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17th Feb2022

Ordalia – A Circle Of Pain

by Marcello Zinno
Gli Ordalia sono una band di recentissima formazione che pubblica un EP che un’altra band non avrebbe esitato nel presentarlo come full-length. Il loro è un heavy metal molto impostato, con riff cadenzati e una sezione ritmica che detta i tempi, mai veloce, anzi spesso volutamente lenta: si sentono delle influenze del metal classico, soprattutto statunitense e tedesco. Le linee vocali invece si avvicinano a quelle scelte da molti singer metalcore, anche se inserite in una cornice diversa, meno estrema e per certi versi più trasversale in fatto di ascolti. Non mancano dei buoni chorus (come in Black Chains e The Gate) che risultano passaggi orecchiabili ma senza scadere in composizioni pop metal che avrebbero fatto calare le quotazioni della band; va detto che queste parti (ritornelli) sono spesso un po’ troppo ripetute laddove si potevano inserire dei cambi di direzione in modo da arricchire i brani. Icarus è un brano che mostra i due diversi profili degli Ordalia: quello pacato, quasi da ballad e clean che si alterna a quello più potente e metal, un brano interessante anche per l’assolo degno di nota.

Il metalcore, quello divenuto noto nel resto del mondo, viene a galla con Splinters e un po’ meno con Beyond The Grave, le tracce più appuntite di A Circle Of Pain. L’incontro tra ritmiche mid e ritornelli che restano impressi è il marchio di fabbrica degli Ordalia, un fattore decisamente piacevole e che va benissimo per una prima uscita, mentre per il futuro è necessario anche qualche accorgimento stilistico che li caratterizzi ulteriormente. Tra gli altri, a nostro parere, c’è quello di accorciare la durata dei brani se si vuole optare per le stesse scelte ritmiche.

Autore: OrdaliaTitolo Album: A Circle Of Pain
Anno: 2021Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Heavy MetalVoto: 6,75
Tipo: EPSito web: www.facebook.com/ordaliaofficial
Membri band:
Enrico Bozzolan – voce
Youssef Ouardani – chitarra
Matteo Marchetti – chitarra
Davide Mancuso – basso
Lorenzo Guastoni – batteria
Tracklist:
1. Omen
2. The Shield
3. Black Chains
4. The Gate
5. Icarus
6. Splinters
7. Whiteout
8. Beyond The Grave
Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal, Nuove uscite
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16th Feb2022

Miriam Ricordi – Cibo E Sesso

by Marcello Zinno
La vecchia battaglia tra rock e melodie ha una nuova regina e si chiama Miriam Ricordi che torna dopo l’esordio Persuadimi con un nuovo album dal titolo Cibo E Sesso (e una copertina molto autoesplicativa). Il rock c’è, la vena elettrica si sente e siamo pronti a scommettere che la presenza scenica di Miriam è di sicuro molto impattante; dall’altro canto c’è anche sapienza nella scrittura, una ricerca melodica costante che rende gran parte della tracklist pronta per playlist di rock italiano, tanti arrangiamenti e un retrogusto mainstream. Ma ciò che più ci stupisce di questo lavoro, seppur come dicevamo molto curato, è la spontaneità: nella maggior parte degli album rock maturi si percepisce una forte intenzione sottopelle di orecchiabile, di pop, di costruito, di piacere a tutti o comunque ad un pubblico più ampio possibile; Miriam questa intenzione non ce l’ha, seppur il risultato sia quello, regalando brani a volte semplici (Ossa Rotte, dai testi tutt’altro che banali, o anche Metabolismo), più pop rock, ma l’idea di aprire con un album dalla forte impronta rock (Mi Esplode La Testa) così come non sedersi sugli allori e andare controcorrente (Siamo Sordi Davvero) facendo anche esplodere la propria energia (Vieni A Provare).

Un lavoro che solitamente si realizza al 4° o 5° studio album e a cui noi facciamo i complimenti per la cura e l’onestà. Un’artista da seguire.

