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22nd Ago2016

Donald Thompson – III

by Marcello Zinno

Donald Thompson - IIIIl semplice numero romano III presenta il nuovo album dei Donald Thompson, 13 canzone per 25 minuti scarsi di musica, tutti all’insegna del punk rock americano. A noi i ragazzi ricordano l’energia dei The Offspring ma anche di altre realtà conterranee: vattaggio alle stelle, ritmica che corre senza pause, riff dalla radice punk e testi urlati a tempo di pattern veloci. La band, al di là dei nomi d’arte dei suoi membri, è tutta italiana e questo è un fattore positivo in quanto riusciamo così a fare la voce alta nella scena punk rock non tricolore; simpatico anche l’artwork, che colpisce senza l’uso di invenzioni particolari bensì con una grafica (come da tradizione) vampiresca. Al fulmicotone procedono le tracce che spesso restano sotto i due minuti di durata e talvolta (come in Humpday e It’s Alright) richiamano l’attitudine irriverente dei Turbonegro e questo ci regala un’iniezione di ormoni. E così adrenalina e carica energetica procedono di pari passo per uno stile musicale che andrebbe sicuramente apprezzato di più di fronte ad un palco che non in cuffia.

Lasciate quindi a casa sfere di cristallo, qui non ci sono assaggi di come sarà il rock in futuro, ma c’è del genuino e sporco punk rock stradaiolo, con partiture graffianti, ritmiche veloci e tutto ciò che un punker moderno (ma anche un amante del rock’n’roll) potrebbe desiderare.

Autore: Donald Thompson Titolo Album: III
Anno: 2016 Casa Discografica: Retro Vox Records
Genere musicale: Punk Rock Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: http://donaldthompdon.bandcamp.com
Membri band:

Ianne

Fish

Iuri

Zanna

Tracklist:

  1. The End Of The World
  2. Thompson Family
  3. Job Talker
  4. Can’t Take It Anymore
  5. Humpday
  6. It’s Alright
  7. They Will Come
  8. Sel Your Soul
  9. Leave Me Alone
  10. Badman
  11. Beat Them Down
  12. Hipsters
  13. She Took It All
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
0 Comm
03rd Ago2016

Radio Vudù – Zagor, Charlotte E Altre Avventure

by Massimo Volpi

Radio Vudù - Zagor, Charlotte E Altre Avventure finalSolo e semplice punk rock italiano. Scarno e divertente. Spensierato e suonato a dovere. I Radio Vudù presentano il loro nuovo album, Zagor, Charlotte E Altre Avventure, senza troppe pretese, se non quella di far passare una mezz’ora spensierata all’ascoltatore. In fondo il punk rock è proprio questo. Cantato in italiano, coretti, chitarre tirate e ripetitive e batteria “tupa tupa” tipica del genere. Testi dissacranti e spiritosi come Non Sono Vegano, singolo del quale esiste anche un video. Zagor e Charlotte sono due dei personaggi delle storie raccontate, come da tradizione punk rock, pezzi belli tirati e che corrono via veloci. Gratta E Vinci suona più in stile Punkreas; la tendenza generale ovviamente riporta ai nomi più noti del genere, Derozer ma anche una piccola piccolissima influenza di Skiantos. C’è anche spazio per un filino di rock più duro e una strepitosa quanto irriverente versione del Kobra di Donatella Rettore. In alcuni casi, La Notte Dei Maghi, è più evidente che comunque ci sia anche della tecnica, con melodie di chitarre e assoli; ma nel complesso non è questo che si deve ricercare in un album così. I Radio Vudù sono uno di quei gruppi in grado di raggiungere una certa notorietà, e pubblico, a livello underground e creare quindi serate e situazioni divertenti. Stop.

