La Scala Shepard – Bersagli

Così questo primo lavoro de La Scala Shepard è un gran bel disco: sicuro, deciso, di personalità…ma temo sia privo di umanità in qualche misura. Partendo dal lato estetico che non ha pecche, bella la copertina del disco che è ricca di forza e di visioni per passare poi al video del primo singolo estratto Potesse Esplodere Questa Città diretto da Giacomo Spaconi – davvero un video di grandissimo impatto, di tantissimi piani di lettura, di una bellezza importante ecco, in questo “unico” piano sequenza che trasuda significati – e poi i suoni che valorizzi ogni dettaglio come i riverberi di batteria nella bellissima Caduta Libera che tradisce anche un legame vivo alla classica canzone pop d’autore italiana, forse questo ancor di più nella strofa di Un Giro Di Giostra, il mix poi, che finalmente non penalizza la voce nonostante i rimandi a produzioni estere (inglesi per lo più dove trovo sempre la conduzione vocale un filo sotto la coltre degli strumenti). I ricami digitali che in Paranoia sembrano maestri nel disegnare uno scenario futuristico, metropolitano, quasi post-atomico – cose che peraltro adoro – belle tutte le aperture in maggiore che danno respiro e riparo in questo muro elettrico di chitarre che richiamano le trame classiche dell’alternative rock in generale e bella anche la scelta estetica dell’elettronica, un richiamo per me al futuro che vivevo negli anni 80 e 90, cliché che ormai va largamente di moda; mi piace assai questo modo di alternare la voce maschile a quella femminile, questo intrecciarsi, questo dialogo che si codifica non solo con il testo ma anche con l’estetica e con la sensibilità.
E dunque? Cosa c’è che non funziona? Non so bene, un disco che mi arriva tutto ben fatto ma privo di umanità, dicevo, privo di respiro e di quella “zona Cesarini” che un tempo l’analogico celebrava forse troppo e che ora il digitale sta ammazzando, ma anche programmando pattern e suoni, c’è sempre modo di dare espressività alle cose ed è proprio questo il tassello che mi viene meno…l’espressività. Ovviamente è un parere del tutto personale, un mio vizio di ascolto e di gusto. Bersagli è un esordio di livello ma che trovo personalmente privo di espressione e di umanità. Tanto è vero che ho avuto assai difficoltà nel fermare la mia attenzione sui testi, come se fossi anestetizzato, ecco. Sono sicurissimo che dal vivo questo disco sarebbe polverizzato al cospetto del suono suonato. Dunque si, interessante la prima prova de La Scala Shepard com’è sicuramente interessante quel che scorre al di là del finestrino di un treno in corsa, però mi manca quella fermata che possa farmi capire dove mi trovo, quel che sto vedendo, di chi sono quelle facce e se sono felici o stanno piangendo…mi manca. Non so se ho ben spiegato quel che sento. Per carità, cose mie personali, sia chiaro.
Autore: La Scala Shepard | Titolo Album: Bersagli |
Anno: 2019 | Casa Discografica: Goodfellas |
Genere musicale: Alternative Rock | Voto: 6 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.lascalashepard.it |
Membri band: Alberto Laruccia – voce, chitarra Claudia Nanni – voce, synth David Guido Guerriero – batteria, percussioni Lorenzo “ElleBì” Berretti – basso, synth, voce | Tracklist: 1. Potesse Esplodere Questa Città 2. Camera Con Vista 3. Paranoia 4. Caduta Libera 5. Un Giro Di Giostra 6. Groove 2 7. Via Dupré 8. Dall’altra Parte 9. Capolavoro 10. Bersagli |