Autore: Miriam RicordiTitolo Album: Cibo E Sesso
Anno: 2022Casa Discografica: Rodaus
Genere musicale: RockVoto: 7
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/miriamricordiofficial
Membri band:
Miriam Ricordi – voce, chitarra
Matteo Teodoro – basso
Valerio Camplone – batteria
Luca Ricordi – sax, synth, tastiere
Tracklist:
1. Mi Esplode La Testa
2. Venezia
3. Pronto Dottore
4. Ossa Rotte
5. Metabolismo
6. Siamo Sordi Davvero
7. Tutto Al Suo Posto
8. Vieni A Provare
Category : Recensioni
Tags : Nuove uscite, Rock
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15th Feb2022

Jackie Brown – Red Line

by Marcello Zinno
Esordiscono i Jackie Brown, dopo l’esperienza con i Sensa sul finire del secolo scorso. Ma si sa, il punk è uno spirito che è duro a morire e quando lo si porta dentro difficilmente ci si stacca. Un EP con tre brani, veloce, che non raggiunge nemmeno i 10 minuti di ascolto ma che fin dai primi secondi ci fa pensare a qualcosa di più, ad un lavoro con dei muscoli con diametro più lungo, che strizza l’occhio al metal e al punk hardcore. La stessa sensazione la proviamo con Sonata (tra l’altro con dei testi durissimi), che starebbe benissimo in un album NWOBHM (al netto dei cori, tipicamente punk); ma noi ce lo godiamo così Red Line, senza chiederci se un domani questi ragazzi decideranno di indurire (ulteriormente) il proprio sound, già molto deciso e fortemente punk. Bravi!

Autore: Jackie BrownTitolo Album: Red Line
Anno: 2021Casa Discografica: Gasterecords, 1901 Studio
Genere musicale: Punk RockVoto: s.v.
Tipo: EP 7”Sito web: www.facebook.com/JackieBrown
Membri band:
Toni – chitarra, voce
Teo – chitarra, voce
Bertu – basso
Gigi – batteria
Tracklist:
1. Il Tempo Delle Mele
2. Non Ti Fan
3. Sonata
Category : Recensioni
Tags : Nuove uscite, Punk Rock
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14th Feb2022

Damno – Bugaboo Alley

by Marcello Zinno
Il nuovo progetto di Danio Teti (già Synapsicide, Name Insane e Bestial Vomit) prende il nome di Damno e si presenta, ad un anno dalla sua nascita, con un EP della durata di 20 minuti scarsi. L’EP è completamente ideato e realizzato da Danio, con l’ausilio di VST (Virtual Studio Technology) anche se in alcuni momenti sembra di ascoltare una band vera e propria dietro di lui. Il metal è angolare, si percepisce una base quasi industrial, electro metal, e al di sopra di questo sfondo diversi elementi che si mescolano: dalle chitarre shred ai growl brutal, passando per effetti elettronici. Lui lo chiama avantgarde metal, a nostro parere è sì un metal sperimentale ma che cerca di fondere davvero tante lezioni differenti con una sensazione quasi da “frullatore”. La qualità ideativa c’è, il risultato è tutt’altro che passabile, difficile invece capire la direzione che i Damno potrebbero assumere e come potrebbero collocarsi nella scena metal: ad esempio un brano come Forgotten In The Oven passa da intermezzi fortemente elettronici a sfuriate metal (quasi prog) con percussioni tribali alla Sepultura e sprazzi vocali che potrebbero colloquiare con Paperino. La titletrack sembra un pezzo più maturo, che davvero potrebbe esplodere nell’America latina per i suoi ritmi, ma che ha un costrutto completo.

Il progetto Damno infonde una incredibile curiosità. Davvero impensabile cosa potrebbe proporci in futuro, difficile anche immaginare come potrebbe rendere su un full-lenght completo. Per questo motivo il seguito di Bugaboo Alley diventa ancora più atteso.

Autore: DamnoTitolo Album: Bugaboo Alley
Anno: 2021Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Industrial, Electro MetalVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: https://www.facebook.com/damno.official
Membri band:
Danilo Teti
Tracklist:
1. Crazy Doll Piece By Piece
2. Forgotten In The Oven
3. Bugaboo Alley
4. Spanking-Core
Category : Recensioni
Tags : Industrial, Nuove uscite
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13th Feb2022

Funeral For Two – II

by Marcello Zinno
Arrivano dalla fredda Finlandia ed escono con questo secondo EP dal titolo II, composto da due tracce che durano 20 minuti. I Funeral For Two ricordano le prime band stoner che muovevano i primi passi nel nostro Paese, dove una chitarra sudicia produceva riff come colate di cemento, all’interno di un suono underground (un termine che non si usa più da anni) e delle linee vocali che restavano volutamente in secondo piano. A questo i FFT aggiungono la lentezza della sezione ritmica, tanto che il loro genere si fonde con il doom e si avvicina alle proposte dei capisaldi di quella scena. Corroborante e allo stesso tempo lisergico, II è un EP che va consumato con la fame dello stoner ma senza quei pattern sparati a raffica tipici di band stoner’n’roll, anzi prendendosi tutto il tempo, non a caso i due brani sono come due suite perché mutano nel loro corso e si allungano come animali oscuri dell’oceano. In La Muerte compare anche una certa melodia, ma le note sono estremamente basse e un habitat cavernicolo ci appare dinanzi a noi. Una buona interpretazione per vedere lo stoner da un punto di vista diverso.

