentare invece di modificare il proprio stile per dimostrare a sé stesso di poter percorrere altre strade con il medesimo impatto? Nel caso dei Nostri, il momento clou arriva proprio con questo lenght: pur non tralasciando del tutto gli stilemi sinora tanto cari ed amati da fan e critica, il quintetto meneghino tenta la grande svolta strizzando l’occhiolino verso sonoritaà addirittura simil-pop! Gioca molto anche la scelta di affidarsi a Jim Faraci dietro la consolle: già reduce dai successi con band quali ad esempio Lizzy Borden e specialmente Poison, l’affermato producer importa il suo sound molto vicino all’hair-metal all’epoca imperante, snaturando forse la natura belluina e selvaggia della band nostrana, pur tenendo di base gli affermati canoni hard e metal. Si inizia dunque con Backbone Of Society e si nota subito l’appiattimento delle sonorità che la produzione ha apportato: anzitutto, il drumming del buon Mascheroni pare molto ritoccato verso il basso, con le battute che parrebbero addirittura “campionate” in alcuni passaggi, mentre ancora l’ottimo Scotto non si lascia contaminare da quanto detto e procede spedito verso le sue enunciazioni a tutto tondo, laddove le incantate tastiere di Zanolini creano un sottofondo molto yankee e l’ascia di Tessarin si tiene stranamente in sordina, salvo poi esibire il consueto buon solo, rafforzato da inattesi e corposi background vocali.

Down And Out riprende la barra della compattezza sonora, pur con la produzione patinata di cui sopra, stavolta il brano scorre più deciso e veloce, grazie al buon cantato che il perfetto inglese rende ancora più fruibile: la buona sezione ritmica non perde un colpo e consente alla sei corde di sferrare, stavolta, il rude assalto che un’ascia di spessore deve rilasciare, con ancora i tasti incantati a fornire una valida eco ad un brano rilevante. Con Gimme So Much esordisce una notevole linea di basso che fornisce il destro alla voce potente del sapiente singer campano, qui accompagnata con solerzia dalle ovvie ed immancabili tastiere, nonché da battute potenti e precise del drummer e dalla sei corde di Tessarin, ancora pronta ed impeccabile nella sua esecuzione solista, qui molto “guitar-hero”, che certo non dispiace ascoltare. Corrupted Innocence intriga per la slide iniziale, che si tramuta in fretta in ascia rovente e mortifera: la velocità del brano è quella ideale e consona alla band, che consente al singer di estendere bene i propri vocalizzi senza inficiare la qualità della musica. Le continue svisate di Tessarin paiono voler erompere da un momento all’altro, cosa che puntualmente si verifica dopo il secondo refrain ed una preparazione magica di Zanolini, il risultato è una traccia solida e decisa.

Winds Of Destruction vede ancora il duo Tessarin/Zanolini alla cloche di comando: tasti e chitarra fanno da validissimi paggetti (nel senso nobile e storico del termine) all’ugola magica di Pino Scotto che non si lascia pregare nel consegnarsi con la medesima potenza alla esibizione di forza del suddetto duo, mentre gli altri non stano certo a guardare, fornendo anzi con maestria il loro contributo anche di coro a supporto del ritornello molto intrigante. Ci godiamo, nel frattempo, un altro solo a cinque stelle di Steve “Yngwie” Tessarin che delizia il tutto. Talk Of The Town è un uragano sonoro sin dalla partenza: Zanolini che massacra piacevolmente la sua tastiera, un basso rutilante, il drumming inferocito e soprattutto una voce atomica che pare uscita dalle più prestigiose fucine metalliche dei migliori cantieri edili; si assiste quindi ad una cavalcata metallicissima, che l’ascia conduce per mano attraverso vari cambi di tempo che non influenzano il pregio complessivo della traccia. Ancora una pregiata semiacustica ad introdurre Images ed è subito una simil ballad con i controfiocchi: il rallentato ritmo consente al canto di essere sciolto e fluido, con chiarezza e nettezza di esecuzione, grazie anche al solido lavoro delle tastiere ben articolate, che accompagnano la pregiata ascia qui abile nella doppia funzione ritmico-solista. Ma d’altronde non possiamo certo meravigliarci della performance di una band che nello stesso anno avrà l’onore di partecipare alla storica metal-compilation italiana Metalmaniac, senza assolutamente sfigurare accanto a colossi quali Sabotage e Strana Officina.

Ancora ritmi serrati con Dangerous Game, con la batteria in primo piano e le tastiere di Zanolini a svolgere un ruolo di primissimo piano nell’esecuzione di tutta la parte ritmica a supporto del cantato: come detto in premessa, tuttavia, è sempre la produzione a non far risaltare completamente il pur valido e solido lavoro del quintetto, che da parte sua guadagna eccome la pagnotta; basti ascoltare ancora un solo da urlo di Tessarin per gradire il tutto, oltre ad un intrigante refrain che convince sino in fondo. Si chiude con Over The Limit che la band ha ampiamente superato nella esecuzione dell’album: Zanolini accompagna ancora da par suo il super vocione di Pino Scotto, mentre la sei corde non lesina arpeggi interessanti che sfociano nel meritato assolo: la traccia risulta interessante anche per il corposo coro che viene intromesso a rafforzare la già stentorea voce del singer che conduce la band a tana da par suo anche in questo frangente, pur penalizzato come detto da una produzione non proprio impeccabile, che non sminuisce tuttavia il valore dei Nostri.

Autore: Vanadium Titolo Album: Corruption Of Innocence
Anno: 1987 Casa Discografica:Durium
Genere musicale: Hard Rock Voto: 6
Tipo: CD Sito web: www.vanadium.it
Membri Band:
Pino Scotto – voce
Steve Tessarin – chitarra
Ruggero Zanolini – tastiere
Mimmo Prantera – basso
Lio Mascheroni – batteria
Tracklist:
1. Backbone Of Society
2. Down And Out
3. Gimme So Much
4. Corrupted Innocence
5. Winds Of Destructions
6. Talk Of The Town
7. Images
8. Dangerous Game
9. Over The Limit
Category : Recensioni
Tags : Vanadium
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