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14th Ago2014

Ilaria Viola – Giochi Di Parole

by Amleto Gramegna

Ilaria Viola - Giochi Di ParoleBel disco di esordio per la cantautrice romana Ilaria Viola. Otto amabili ballate completamente acustiche color pastello, che l’artista snocciola con la sensibilità del menestrello: pervasa da malinconia, tenerezza, fatalismo, la Viola scova la giusta chiave tra il fiabesco (La Strega E Il Capitano) e il divulgativo, con cui raccontarsi (la bella Come D’estate). La vena dell’autrice è ben sostenuta da timbri delicati, caldi della voce, dall’impostazione strumentale acustica e avvolgente. Qui e lì sbucano piccoli brani orchestrali (Le Buone Intenzioni), volutamente retrò, segno del background musicale della nostra autrice. Non a caso vengono citati Petra Magoni, Avion Travel, Capossela fino ad arrivare a Gabriella Ferri (che Dio la abbia in gloria sempre). I punti più alti del disco sono la malinconica Visti Da Lì, un tango dal sapore vecchio e doloroso (ospite Bucho alla voce) e la lunga La Strega E Il Capitano, riarrangiamento di un brano di Mauro Alessandri, un monologo di una strega, liberamente ispirato all’omonimo capolavoro di Sciascia.

C’è spazio anche per un bel samba (Samba De Amore Facile) volto ad omaggiare la musica popolare brasiliana. Bello, bello, bello, lo promuoviamo e ve lo consigliamo senza indugio.

Autore: Ilaria Viola Titolo Album: Giochi Di Parola
Anno: 2014 Casa Discografica: Lapidarie Incisioni
Genere musicale: Cantautorale Voto: 8
Tipo: CD Sito web: http://www.ilariaviola.it
Membri band:

Ilaria Viola – voce, kazoo

Cristiano de Fabritiis – batteria

Stefano Napoli – contrabbasso

Felice Zaccheo – mandolino

Gian Michele Montanaro – percussioni

Daniele Borsato – chitarra

Bucho – voce in Visti da Lì

Bruno Corazza – voce recitante in La Strega e il Capitano

Tracklist:

  1. Come D’estate
  2. Le Buone Intenzioni
  3. Gioco Di Parole
  4. Visti Da Lì
  5. La Strega E Il Capitano
  6. Fino Alla Fine Del Mondo
  7. Samba De Amore Facile
  8. Era
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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05th Ago2014

Fragil Vida – Papà Ha Detto Che La Vostra Musica È Schifosa

by Amleto Gramegna

Fragil Vida - Papà Ha Detto Che La Vostra Musica È Schifosa“I Fragil Vida sono una band unica nel panorama musicale italiano, grazie al proprio originale connubio tra musica e teatro che ne rende le esibizioni dei veri e propri spettacoli che prendono spunto dalle commedie dell’arte…” queste sono le note che accompagnano il quinto album in studio dei Fragil Vida, a tre anni di distanza dal precedente Giorni Sospesi. Teatro-canzone come il vecchio recitarcantando di Gaber quindi. Però, va detto che su disco il progetto perde immediatamente punti. Ovviamente il gruppo dà il meglio di sé dal vivo, nel pieno di uno spettacolo, davanti un folto pubblico. Su disco appare tutto artefatto, lento. Insomma la formula cantautorato rock/commedia dell’arte non funziona. Il disco appare – a conti fatti – come un piccolo concept album ispirato dal tragico evento del terremoto che ha colpito quella porzione dell’Emilia del 2012, lì dove il gruppo ha il suo quartier generale.Quindici storie tra il cantautorato, il rock, il combat folk e il recitato. Come al solito niente di nuovo sotto al sole: le solite marcette popolari, i soliti cliché i soliti blablabla… Forse dal vivo, nel pieno di uno spettacolo, il progetto può apparire anche interessante ma su disco non è la stessa cosa. Poi, a dire il vero, ci siamo decisamente annoiati di ascoltare sempre gli stessi dischi “noisiamodiversidallamassa”.

Vi ricordate quando andava di moda lo swing? Più o meno intorno al 2003, tutti a fare dischi di swing, da Rod Stewart a Johnny Dorelli, ci mancava solo Adriano Pappalardo. Ora è più o meno lo stesso, tutti a fare musica popolare. Basta, il disco è bello ma siamo annoiati. 4 se la pensate come noi, pure 8 se vi piace il genere. Per noialtri è lo stesso.