Autore: Funeral For TwoTitolo Album: II
Anno: 2021Casa Discografica: Inverse Records
Genere musicale: Stoner, DoomVoto: s.v.
Tipo: EPSito web: www.facebook.com/Funeralfortwo
Membri band:
Mikke Sillanpää – voce, chitarra
Jetro Santaharju – basso
Pete Rukkila – batteria
Tracklist:
1. The Curse Of Lord
2. La Muerte
Category : Recensioni
Tags : Nuove uscite, Stoner
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11th Feb2022

Warmblood – Master Of The Dead

by Marcello Zinno
I Warmblood spengono le 20 candeline, 20 anni di completa dedizione al death metal durante i quali sono stati dati alla luce 5 studio album, ma soprattutto 20 anni di concerti anche oltre i confini nazionali per dimostrare che il death tricolore è vivo. Il nuovo lavoro pesca dalla tradizione death mettendo da parte ritmiche eccessivamente veloci, piuttosto puntando su pattern cadenzati, growl profondissimo e riff che sono praticamente i pilastri portanti del sound complessivo. Interessante notare nella tracklist una lunga suite (20 minuti totali per 5 tracce) che prende il nome dell’album, Master Of The Dead, che subito si apre a spiragli technical death metal: è su queste coordinate che a nostro parere i Nostri danno il meglio. Spartiti prog e stacchi inaspettati (che poi saranno ripresi in Ante Novam Lucem) presto lasciano lo spazio al death della band targata 2021, un’impostazione che avevamo ritrovato fin dall’opener Ritual Of Petrification, mentre bisogna aspettare Master Of The Dead pt. III Morbid Anatomy per delle linee di chitarra pulite e un passaggio completamente in clean. C’è un’alta attenzione ai passaggi strumentali, soprattutto nelle parti iniziali delle tracce, che denotano un buon livello tecnico e una passione per i pentagrammi intrecciati. Questo ci conferma che la scelta di proporre una sorta di suite per un genere che quasi mai ha optato per questo tipo di composizioni è vincente, soprattutto alla luce della determinazione del combo. Le altre tracce al contrario puntano su un marchio death ben noto e poco innovativo.

Interessante l’idea di ispirarsi a Paolo Gorini scienziato che ha sperimentato tecniche per preservare i corpi dalla decomposizione, non a caso i titoli dei brani ricordano i testi di medicina legale che hanno ispirato i Carcass ormai decenni addietro. La copertina invece meritava maggiore attenzione.

Autore: WarmbloodTitolo Album: Master Of The Dead
Anno: 2021Casa Discografica: Punishment 18 Records
Genere musicale: Technical Death MetalVoto: 6,5
Tipo: CDSito web: www.facebook.com/warmbloodfromhell
Membri band:
Elena Carnevali – batteria
Giancarlo Capra – voce, chitarra
Davide Mazzoletti – chitarra
Tracklist:
1. Ritual Of Petrification
2. Master Of The Dead pt. I 1813
3. Master Of The Dead pt. II Season Of Death
4. Master Of The Dead pt. III Morbid Anatomy
5. Master Of The Dead pt. IV Ante Novam Lucem
6. Master Of The Dead pt. V Anti Necrosis Formula
7. Putrefaction Idiosyncrasy
8. Carnal Desecration
9. Crematorium
Category : Recensioni
Tags : Death metal, Nuove uscite
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10th Feb2022

Hellfox – The Call

by Cristian Danzo
Giunge al debutto con questo The Call la band completamente al femminile delle Hellfox. Italiane e dedite ad un genere che viaggia tra gothic e death metal, con una grossa preponderanza verso il primo citato, se si fa eccezione per l’uso della voce in growl, in bilico tra death ed anche black metal. Piccola digressione prima di analizzare il succitato album: in un periodo dove si parla molto di inclusione, il metal, che è il genere in cui, fin dalla sua nascita, nessuno (e andrebbe scritto a caratteri cubitali) è mai stato escluso, non è mai nominato dai soloni dei grandi media, che trovano sponda e fanno da megafono a cose sensazionalistiche e da presa rapida. E questa la dice lunga sul livello della nostra stampa in questo delicato periodo storico.

