Tabacco – Tempeste Lunari
Sinceramente non so proprio da dove cominciare. Ho paura di trovarmi nudo in un villaggio nigeriano dove si parla un particolarissimo dialetto swahili di discendenze antiche di generazioni e generazioni. Ho paura di trovarmi alla festa di laurea di Piernoldo Bonamici figlio dell’esimio notaio Piergustavo Clemente Antonio Maria Bonamici vestito con costume da bagno e crema solare (ovviamente anche i braccioli visto che non so nuotare). Ho paura insomma di trovarmi nel posto sbagliato, con una testa sbagliata e con un vocabolario sbagliato. Neanche i miei vestiti penso vadano bene. Che dire poi delle aspettative sulla buona riuscita della serata? Direi che faccio prima a rinunciarvi. Eppure questo disco crea dipendenza e non sono il solo ad averlo detto. Dunque sfoggio un linguaggio armato e appuntito, visionario che dir si voglia, acido di evanescenze. Dunque non mi azzardo – se non per alcuni brevi dettagli – ad avventurarmi in saccenti giudizi di mestiere. Dunque non sarà una recensione. Prova solipsistica del già conosciuto Andrea Tabacco che già con i suoi Elton Junk non aveva di certo proposto musica acustica da camera e di riempimento. Chissà cos’avranno scritto di Bowie il giorno che si è presentato in scena per la prima volta.
Beh il territorio è assolutamente paragonabile. Con questo Tempeste Lunari siamo in piena controcultura, in piena rivoluzione personale, nel pieno della rinuncia sfacciata di ogni cliché pop italiano. Sia chiaro, caro Tabacco: niente di originale eh!? Solo a pensare a cosa faceva Alberto Camerini mi vengono su i goccioloni alle pupille. E come lui, spingendoci sul serioso andante, di nomi a spasso per il mondo potremmo farne tanti. Ma oggi? Oggi che decretiamo Motta come poeta…oggi che la musica se non ha 4 frasi in croce e cambia di vestito al pop per dire che è rock…oggi che sinceramente nessuno osa spingersi oltre…che poi anche questo “nessuno” va ben calibrato. Diciamo pochissimi ecco, pochissimi che si tramutano in rarissime occasioni, oggi che con un click possiamo davvero rivoluzionare il mondo. Che paradosso: lo facevano prima ogni giorno che per registrare un suono ci volevano studi e nastri e fonici e bobine, non lo facciamo oggi che ci basta un click. Oggi ci stiamo soltanto omologando perché di nostro stiamo perdendo consapevolezza e contenuti interiori. Stiamo perdendo la “presenza”. Ci vuole dunque carattere, personalità e un grandissimo equilibrio interiore per governare ed essere fieri di mostrarsi in pubblico, di mostrare la propria follia. Che ben venga la follia quando genera progetti così. E sono sicuro, caro Tabacco, che i più archivieranno questo disco senza averci capito granché, denunciando pazzia e non follia, ficcandolo nel cassetto delle cose bizzarre di gente squilibrata che sarebbe meglio evitare. Sentiamoci Calcutta va…
Forse servirebbe riprenderci quello che più di tutti abbiamo perduto: il tempo. E in questo tempo di stasi, celebrare l’ascolto, e poi avere palle e voglia di avventurarsi a capire, farsi due o tre o quattro domande, inseguire le risposte e alzare il culo dalla plastica di questa omologazione culturale che ci sta facendo diventare delle pecore. Punto e a capo. Se la donna è la “luna” allora le “Tempeste Lunari” (titolo di questo disco) è proprio il gioco ormonale, quello sociale, l’osservazione, l’interazione, l’incontro e lo scontro che Tabacco ha con l’universo femminile. E dallo spazio prossimo compone questi 9 inediti assolutamente digitali, eclettici, visionari, senza punti di appiglio al mondo terreno. Ci troviamo nei colori accesi di Bowie, nel pop pazzo e irriverente dei Decibel, tra le avventure psichedeliche dei giocattoli dei Kraftwerk o a spasso per i sonagli computerizzati dei Koto. E via via il discorso si fa lunghissimo e citazionista. Ma Tabacco ha la sua personalità e questo lavoro – ripeto – crea dipendenza.
A meno che io non capisca nulla (il che è assai probabile anche) mi sento di premiare un lavoro audace che cerca la trasgressione e non pone filtri all’espressione. Il futuro e lo spazio è il tema portante dell’immagine, il rapporto con l’altro è il leitmotiv delle liriche. Brani come Sangue Freddo si inchiodano alla memoria con questi andamenti quasi islamici, la ricchezza di idee di È La Luna Nuova dimostrano quanto terreno fertile e quanto controllo di espressione ci sia. Non so spiegare perché ma trovo assai interessanti per non dire geniali alcuni particolari: i video e i suoni spudoratamente presi dal finire degli anni ’80 ai primi ’90. Le immagini dei video assolutamente vintage, con questi effetti speciali poverissimi ma decisamente coerenti col tutto. È un’apparenza di kitsch che però nasconde grandissima personalità e coerenza. Certo Tabacco lasciami fare anche qualche appunto. La voce che sono sicuro hai voluto lasciare stonata in Il Mordo Del Serpente è qualcosa che davvero non riesco a sopportare. Come non riesco a sopportare nel video In Un Vortice le scene esterne sfacciatamente amatoriali. Eppure, per quanto non le sopporti, mi comunicano coerenza. Probabilmente, ad averci fegato artistico, avrei fatto le stesse scelte. Sempre se queste siano scelte volute.
Insomma. Questo disco poggia su una linea di confine che sinceramente trovo pericolosa. Da una parte c’è la possibilità che questo disco sia un giocattolo balordo (scommetto che è questa la sensazione del 90% di tutti coloro che si approcciano all’ascolto per la prima volta) e dall’altra parte ci troviamo tra le mani il lavoro visionario, libero, espressivo di una mente “geniale” (le virgolette per portare rispetto alle parole) che finalmente torna ad esprimersi invece di pensare per prima cosa a fare il vip. Non sono sicurissimo, confesso di non avere armi buone per capirlo al 100% e quindi mi tengo appoggiato al freno. Voi che ne pensate? Non so perché amici ma io ho la netta sensazione che questo sia un disco importante. E per quanto trito e ritrito, questo linguaggio mi mancava da tempo…troppo tempo.
Autore: Tabacco |
Titolo Album: Tempeste Lunari |
Anno: 2018 |
Casa Discografica: Millessei Dischi |
Genere musicale: Electro Rock |
Voto: 7 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.callmetabacco.com |
Membri band: Andrea Tabacco |
Tracklist:
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