Autore: Fragil Vida

Titolo Album: Papà Ha Detto Che La Vostra Musica È Schifosa

Anno: 2014

Casa Discografica: La Fabbrica

Genere musicale: Folk, Cantautorale Voto: 4/8
Tipo: CD

Sito web: http://www.fragilvidea.com

Membri band:

David Merighi – voce, tastiere

Gianluca Galletti – voce

Diego Gavioli – chitarre

Daniele Merighi – batteria

Luca Bussolari – contrabbasso

Luca Cotti – basso

Francesco Boni – basso

Tracklist:

  1. Amico Due Punto Zero

  2. La Storia Di Mustafa

  3. Ti Porto Con Me

  4. Barattando Monete

  5. Ci Hai Lasciato Soli

  6. Zoppo Di Madre

  7. Cul Mat

  8. Buono Il Mattino

  9. Sorpreso In Fuga

  10. Lo Scrittore Ubriaco

  11. Mori’ In Solitudine

  12. Cantico

  13. Davvero Le Mani

  14. Siamo Sempre In Giro

  15. Alba

Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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30th Giu2014

Elton Novara – Più Spregiudicato

by Amleto Gramegna

Elton Novara - Più SpregiudicatoDentro una curata confezione si cela il secondo EP dell’eclettico cantautore Elton Novara, cantante e (soprattutto) chitarrista milanese. Dopo la benedizione del primo lavoro da parte di Rocco Tanica e Cesareo, colonne degli Elio E Le Storie Tese, ecco sette nuove tracce fresche, dinamiche e simpatiche. Un lavoro articolato come un film, intervallo compreso. Novara è un valido musicista che può sfogare il suo estro chitarristico nei numerosi assoli presenti. Il disco si apre con (Quasi Mi Spiace Suicidarmi Proprio Adesso Che Cominciano) Le Belle Giornate che, a discapito del chilometrico titolo, dura più o meno un minuto. Una piccola canzone bonsai che funge da introduzione alla successiva Un Pesce di Nome Elton, brano caratterizzato da un taglio ironico e surreale. Lo possiamo affermare senza timore di essere smentiti Elton Novara è un talentuoso cantautore abile nell’unire una scrittura da vero autore ad arrangiamenti ricchi di soluzioni e per nulla scontate. Una volta tanto ascoltiamo un disco di un autore indie che non parla della solita trimurti precarioesodatofeltrinelli. Il primo singolo estratto è La Maturità Emotiva Di Un 13n, brano fintamente pop, fintamente da classifica ma in realtà pregno di un eclettismo musicale senza pari. Splendido l’arrangiamento di pianoforte e chitarra, simpatico il video dove Elton “reinterpreta” a modo suo lo storico video di Bitter Sweet Symphony dei Verve.

L’intervallo è il bel brano reggae/ska Denaro [(Maledetto) Den Harrow] che tratta dell’unico argomento in grado di appassionare tutti i nostri lettori: la cronica mancanza di soldi. Le Brutte Giornate mischia allegramente brit-pop con psichedelia e noise. Ne è testimone la chitarra costantemente in feedback nel finale che pare richiamare Lou Reed ed il suo ostico Metal Machine Music. Il lavoro si chiude con n31/L’Estate dell’Amore, altro brano psichedelico registrato al contrario, dove svetta un fulminante assolo. Per concludere, davvero un ottimo EP che fila via veloce lasciando però qualcosa di duraturo all’ascolto, sperando nell’arrivo di un immediato full leght.

Autore: Elton Novara Titolo Album: Più Spregiudicato
Anno: 2014 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Indie, Cantautorale, Folk Voto: s.v.
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/elton.novara
Membri band:

Elton Novara – voce, chitarre

Giorgio Materiale – basso

Caribou Lo Spregiudicato – batteria

Paolo Brosio – tastiere

Tracklist:

  1. (Quasi Mi Spiace Suicidarmi Proprio Adesso Che Cominciano) Le Belle Giornate
  2. Un Pesce Di Nome Elton
  3. La Maturità Artistica Di Un 13n
  4. Denaro [(Maledetto) Den Harrow]
  5. L’Estate dell’Amore (Altrui)
  6. Le Brutte Giornate
  7. N31/L’estate dell’Amore
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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29th Giu2014