Nella versione deluxe in allegato il DVD I Radio Vudù Suonano The Ride girato e curato da Ersilia Boi, mostra la band al Blue Rose Saloon, alle porte di Milano, reinterpretare live gli storici pezzi dei The Ride, storica band punk milanese degli anni 80 di ispirazione californiana/punk77 nel quale Roberto Sironi era chitarrista; band con all’attivo un solo album, Masturbazione Mentale, divenuto famoso nell’underground di allora. Il target non è di certo cambiato, queste band suonano per divertire e divertirsi nonostante, come dice lo stesso Roberto Sironi negli extra del DVD, sia diventato paradossalmente più difficile di allora. E meno remunerativo. Forse anche a causa delle cover e tribute band. E, sinceramente, lunga vita al punk rock originale se l’alternativa sono cover e tributi.

La copertina è molto carina e in una fotografia (a doppia pagina) racchiude un po’ tutte le canzoni dell’album. Così come le grafiche digitali del DVD. L’interno del booklet invece è abbastanza scarno, fondo nero, testi in giallo in un corpo adatto anche ai fan dei The Ride, ormai non più giovani.

Autore: Radio Vudù

Titolo Album: Zagor, Charlotte E Altre Avventure

Anno: 2016

Casa Discografica: Killerdogz Music Factory

Genere musicale: Punk Rock

Voto: 5

Tipo: CD, DVD

Sito web: https://www.facebook.com/radiovudu.milano

Membri band:

Roberto Sironi – voce

Giorgio Clauser – chitarra, cori

Federico Fondrini – chitarra

Ferruccio Galletti – basso

Moreno Pasquino – batteria,cori

Tracklist:

  1. Ipnotica

  2. Non Sono Vegano

  3. Zagor

  4. La Notte Dei Maghi

  5. Charlotte

  6. Gratta E Vinci

  7. Voglio Pesarti L’anima

  8. I Miei Colori

  9. Il Kobra

  10. Uomo Bionico

Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
1 Comm
01st Ago2016

Deathwood – …And If It Were True?

by Piero Di Battista

Deathwood - …And If It Were TrueAtmosfere horror e del sano punk rock. Questo è ciò che propongono i Deathwood, band abruzzese nata nel 2011. Tanta la gavetta che hanno fatto i quattro fino ad oggi, composta da tanti live, anche su palchi, sia in Italia che all’estero, condivisi con nomi nel calibro, tra gli altri, di C.J. Ramone. Fino ad arrivare all’inizio di quest’anno, quando, tramite Overdub Recordings, pubblicano il loro primo full-lenght, dal titolo …And If It Were True? Nove sono i brani che vanno a formare questo disco e partendo da Horror Movie…Why? i Deathwood ci accompagnano in un viaggio nella loro terra d’origine, l’Abruzzo, attraverso brani dalle liriche fortemente influenzate su storie e leggende horror locali. Per quanto riguarda il sound, i Nostri ci propongono un punk rock dalle molteplici sfumature; un punk rock dalle ritmiche Ramones-style e dalle atmosfere stile Misfits, sono questi i primi riferimenti che balzano in mente ad un primo attento ascolto. Punk rock sì, ma anche delle apprezzabili cornici melodiche come nei casi di The Legend Is True e Memories ed anche sonorità leggermente più ammiccanti al metal, come in Ghosts, dove, come riferimento, possiamo citare i Lordi.

Il punto forte di questo lavoro sta nella produzione ma soprattutto nei testi, aspetto che abbiamo già citato, che possono costituire un omaggio verso la loro terra natale, considerati anche i riferimenti a luoghi del posto come il Lago La Quaglia e il Parco Nazionale dell’Abruzzo. …And If It Were True?, come da titolo, è un domanda che pone un dubbio. Noi dubbi non ne abbiamo: possiamo serenamente sostenere che è un buon disco, da parte di una band più che valida e che, tramite anche questo lavoro, cerca di crearsi una vera e propria identità. La strada è quella giusta.

Non possiamo non menzionare il booklet del CD che, se da un lato ha i testi dei brani del disco, dall’altro ha una piantina dell’Abruzzo ma impostata come se fosse una sorta di “Gioco dell’Oca” in versione horror. Munitevi di dadi e premete play sui Deathwood.

