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18th Set2011

Slidea – Phonoshock

by Marcello Zinno

Quello che i più ignorano è che esiste una linea sottilissima tra tutto ciò che può esere catalogato come Rock e tutto quello che va sotto il capello di Heavy Metal, una linea talmente tanto sottile da far paura perfino ad un equilibrista. Eppure, nel caso degli Slidea, giovane band di Collecchio, questa linea diventa immaginaria: l’approccio molto duro dell’opener La Notte Di Valpurga confonde abilmente le radici rock dei musicisti, percepibili nelle strutture dei brani e non solo. Variabilità. Gli Slidea non si adagiano su un sound preconfezionato e sfoggiano un alternativismo da sperimentazione, lungi dall’essere di difficile esecuzione ma completamente concentrato nell’emotività di ogni singola sezione. Una fusione tra Bluvertigo e Subsonica?! Una creatura dalla strana forma ma dal sound molto compatto che inaridisce le proposte musicali di centinaia di band coetanee. Un basso in risalto a maestria, per arricchire la resa live, una chitarra mai invasiva ed una parte melodica che crea un entusiasmo orgiastico in simbiosi con la batteria: una ricetta non replicabile e mentre ce ne convinciamo il crossover prende il sopravvento e la band canta “Omologazione, che brutta situazione”.

Bella la scelta del cantato in italiano, rappresenta l’ennesimo pugno nello stomaco e al contempo l’ulteriore elemento che conferma l’unicità di una band in una paese che tavolta non riesce a far decollare il rock emergente, una sorpresa in uno scenario spesso monco di innovatività. Difficile dare evidenza di un brano o di un passaggio, dietro il mondo Slidea si alternano le parti di piano di In Un Vecchio Cieco alla potenza e l’headbanging del minuto successivo, così come la maggior parte dei brani. Uno show che non ha trama ma solo protagonisti.

Con più band di questo calibro il nostro paese sarebbe sicuramente più ricco, artisticamente parlando.

Autore: Slidea Titolo Album: Phonoshock
Anno: 2010 Casa Discografica: Autoprodotto
Genere musicale: Crossover Voto: 8,5
Tipo: CD Sito web: www.slidea.net
Membri band:

Blecco – voce

Philip – voce

Beppe – tastiera

Raffo – basso

Casio – chitarra

Criva – batteria

Tracklist:

  1. La Notte Di Valpurga
  2. Nulla Più
  3. Decima Musa
  4. Zapping
  5. L’Età Dell’Oro
  6. Contemporanea Follia
  7. In Un Vecchio Cieco
  8. Jaci
  9. Il Ritorno Di Icaro
  10. La Mia Distruzione
Category : Recensioni
Tags : Crossover
1 Comm
09th Set2011

Figli del Papa – Pelo

by Marcello Zinno

Ci sono alcuni generi, alcune sonorità che sono di confine, da spartiacque tra mondi molto diversi, a volte in conflitto tra loro. Chi ricorda gli Aerosmith duettare con i Run DMC sa cosa intendiamo: un rischio, una scelta coraggiosa, incomprensibile per alcuni perchè mischia target di pubblico e percorsi musicali molto diversi, all’avanguardia per altri. I Figli del Papa per alcuni versi ricalcano queste gesta presentandosi come una band rapcore ma nascondendo molto di più sotto la propria pelle: un crossover molto elettrico, con tanto di band a cinque membri mai relegata a figura secondaria, ma anzi protagonista nella costruzione del suono. Certo non è il primo sperimento di commistione tra rock e rap (lo stesso J-Ax ci provò anni fa seppellendo gli Articolo 31 e formando una propria band con tanto di strumenti reali al seguito) e per alcuni versi i Figli del Papa sembrano strizzare troppo l’occhio ai Limp Bizkit di Fred Durst, però è da riconoscere il coraggio del progetto.

I modenesi prendono le distanze dalle basi “scratchate”, tutto disco e dj, e cercano di lanciare le influenze hip hop verso lidi mai immaginati: bassi profondi, ritmi in 4/4 e chitarra assolutamente in prima linea, tutti ingredienti in chiaro stile rock. Ed i testi rappati alla Rage Against The Machine colorano ancora di più la proposta musicale di questi cinque giovani artisti, che sapientemente bilanciano creatività ed estro con idee chiare e ritmi cadenzati. Un pò i Fabri Fibra del Rock, rendono chiaro il proprio copione fin dalla seconda traccia e riescono anche a proporre una ballad, Nebbia, che sembra uscita da una band mainstream di buon livello, inspiegabile come nessuna etichetta si sia interessata alla loro proposta musicale. Non è banale balzare dai ritmi lenti dell’intro di Supervivo a F.D.P., uno sforzo che nasconde complessità compositive e tanta varietà, fonte limpida dei giovani artisti. Ascoltare il brano Pelo per credere…rap? Crossover? Post-rock? Sovraincisione di idee, piattaforma di registrazioni che esalta la voce mentre cita il mondo dell’heavy metal ed il riffing secco in sottosfondo tradisce il tutto. Una sperimentazione davvero piacevole, così come la mezza traccia nascosta, da ascoltare!

Una band per persone prive di pregiudizi musicali.

Autore: Figli del Papa Titolo Album: Pelo
Anno: 2011 Casa Discografica: Autoprodotto
Genere musicale: Crossover Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: www.myspace.com/figlidelpapa
Membri band:

GkA – voce

Bello Emsi – dj & vst

Billnoise – chitarra

Pinny – basso

Chiò – batteria

Tracklist:

  1. Molto Underground
  2. F.D.P.
  3. Sotto A Chi Tocca Sotto
  4. Milvane
  5. Nebbia
  6. Supervivo
  7. Gli Occhiali Da Sole
  8. Pelo
Category : Recensioni
Tags : Crossover
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