OX – When Things Come Easy

by Marcello Zinno

OX - When Things Come EasyDietro le due lettere “o” e “x”, che si presentano graficamente come una “O” con una “x” al centro, si cela l’artista Osmael Fabre, fotografo, designer e musicista. Nel definirsi musicista bisogna ammettere che il significato è concepito proprio a 360°, infatti nel suo nuovo album When Things Come Easy, OX suona praticamente tutti gli strumenti, dalla chitarra alla batteria, dal basso alla chitarra, dal synth al microfono (anche se lo accompagnano in alcune tracce altri collaboratori). Detto questo è facile intuire il prodotto finale: un album molto influenzato dalla scena cantautorale americana, con chitarra e soprattutto voce in prima linea su tutto, tanto da far suonare i restanti elementi come “aggiuntivi” (non che gli altri strumenti propongano qualcosa di interessante). Un Bob Dylan a modo nostro, per dirlo in altri termini, con molti (tanti) arrangiamenti a cercare di tirar su il valore musicale dell’uscita; il paragone con Dylan non deve trarre in inganno, non si fa riferimento alla qualità del prodotto finale ma alla traccia seguita da OX, una traccia fatta di sei corde, semplicità ed emotività nelle linee vocali, tutti canoni che possono rientrare nel rock solo se c’è una grande personalità dietro, e questa noi la troviamo solo in parte.

Classica ballatona Chasing You che richiama qualcosa alla Springsteen che però presto inserisce delle parti più elettriche, le prime dopo cinque tracce di When Things come Easy. La vera ballad si chiama Losing You, con tanto di pianoforte, ma suona come altre cento ballad americane, niente di nuovo quindi. Meglio per alcuni momenti in cui si percepiscono alcuni tocchi che sfiorano la bossa nova (Colours, Falling At Your Feet), per il resto, a parte la voce caldissima di Osmael Fabre, nulla da segnalare. Noi viaggiamo con l’immaginazione e restiamo con il dubbio su cosa sarebbe in grado di realizzare OX con la sua voce se alle spalle avesse una band vera, fatta di strumenti elettrici (un sobrio esempio potrebbe essere Wherever You Are). Con un pò di buone idee e tanta energia si potrebbe fare davvero tanto.

Autore: OX Titolo Album: When Things Come Easy
Anno: 2013 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Cantautorale Voto: 5
Tipo: CD Sito web: http://www.oxmusic.net
Membri band:

OX – musica e testi

Tracklist:

  1. Lady B
  2. Always Be There For Your
  3. Falling At Your Feet
  4. The Man On The Top Of The World
  5. Chasing You
  6. Colours
  7. Losing You
  8. Summer
  9. Confessions
  10. You And I
  11. Wherever You Are
  12. King And Queen
  13. When Things Come Easy
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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12th Mag2014

Davide Solfrini – Muda

by Marcello Zinno

Davide Solfrini - MudaOrdine e caos, razionalità ed emozioni, dritto e storto, gioia e dolore, urla e silenzio. La vita, in fondo è fatta di estremi, certo ci sono le tantissime sfumature di grigio ma cosa colora veramente la nostra quotidianità? Di certo non il grigio. Davide Solfrini sceglie Muda come titolo del suo nuovo album, un termine legato all’industria delle autovetture e alla ricerca perenne di massimizzare l’efficienza aziendale e annullare gli sprechi. Un tema particolarmente sentito dal sottoscritto che lo ha studiato in prima persona e conosce bene questa filosofia che per alcuni (Giappone in primis) diviene più di una scelta aziendale. Provocatoria questa scelta visto che il cantautore Solfrini, profondamente inserito in uno scenario rock, sceglie di dedicare alle “muda” (letteralmente “spreco”) un capitolo discografico, un prodotto di un artista e non di una catena di montaggio, una creazione artistica e di per sé un qualcosa che non deve a tutti i costi “funzionare” bensì essere “sentita” e poi “ascoltata”. Ed è così che si presenta anche la sua musica: lacerante e per certi versi timida, con ritmi ben presenti ma che non prendono il sopravvento della scena. Buoni gli arrangiamenti, perchè Davide Solfrini non vuole essere il classico cantautore “chitarra e voce” ma vuole aggiungere elementi diversi pur con un’attenzione forte alla melodia.

Compaiono comunque momenti un pò troppo soft, come La Vita Degli Altri o Equilibrio, in cui i ritornelli gridano cantabilità; preferiamo le intromissioni e il sapore crudo di momenti come Domenica nei quali esce fuori un artista appunto diverso, ma soprattutto i primi brani di questo lavoro che suonano davvero caratterizzanti (e la stessa titletrack che si trascina certi influssi in stile C.S.I., soprattutto nella sua versione live, ultima traccia). Il sapore comunque amaro, tipico del trademark di Solfrini, viene fuori anche con altri passaggi, come ad esempio Cristallo, in cui si toccano i picchi di tristezza. In generale Muda è un lavoro per chi cerca nuove frontiere del cantautorato o per chi cerca un rock introverso ma non introspettivo, da ascoltare comunque con attenzione per captarne i momenti migliori e sperare che quelli meno interessanti cambino pelle nel futuro dell’artista.