Autore: Deathwood Titolo Album: …And If It Were True?
Anno:  2016 Casa Discografica: Overdub Recordings
Genere musicale: Horror, Punk Rock Voto: 6,5
Tipo: CD Sito web: www.facebook.com/DeathwoodHorror
Membri band:

G.One  – voce, basso

Freak M – chitarra

The Butcher – chitarra

Buz – batteria

 

Tracklist:

  1. Horror Movie…Why?
  2. Losing Hands
  3. The Legend Is True
  4. Freak Family
  5. Memories
  6. Lake Of The Undead
  7. Ghosts
  8. Straitjacket
  9. The Day Is Over
Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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29th Giu2016

No Frontiers – Moving Forward

by Marcello Zinno

No Frontiers - Moving ForwardIl rock di oggi spazia oltre i confini dell’immaginazione. Vi sono formazioni con due chitarre elettriche che non riescono a suonare rock nemmeno se gli alzano i volumi al massimo e formazioni addirittura prive di chitarra che elargiscono pattern con le palle. Ma se dovessimo individuare il genere musicale tipico delle band emergenti giovanili, quelle nate sui banchi di scuola come i nostrani No Frontiers, senza dubbio punteremo al punk rock. E questo quartetto ci conferma ancora di più la nostra idea, in una delle poche scene in cui trovare nuove leve fa sempre piacere, nonostante fin troppo spesso vengono seguiti i cliché della scena californiana con riff triti e ritriti e un occhio fisso sulla scena cugina pop punk. Nel caso dei No Frontiers invece si intuisce subito che i ragazzi non sono stati fermi sui loro passi ma hanno preferisco evolversi e crescere, questo ci è chiaro per due ordini di fattori: innanzitutto vi sono ingredienti lontani dalla classica punk rock band che fa macinare velocità tirate al batterista e caricare così il pubblico in sede live (basta ascoltare la particolare Hiccups, sia nella parte iniziale che nei bridge strumentali), ma anche perché il loro sound è cambiato con la tanta gavetta fatta sul palco, fattore che non è mai mancato nel loro percorso artistico e così i ragazzi non temono di proporre schemi diversi.

Quindi non c’è da stupirsi se i No Frontiers piazzano una Wake Up Call azzeccatissima per le classifiche USA (ci perdonerete se il pezzo ci fa venire in mente le Hole meno incazzate), anche se le radici sono giustamente esaltate con 1059, W. Addison St. (brano che non arriva ai 90 secondi), Parodox o la greendaiana Scream Your Name!. Ultimo brano dal titolo Semplice, uno dei pochi della loro discografia ad avere testi in italiano e che suona in tutt’altro modo, sembra di ascoltare davvero un’altra band. In generale comunque se vi aspettate la classica punk rock band rimarrete delusi. I ragazzi infatti ci provano e si distaccano dalla scena cercando una formula più personale, a volte accarezzando le lezioni del post-grunge. In alcuni momenti ci piacciono ma in generale il loro cammino va apprezzato perché segno di apertura…chissà che in futuro non piazzino qualche capolavoro.

Autore: No Frontiers

Titolo Album: Moving Forward

Anno: 2016

Casa Discografica: Autoproduzione

Genere musicale: Punk Rock, Alternative Rock

Voto: 6,5

Tipo: CD

Sito web: http://soundcloud.com/nofrontiersband

Membri band:

Riccardo May – chitarra, voce

Daniele Canegallo – batteria

Alessandro Canegallo – chitarra, voce

Ettore Pessotto – basso

Tracklist:

  1. Delay

  2. Hiccups

  3. Wake Up Call

  4. 1059, W. Addison St.