Al di là di questo, il debutto delle Hellfox è sconquassante e molto ben realizzato. L’alternanza vocale tra pulito quasi lirico e sporco tipico dei generi estremi sciorinato da Greta Antico e Priscilla Foresti, in un giusto equilibrio, ha un effetto davvero azzeccato e che si sposa bene nel dipanarsi di tutte le canzoni. Ragazze preparate tecnicamente che martellano come dei treni impazziti nelle parti più tirate, dove l’energia profusa dietro le pelli da Federica Piscopo è davvero da levarsi il cappello. C’è da dire che la costruzione dei pezzi è, a volte, molto semplice, lineare e molto simile tra uno e l’altro. Ma è una caratteristica di qualsiasi debut. Bisogna affinare le armi ed è una caratteristica che viene con tempo ed esperienza. Ma la sensazione che ci lascia The Call è positiva, ottima e soprattutto fa emergere una band che ha grandi prospettive in un futuro immediato.

Non ci stancheremo mai di dire che la scena rock italiana, in generale, è davvero viva, pulsante e formata da artisti che hanno qualcosa da dire, oltreché preparati. Noi ce ne accorgiamo. Il mainstream no. Vedremo chi l’avrà vinta. Non resta che sedersi, aspettare che passi il tempo, con le Hellfox nelle cuffie a tutto volume.

Autore: HellfoxTitolo Album: The Call
Anno: 2022Casa Discografica: Music For The Masses
Genere musicale: Gothic, Death MetalVoto: 6,5
Tipo: CDSito web: https://m.facebook.com/HellfoxOfficial
Membri Band:
Greta Antico – voce
Priscilla Foresti – basso, voce
Gloria Capelli – chitarra
Federica Piscopo – batteria    
Tracklist:
1. Haunted
2. Our Lady Of Sorrows
3. Raising
4. Nothing Really Ends
5. Rebirth
6. Your Name
7. Bleeding Machine
8. Dead Star (Remastered Bonus Track)
Category : Recensioni
Tags : Gothic, Nuove uscite
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10th Feb2022

Deathgeist – Procession Of Souls

by Marcello Zinno
I brasiliani Deathgeist sono un esempio di band che non molla mai, che da una minaccia ne fa un’opportunità ma anche di una band costante, che sfrutta tutto il tempo a disposizione. Pronti infatti per partire per il tour promozionale del loro secondo album dal titolo 666 e bloccati subito dalla pandemia mondiale, i ragazzi si sono rimboccati le maniche e hanno deciso di tornare in studio per registrare altri brani e prepararsi direttamente alla pubblicazione del terzo album. Così nasce Procession Of Souls, album intransigentemente thrash metal old school, non proprio di quello della prima ora ma di sicuro il thrash reso noto ai più; se dovessimo trovare una similitudine noi l’abbiamo trovata nei Kreator, sia nel riffing che nelle linee vocali, in generale comunque il loro è un thrash metal conosciuto. La titletrack dice tutto: riffing al fulmicotone, ritmica con “tu-pa-tu-pa” costante e tutto ciò che un fan può desiderare; compare qui anche qualche piccola orchestrazione/coro epico, marginale nel complesso del brano ma pur sempre un elemento diverso. È poi in Living Dead Melody in cui si percepisce qualche spiraglio di novità (bridge e ritornello) che sembra aggiungere qualche fattore differenziante in termini di arrangiamento, ma il resto è roba già ascoltata.

Allo stesso tempo gran parte degli altri brani non aggiunge nulla a quanto già detto in decenni di thrash: Far From Reality è la classicissima thrash metal song e anche Depressive Thoughts non si discosta dai cliché. Stile quindi in parte da rivisitare per rendere più appetibile la proposta. Infine una nota positiva sul logo e sulla loro t-shirt, davvero molto curati e meritevoli a parer nostro: ghiotta occasione di merchandising.