Autore: Davide Solfrini Titolo Album: Muda
Anno: 2013 Casa Discografica: New Model Label
Genere musicale: Rock, Cantautorale Voto: 6
Tipo: CD Sito web: http://www.davidesolfrini.it
Membri band:

Davide Solfrini – voce, chitarra

Francesc R.Cola – batteria

Valentina Solfrini – cori

Tracklist:

  1. Muda
  2. Binary
  3. Marta Al Telefono
  4. Ti Piace Quello Che Mangi?
  5. La Vita Degli Altri
  6. Domenica
  7. Cristallo
  8. Equilibrio
  9. La Mia Bambina
  10. Muda (live)
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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11th Mag2014

Petralana – A Che Ora Arriva Il Dj

by Marcello Zinno

Petralana - A Che Ora Arriva Il DjTra le tantissime band in circolazione ci sono alcune che hanno davanti a sé una sfida: prendono una lunga rincorsa per fare un salto che ad occhio nudo sarebbe cosa ardua e lungo l’intera corsa si sentono quasi in grado di farcela e si ripetono costantemente che ce la faranno. Quasi giunti al punto in cui sono obbligati a saltare, frenano bruscamente e si ritirano dalla sfida. Una metafora un pò bislacca ma che a nostro parere rende l’idea della nuova sfida che attendeva i Petralana, band sorta ormai più di dieci anni fa come un duo dedito alla musica cantautorale e che con questo loro secondo lavoro promette un “nuovo piglio più rock-oriented”. In realtà proprio su questi binari i ragazzi si fermano e prediligono lo stile di sempre, nonostante nel frattempo siano passati ad essere un quartetto, con tutti i presupporti (strumenti compresi) per divenire una rock band. Eppure questo salto non avviene. L’opener contiene le melodie tipiche della scena cantautorale del passato, la successiva Pensiero Di Te tocca invece lidi ancora più semplici, più pop pur celando vari strumenti che si inseriscono in maniera studiata, ancora peggio Italia Mon Amour nella quale le linee vocali, recitate, assumono il ruolo di protagoniste assolute. Paradossalmente la titletrack contiene i momenti più legati al rock, nonostante un titolo che porta fuori traccia, ma purtroppo non include nulla che sia in grado di attirare la nostra attenzione.

La produzione è puramente live ovvero registrata in modo tale da far sentire tutte le varie sfumature di un concerto, vibrazioni di rullante comprese. Questo suona come l’ennesima possibilità per i Petralana per suonare davvero rock, concretizzata in parte con Numero 8 in cui i suoni si mischiano e finalmente esce fuori una sezione ritmica se non di vera personalità, almeno che si distingua. I brani comunque hanno anche un certo fascino se visti nell’accezione cantautorale, ma sono distanti miglia e miglia dal rock, campo nel quale i Nostri potrebbero far uscir fuori un pò di energia e di carattere. Sarà per il loro prossimo album?

Autore: Petralana Titolo Album: A Che Ora Arriva Il Dj
Anno: 2013 Casa Discografica: Suburbansky Records
Genere musicale: Cantautorale Voto: 5
Tipo: CD Sito web: http://www.petralana.net
Membri band:

Tommaso Massimo – voce, chitarra

Marco gallenga – violino

Guido Melis – basso

Richard Cocciarelli – batteria

Tracklist:

  1. Albe Affollate
  2. Pensiero Di Te
  3. A Che Ora Arriva Il Dj
  4. Italia Mon Amour
  5. Numero 8
  6. Tom
  7. Sarai Contenta Tu Di Me
  8. Birra E Patatine
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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25th Apr2014

Durden And The Catering – Il Nostro Quadro

by Marcello Zinno

Durden And The Catering - Il Nostro QuadroEsistono alcuni cantautori che cercano di invadere territori diversi. Al primo ascolto del nuovo EP dei Durden And The Catering (band formata da David Boriani, in arte Durden) risuonano vari strumenti, dal piano alle percussioni, toccando tempi anche differenti per un cantautore standard. Purtroppo però il vero scenario percorso da Durden e dai suoi amici è il pop e le sue riminiscenze cantautorali, appunto, diventano sempre più vaghe. La durata dell’EP è limitata ma in sei tracce si propongono musicalità diverse; l’elemento che più di tutti può far discutere è indubbiamente la voce che ammicca troppo ai grandi ascolti, ai grandi palcoscenici, come fosse una recitazione forzata, un’espressione incanalata nei canoni del pop. È un peccato perchè in alcuni brani le musiche proposte rappresentano una buona base su cui lavorare. Carino ad esempio il mood di Ventuno Primavere che mette sicuramente allegria e solleva il mantello sulle potenzialità che potrebbe avere questo progetto se si concentrasse su qualcosa di più originale.