  5. Counting Down The Days

  6. Paradox

  7. Scream Your Name!

  8. Hobo Soul

  9. Semplice

Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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22nd Mag2016

I.A.N.T. – Limite

by Marcello Zinno

I.A.N.T. - LimiteI.A.N.T. è l’acronimo di “Incapaci Ai Nostri Tempi”, moniker che si sposa bene per quella che è la natura di questa band: una formazione legata al punk rock che però non ama del tutto la spensieratezza con cui spesso viene trattato (o meglio usato) questo genere oltreoceano, e cerca di lanciare dei messaggi seri accanto (talvolta) a liriche un po’ più leggere. Lo stile è ideale per il punk rock nostrano: i testi sono in italiano e grazie anche alla timbrica usata “arrivano” praticamente subito; i riff non sono semplici accordi sparati alla velocità della luce, anzi in brani come 33-15 esce fuori la capacità compositiva del quartetto che sembra sposare lo spirito punk rock più che il genere inteso come insieme di sonorità comuni. Ma noi pensiamo che una realtà punk è tanto importante quanto si sia in grado di andare oltre le singole note e con gli I.A.N.T. questo esercizio viene molto semplice, in particolare nel brano Non Sparerò: noi crediamo che sia davvero una mossa coraggiosa per una band di origini venete scrivere un brano contro la corsa ad armarsi che alcuni sindaci stanno promuovendo per legittimare il singolo cittadino a difendersi contro la piccola criminalità. Una posizione forte, espressa con idee forti e rafforzata dalla partecipazione a questo pezzo dei Bologna Violenta. Idee confermate anche dall’inserimento della cover di Il Mio Nome È Mai Più, brano che anni fa fece scalpore per i suoi messaggi e per i nomi degli artisti che c’erano dietro questo progetto.

Ma c’è ancora dell’altro: la titletrack centra la scena punk ska e ci porta un po’ al di fuori di temi sociali, l’ultima La Colpa È Tua sembra quasi sconfinare nell’hardcore, mentre Tra Le Mura sprigiona una carica punk rock ulteriore, uno degli assi nella manica di questo combo che si colloca perfettamente, con qualche giusta trovata, tra gli artisti da seguire del loro genere di riferimento. Bravi!

Autore: I.A.N.T.

Titolo Album: Limite

Anno: 2016

Casa Discografica: Autoproduzione

Genere musicale: Punk Rock

Voto: 7

Tipo: CD

Sito web: https://www.facebook.com/incapaciainostritempi

Membri band:

Alberto Del Grande – voce, chitarra

Federico Fabiani – chitarra

Danny Rambaldo – basso

Fabio Orlandi – batteria

Tracklist:

  1. Il Trionfo

  2. Luogo Comune

  3. 33-15

  4. Non Sparerò (feat. Bologna Violenta)

  5. Tra Le Mura

  6. Limite (feat. Talco)

  7. Il Mio Nome È Mai Più

  8. La Colpa È Tua

Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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29th Apr2016

Totale Apatia – Generazione Di Fenomeni

by Piero Di Battista

Totale Apatia - Generazione Di FenomeniA tre anni di distanza dal loro ultimo parto discografico (Sempre Al Top) tornano, con un album tutto nuovo, i Totale Apatia, nome certamente noto agli affezionati del panorama punk rock italiano. Attivi da quasi vent’anni, il gruppo bresciano ha, col tempo, acquisito quella meritata visibilità che li ha portati ad essere uno dei principali esponenti del loro genere. Il nuovo disco si intitola Generazione Di Fenomeni e porta con sé alcune novità: alla seconda chitarra non c’è più Pablo, sostituito pochi mesi prima dell’uscita di questo lavoro da Ventu. La tracklist di questo disco è composta da molti brani scritti in inglese, fatto che costituisce una novità, se andiamo a rispolverare la discografia di Russu e soci. Le dieci tracce che vanno a comporre questo disco ci offrono un buon punk rock, talvolta sporco, talvolta più melodico, ma con un unico filo conduttore ovvero il sound degli “apatici”: energico, fresco, frizzante ed a tratti ruvido. Scorrendo ed ascoltando ogni brano, colpiscono maggiormente One Day ed Apatico, senza dimenticarci però di Down The Street, che, per chi segue attentamente la carriera dei Totale Apatia, si accorgerà di averla sentita in versione acustica nel disco dei Rossodannata (recensito da noi a questa pagina), progetto parallelo del cantante Russu.