Autore: DeathgeistTitolo Album: Procession Of Souls
Anno: 2022Casa Discografica: Punishment 18 Records
Genere musicale: Thrash MetalVoto: 6
Tipo: CDSito web: www.facebook.com/deathgeist
Membri band:
Adriano Perfetto – voce, chitarra
Victor Regep – chitarra
Mauricio Bertoni – basso
Fernando Oster – batteria
Tracklist:
1. The Greed’s Inferno
2. Morlocks
3. Living Dead Melody
4. Procession Of Souls
5. Nightmare’s Chamber
6. Far From Reality
7. Depressive Thoughts
8. Fear
Category : Recensioni
Tags : Nuove uscite, Thrash metal
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09th Feb2022

Three Dead Fingers – All Worlds Apart

by Massimo Volpi
Three Dead Fingers è una giovane, giovanissima, band svedese. Nonostante siano poco più che adolescenti, questi ragazzi hanno sicuramente del talento ma soprattutto le idee chiare; e ne hanno tante di idee, come di influenze, che riescono a mettere tutte in questo All Worlds Apart. Art Gates Records deve essere esattamente dello stesso avviso, visto che, dopo il debutto indipendente, ha deciso di accoglierli sotto la propria ala. Parliamo di melodic death metal anche se, come detto, trovano spazio diversi generi, anche distanti, ma che ben vengono amalgamati; troviamo il thrash, il metalcore, il groove e anche il jazz. Ingredienti di una ricetta che, a fine ascolto, ci consegna un piatto degno di Masterchef. Velocità e breakdown (A Madman’s Lullaby), ma sono Freakshow e la title track, All Worlds Apart, a riassumere meglio quello che è l’intero lavoro. Varietà di suoni, cambi di direzione, melodie e parti pesanti ben dosate, voce che sa passare da ruvida e urlante ad armoniosa e melodica. Riffoni violenti, rimbalzi, doppio pedale e continui reprise; qualcosa tra Slipknot e System Of A Down, tra Soulfly e Lamb of God.

C’è spazio per l’ironia, nell’intro jazz di The Albino Trees, di un’età spensierata che spero possa rimanere nel dna della band. La ricetta è più che giusta e, salvo errori di dosi e cottura, i Three Dead Fingers ci consegneranno altre portate stellate. Assolutamente da tenere d’occhio.

Autore: Three Dead FingersTitolo Album: All Worlds Apart
Anno: 2022Casa Discografica: Art Gates Records
Genere musicale: Melodic Death MetalVoto: 8
Tipo: CDSito web: www.threedeadfingers.se
Membri band:
Oliwer Bergman – voce, chitarra
Anton Melin – batteria
Henrik “Trashcan” Backlund – chitarra
Gustav Jakobsson – basso
Remy ‘Fiskis’ Strandberg – chitarra
Tracklist:
1. (Intro) Mr. Mort
2. A Madman’s Lullaby
3. Issues
4. Freakshow
5. I Livlöst Stilla Vatten
6. Brain Fog
7. All Worlds Apart
8. The Albino Trees
9. Stone Window Cow(ard)
10. Guilt Cult
11. Rainmaker
Category : Recensioni
Tags : Death metal, Nuove uscite
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09th Feb2022

Gomorran – Excerpts From The Dark Age

by Marcello Zinno
Dal freddo del Nord Europa arriva un nuovo progetto, Gomorran, che riesce a mescolare la cupidigia e il freddo tipici del black metal allo spirito horror e all’estremismo musicale del death metal. L’opener suggerirebbe lande orchestrali mentre subito con Black Plague si abbraccia il metal estremo; la sezione ritmica è spesso instancabile, pattern fittissimi, accompagnati da un growl oscuro e profondo…gli ingredienti ci sono tutti. Interessante Sermon che inserisce degli schemi quasi math e degli ottimi arrangiamenti sul finale, ma solo in alcuni passaggi, negli altri ci si muove nel black metal già noto. E qui entra in gioco un lato negativo della proposta, quello di ancorarsi ad uno stile nordico non nuovo; seppur gli ingressi quasi sinfonici di Hopless Endeavor siano davvero spessi all’ascolto, si avverte davvero poco che faccia pensare a qualcosa di innovativo e più che curiosità spinge ad andare a riascoltare i capisaldi di questi suoni ,come i Septicflesh. I ragazzi però dimostrano caparbietà e tecnica, elementi fondamentali per un debut albu e che fanno ipotizzare grandi cose se le idee possono svilupparsi verso un qualcosa di più originale.

Autore: GomorranTitolo Album: Excerpts From The Dark Age
Anno: 2021Casa Discografica: Inverse Records
Genere musicale: Black Metal, Death MetalVoto: 6
Tipo: CDSito web: https://www.facebook.com/gomorranmetal
Membri band:
Perttu Laamanen – voce, chitarra
Joonatan Wiitasalo – chitarra
Panu Nykänen – basso
Olli Lappalainen – batteria
Tracklist:
1. Tavern
2. Black Plague
3. Sermon
4. Hopeless Endeavor
5. Esaiah
6. Hail Caesar
Category : Recensioni
Tags : Black metal, Nuove uscite
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