Altro esempio di buone prospettive è il piglio quasi swing di La Musica È Finita ma anche qui le parti vocali si sforzano di piacere più che di cantare. Per ora la proposta, dal nostro punto di vista, è da rivedere.

Autore: Durden And The Catering Titolo Album: Il Nostro Quadro
Anno: 2012 Casa Discografica: Noise Symphony, Udu Records
Genere musicale: Cantautorale, Folk Voto: s.v.
Tipo: EP Sito web: http://www.durdenofficial.it
Membri band:

David Boriani – voce, chitarra,

Giuseppe Levanto – piano rhodes

Simone Massimi – basso

Roberto Pirami – batteria

Tracklist:

  1. Nel Tuo Immaginario
  2. Intro Di Edoardo Leo
  3. Res Publica
  4. Il Nostro Quadro
  5. Ventuno Primavere
  6. La Musica È Finita
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
0 Comm
04th Mar2014

Zivago – Franco EP

by Marcello Zinno

Zivago - Franco EPGli Zivago sono ritornati, dopo qualche anno di stop. Con la loro musica intendono dimostrare che effettivamente dietro le note c’è sempre un concetto artistico senza il quale nessuna composizione è possibile. Vero che il loro nuovo EP si basa su ritratti di persone diverse, quindi tendenzialmente racconti reali, ma il fattore che si rifà ad una vena artistica è la fusione tra il cantautorato e una parte della scena progressive del passato rintracciabile nelle liriche di Lorenzo Parisini, anche se il tutto è confezionato in una sorta di art-pop (ammesso che il pop possa essere percepito come artistico e ciò non è per nulla scontato), quasi come volesse risultare un prodotto per un’audience selezionata, ma pur sempre da semplice ascolto. In altri termini gli Zivago puntano ad una faciltà d’ascolto tale che riuscirebbe ad appassionare gli ascoltatori di indie pop/new wave fino a chi invece (un pò più sofisticato secondo noi) è più legato al cantautorato. Noi riusciamo a toccare le tante attenzioni compositive che sono concentrate in queste sei tracce ma non troviamo una sofisticatezza di base tale per cui Franco merita davvero uno spazio adeguato nella scena attuale. Fragilità ce lo conferma senze mezze misure, puntando ad una struttura e un giro di chitarra semplici ma penalizzate da linee vocali smielate e che perdono davvero l’occasione di creare qualcosa di originale.

Sul finire le cose peggiorano con Le Considerazioni, strumentalmente sconclusionata e leggermente battistiana nelle liriche, e Domeniche Di Maggio che non aggiunge nulla a quanto già detto se non degli effetti bizzari che cozzano con lo stile della band. Per noi traiettoria da rivedere.

Autore: Zivago Titolo Album: Franco EP
Anno: 2013 Casa Discografica: I Dischi Del Minollo
Genere musicale: Cantautorato Voto: 5
Tipo: EP Sito web: https://www.facebook.com/zivagoband
Membri band:

Lorenzo Parisini – voce, chitarra, basso, tastiera

Andrea Zonescuti – voce, batteria, tastiera

Tracklist:

  1. Franco
  2. Adele
  3. Un Altro Whisky
  4. Fragilità
  5. Le Considerazioni
  6. Domeniche Di Maggio
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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12th Dic2013