Il disco si conclude con la titletrack Generazione Di Fenomeni dove il sound del combo lombardo ammicca verso lidi più ska e soprattutto con un efficace testo dove ironia e sarcasmo camminano di pari passo. Generazione Di Fenomeni è un bel disco. Il disco che ci si aspetta da una band come i Totale Apatia, un prodotto senza fronzoli che comunque riesce a mantenere la giusta freschezza. Anche noi non amiamo i fronzoli, quindi che altro aggiungere se non, e qui mi rivolgo ai punk rockers, consigliarne l’immediato ascolto?

Autore: Totale Apatia

Titolo Album: Generazione Di Fenomeni

Anno: 2015

Casa Discografica: Big Red

Genere musicale: Punk Rock

Voto: 6,5

Tipo: CD

Sito web: www.totaleapatia.it

Membri band:

Russu – voce, chitarra

Ventu – chitarra

Cresta – bassi

Ringhio – batteria

Tracklist:

  1. Looking For Myself

  2. One Day

  3. Apatico

  4. Garda Lake

  5. Down The Street

  6. Giorni Storti

  7. Bubblegum

  8. On My Way

  9. Rock ‘n’ Roll

  10. Generazione Di Fenomeni

Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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26th Apr2016

State Champs – Around The World And Back

by Trevor dei Sadist

State Champs - Around The World And BackIl punk rock sembrerebbe un genere sparito, forse nascosto, gli anni 90 sono cosa dimenticata, ma è pur vero che oltreoceano tale genere non è mai del tutto morto, anzi. E’ come se la voglia di divertirsi, a tempo di ritmo rock, non fosse mai sopita, non prendersi sul serio o forse sì, facendolo attraverso le capacità di chi più di qualsiasi altro al mondo sa suonare questo genere. Già dalle prime note di questo Around The World And Back, nuova fatica in casa State Champs, si percepisce un sound allegro che si sposa a perfezione con le commedie americane, all’American Pie, tanto per intenderci, tra tuffi in piscina, cocktail, gare di magliette bagnate e primi amori falliti. Non lasciamoci ingannare, queste mie parole non vogliono assolutamente andare a sminuire il prodotto musicale, è vero si tratta di un sound per i più giovani, ma questo non vuol dire che non ci sia qualità. La band è padrona di una buona tecnica, di un buon tiro e di una buona dose di adrenalina e testosterone.

Poco altro da aggiungere, per chi ama tali sonorità, o per chi desidera tenere lontano i pensieri malvagi, che attanagliano i giorni comuni, non esitate ad acquistare questo disco, non ve ne pentirete, i Nostri sapranno trascinarvi nel loro suono scanzonato. Tra le canzoni che spiccano: l’opener Eyes Closed e la ballad All Or Nothing, destinata a diventare la colonna sonora per molti sedicenni che conosceranno il primo amore in fondo alle scale del liceo. Infine due parole, devo spenderle per la title track Around The World And Back, dai toni tipici american rock, in una notte trascorsa intorno a un fuoco, tra la nostalgia di una chitarra classica. Tutto detto, volete divertirvi, non lasciatevi sfuggire questo nuovo full lenght, targato State Champs. Pronti a fare festa? In alto il nostro saluto!

Autore: State Champs

Titolo Album: Around The World And Back

Anno: 2015

Casa Discografica: Pure Noise Records

Genere musicale: Punk, Punk Rock

Voto: 7,5

Tipo: CD

Sito web: http://www.statechampsny.com

Membri band:

Tyler Szalkowski

Derek Discanio

Tony Diaz

Evan Ambrosio

Ryan Graham

Tracklist:

  1. Eyes Closed

  2. Secrets

  3. Losing Myselg

  4. All You Are Is History

  5. Perfect Score

  6. All Or Nothing

  7. Shape Up

  8. Back And Forth

  9. Around The World And Back

  10. Breaking Ground

  11. Tooth And Nail

Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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17th Apr2016

Acid Brains – Thirty Three

by Marcello Zinno

Acid Brains - Thirty ThreeGli Acid Brains non riescono a stare fermi e tra le numerose date live in giro non solo per il nostro Paese riescono a dare alla luce un nuovo album, Thirty Tree, seguito del precedente Maybe che già ci aveva stupito. Se esistesse un campionato sull’uso congiunto di generi musicali diversi gli Acid Brains lo vincerebbero ad occhi chiusi visto che dichiarano di essere influenzati (o meglio di usare) più di 10 generi differenti; noi il loro stile lo vediamo come semplice rock’n’roll o rock grezzo in tutte le sue varianti, partendo da un estremo, quello del punk e finendo dall’altro capo con le riminiscenze grunge. L’opener Make Up Your Mind è una dichiarazione di guerra in ciò, non esiste un abito delle dimensioni corrette per questo quartetto, ma solo un’attitudine che esplode in tutto il suo fervore e va al di là di ogni etichetta. Potremo parlare di pop punk in Halloween, di un rock patinato di dark in On The Borderline che strizza l’occhio ai The Cure più accelerati, del blues incandescente che viene calato in Answers o nel semplice rock di All’Infinito, ma in verità è proprio l’irruenza che conta e la chitarra distorta che la fa da padrona.

In particolare questo Thirty Three risulta ripartito in due parti, la prima con testi in inglese e la seconda dedicata all’italiano anche se va detto che i testi non sono molto ricercati, quindi non aggiungono particolare valore all’offerta che risulta più attraente se ci si concentra maggiormente sullo stile musicale, uno stile che cambia di brano in brano e che ci regala ogni volta una visione diversa del rock. Una buona prova che mette curiosità sulla resa live di una band ormai collaudata e che sicuramente ha nel palco il proprio habitat naturale.

Autore: Acid Brains

Titolo Album: Thirty Three

Anno: 2016

Casa Discografica: Red Cat Records

Genere musicale: Rock, Punk-Rock, Punk, Grunge

Voto: 6,5

Tipo: CD

Sito web: http://soundcloud.com/acidbrains

Membri band:

Stefano Giambastiani – voce, chitarra

Alfredo Bechelli – chitarra

Antonio Amatulli – basso

Luca Bambini – batteria

Tracklist:

Parte 1:

1. Make Up Your Mind

2. Halloween

3. Sometimes

4. On The Borderline

5. Answers

Parte 2

6. Tu

7. Mi Sorprendi

8. All’infinito

9. Solido

Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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13th Apr2016

Io E I Gomma Gommas – Carrones Loca Live

by Piero Di Battista

Io E I Gomma Gommas - Carrones Loca LiveCarramba che sorpresa! Sì, è questa la prima frase che potrebbe venir in mente dopo l’ascolto di questo EP, e la citazione non è a caso. Vedremo perché. Parliamo dei Io E I Gomma Gommas, band marchigiana attiva dal 2002, nota soprattutto per i riscontri positivi ottenuti per aver rivisitato, in chiave punk rock, delle hits italiane degli anni 60-70, tra cui brani noti a generazioni passate e presenti come Marina, Guarda Come Dondolo o I Watussi. Per chi non se ne fosse accorto, il nome del gruppo, e l’attitudine, richiamano indubbiamente e volutamente, i più noti Me First And The Gimme Gimmes, punk rock band americana formata da elementi dei Nofx, Lagwagon e Foo Fighters. I quattro ragazzi di Osimo (AN) si ripresentano con un nuovo EP, dall’artwork fortemente omaggiante i Ramones e dal titolo Carrones Loca Live. “Carrones”. Arriviamo dunque alla citazione iniziale, citazione nientemeno che di Raffaela Carrà. Ebbene i Nostri, attraverso sette brani, omaggiano la Raffaella Nazionale, proponendo alcuni dei suoi brani, in versione punk rock. Brani conosciuti come Tanti Auguri o Tuca Tuca, dove quest’ultima si conclude con il coro “Tuca Tuca Hey!”, chiaro riferimento al motto “Gabba Gabba Hey!” dei Ramones. I fast-four non sono gli unici ad esser menzionati nei loro brani, difatti Rumore si conclude con la citazione di Police On My Back dei The Clash.