Calvino – Occhi Pieni Occhi Vuoti

by Marcello Zinno

Calvino - Occhi Pieni Occhi VuotiDietro Calvino c’è Niccolò Lavelli, artista che nasce e viene presentato come cantautore ma che cerca di dare qualcosa in più alla scena come l’abbiamo conosciuta noi nei decenni passati. Certo l’incedere di L’amore In Aria, singolo di questo suo secondo lavoro dal titolo Occhi Pieni Occhi Vuoti, ricorda molto le ballate di De Andrè anche se Niccolò cerca di metterci un pò più di allegria (aspetto assente nelle composizioni prevalentemente ribelli di De Andrè). Il basso naviga inciso e la sua voce resta fedele al marchio impresso da quello stile, però con gli altri momenti di questo EP si toccano differenze varie: strascichi vocali alla Baustelle, influenze indie/shoegaze nell’opener Nella Città, una ballata pop con Il Clochard E La Senna. Questo lo stile che troviamo fortemente presente anche su I Fantasmi, ultima traccia: uno stile abbastanza freak e pacatamente indie a sufficienza per piacere alle sonorità molto in voga in questo periodo. Quindici minuti scarsi di proposta musicale che incuriosisce da un lato ma non fanno attendere nulla di particolarmente innnovativo se gli intenti sono questi.

Autore: Calvino Titolo Album: Occhi Pieni Occhi Vuoti
Anno: 2013 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Cantautorale Voto: s.v
Tipo: EP Sito web: https://www.facebook.com/lecanzonidicalvino
Membri band:

Niccolò Lavelli – voce, piano

Tracklist:

  1. Nella Città
  2. L’amore In Aria
  3. Il Clochard E La Senna
  4. I Fantasmi
Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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02nd Dic2013

Monsieur Voltaire – 33

by Amleto Gramegna

Monsieur Voltaire - 33Monsiuer Voltaire è il monicker dietro il quale si nasconde Marcello Rossi, musicista toscano di lungo corso e di grande esperienza. Dal metalcore degli esordi con i Nativist all’indie con i Greyscale, dall’new metal con i Najra fino al garage rock’n’roll dei Golden Shower. Insomma musica a 360 gradi. L’ultima avventura è con il progetto Monsieur Voltaire di cui 33 è l’esordio. Un album in cui si fondono echi grunge, punte psichedeliche, fino all’ambient e al country rock. Quanta roba! Si parte alla grande con The Run. Voce distorta, chitarre retrò, tanto riverbero e delay. Effetto vintage immediato insomma, però occhio al riffone portante della chitarra: nasconde un’anima punk/new wave. Insomma, ci ha ricordato qualcosa dei CSI, ma anche qualcosa dei primi Pink Floyd. Insomma, i CSI con Syd Barrett alla voce (e che non se ne parli più!). L’effetto vintage-moderno torna nella successiva Last Place, con forti rumori industrial in sottofondo. Con Ray Land le cose cambiano. È un brano quasi folk rock alla Nick Drake di Five Leaves Left (quanto ci manchi Nick!). Forte presenza della chitarra acustica arpeggiata e suonata in slide, bellissime atmosfere pastello appena rarefatte. È forse il brano migliore del disco grazie anche alla lunga coda ambient che introduce alla successiva The Shine, anch’essa brumosa e agrodolce, avvolta in uno spleen quasi britannico (come il compianto Drake) e delicatamente orchestrata da quell’effetto vento che non ti abbandona mai. Waiting To Be Kill è psichedelica oltre ogni modo, quasi sperimentale nella sua forma-canzone. Ricercati i suoni avveniristici.

Notevoli le percussioni tribali di Higher Than The Sun. Mentre Emily è puro brit pop, con echi di Beatles che spuntano qui e lì (ci ricorda molto Being For The Benefit Of Mister Kite dal capolavoro Sgt. Pepper’s Lonely Heart Club Band). La conclusione è affidata a Purgatory, nuovamente voce e chitarra, nuovamente forte e sentito il richiamo a Nick Drake. In conclusione quindi un album che potrà piacere a pochi, volutamente ricercato e volutamente retrò. Ma questo è proprio il suo punto di forza. Per quanto ci riguarda è uno dei dischi migliori di questo 2013 e lo consigliamo a occhi chiusi. Ovviamente, visto che anche noi siamo retrò, non possiamo che consigliarvi (oltre l’acquisto di questo disco) anche l’acquisto di tutta la discografia di Nick Drake, ma questa è un’altra storia.

Autore: Monsieur Voltaire Titolo Album: 33
Anno: 2013 Casa Discografica: Noja Recordings, White Bridge Records
Genere musicale: Cantautorale, Psichedelia Voto: 8
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/Monsieurvoltaire
Membri band:

Marcello Rossi – chitarre, voce

Tracklist:

  1. The Run
  2. Last Place
  3. Ray land
  4. The Shine
  5. Waiting To Be Kill
  6. Higher Than The Sun
  7. Emily
  8. Purgatory

 

Category : Recensioni
Tags : Cantautorale
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