I Gommas sono una band nata per divertirsi e far divertire e questo disco ne è un ulteriore dimostrazione. Non pretendono nulla e nessuno pretende nulla da loro se non di divertirsi, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto live. Volete passare venti minuti in totale spensieratezza? Questo EP è adatto a voi.

Autore: Io E I Gomma Gommas

Titolo Album: Carrones Loca Live

Anno: 2015

Casa Discografica: Autoproduzione

Genere musicale: Punk Rock

Voto: s.v.

Tipo: EP

Sito web: www.gommagommas.it

Membri band:

Filo Carrone – voce, chitarra

Gio Carrone – voce, chitarra

Ric Carrone – voce, basso

Lele Carrone – batteria

Tracklist:

  1. Ma Che Sera

  2. Il Guerriero

  3. Accidenti A Quella Sera

  4. Rumore

  5. Tanti Auguri

  6. Perdono Non Lo Faccio Più

  7. Tuca Tuca

Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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06th Apr2016

Quarantena – I Miei Idoli

by Piero Di Battista

Quarantena - I Miei IdoliPer colpa, anzi, per merito dei Quarantena ci troviamo nuovamente a ribadire quanto sia interessante il panorama punk rock italiano. Sia chiaro, lo facciamo con immenso piacere, ma si spera sempre che arriverà un giorno in cui gli amanti del genere avranno voglia di approfondire la scena nostrana, senza fermarsi ai, rispettabili quanto ottimi, grandi nomi. I Quarantena nascono nel 2005 nella provincia di Cuneo e li ritroviamo oggi mentre ci accingiamo a parlare de I Miei Idoli, terzo album della band piemontese ed edito Rocketman Records. La proposta musicale dei quattro mira dritto sul punk rock made in Italy, sulla scia di band come Derozer, Gli Impossibili et similia, ovviamente cantato in lingua madre. Il sound è più che apprezzabile: un punk rock coinvolgente, energico, con un velo di melodia che non gusta mai. I testi e gli argomenti trattati mostrano un buonissimo livello di maturazione che la band ha acquisito nel corso della loro carriera; uno stile di scrittura che strizza l’occhio verso lidi più cantautorali, rendendo così il prodotto con una sua chiara identità.

I tredici brani che vanno a comporre questo lavoro seguono un filo conduttore omogeneo e viene difficile scegliere i pezzi che più si elevano, ma noi ci proviamo lo stesso citando la open-track La Notte Di Manolis, in riferimento a Manolis Glezos, eroe della Resistenza Greca, ma anche Altipiano Bis, dove ad esser messa sotto accusa è la speculazione edilizia nel nostro paese. Grazie ad I Miei Idoli, i Quarantena dimostrano di poter tranquillamente accedere nel folto gruppo che contiene le realtà più interessanti della nostra scena underground, e non siamo solo noi a sostenerlo, tant’è che nel disco vi sono diversi special guest del panorama punk rock italiano, come Dani (Yokoano, ex-Pornoriviste), Chicco (Latte+), Zamu (Duracel), Dario (Crancy Crock) ed Ette (The Crooks). Quindi amanti del punk rock italiano, premete stop a qualsiasi cosa stiate ascoltando e cercate questi ragazzi di Mondovì. Non ve ne pentirete.

Autore: Quarantena

Titolo Album: I Miei Idoli

Anno: 2015

Casa Discografica: Rocketman Records

Genere musicale: Punk Rock

Voto: 7

Tipo: CD

Sito web: https://www.facebook.com/quarantenapunkrock

Membri band:

Giro – voce, chitarra

Psyduck – chitarra

Albe – basso

Bruno – batteria

Tracklist:

  1. La Notte Di Manolis

  2. Come Sisifo

  3. Altipiano Bis

  4. Je Suis Un Bobo

  5. Notre Dame De Lorette

  6. Ad Portam Inferi

  7. Abort

  8. Romeo

  9. Arturo Bandini

  10. Neanche I Vermi

  11. I Miei Idoli

  12. Mario

  13. Il Nuovo Gaetano Bresci

Category : Recensioni
Tags : Punk Rock
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