The Peawees – Leave It Behind
Nuovo lavoro per gli italianissimi The Peawess, combo di cui confesso non avevo avuto ancora modo di ascoltare alcunché. Dando uno sguardo alla biografia dei Nostri, scopro che gli spezzini in passato si sono spesso cimentati con il punk rock. Beh, è evidente che crescendo i gusti cambiano e le influenze pure, visto che nel nuovo album dei The Peawess di punk non ve n’è traccia. La band ligure, infatti, con Leave It Behind approda nei territori del rock’n’roll old style, con tocchi quasi rockabilly. Elvis Presley, MC5, e venendo a qualcosa di più recente, echi dei The Strokes e molto degli ultimi (immensi) The Hellacopters: ecco le coordinate stilistiche per inquadrare l’album in questione. Ed il risultato è sicuramente interessante. Ma andiamo con ordine e partiamo dalla confezione davvero ben curata, che dà l’impressione (una volta tanto) di un lavoro di livello internazionale anche per un prodotto nostrano. Particolare nota di merito riguarda il raffinato artwork del disco; spulciando nella rete ho scoperto trattasi di un dipinto del 1922, To The Beauty del tedesco Otto Dix, davvero molto bello.
Venendo alla musica vera e propria, il sound dei The Peawees, per quanto semplice, risulta essere decisamente di buona qualità. Rock’n’roll senza particolari fronzoli, con un evidente gusto retrò che rimanda ai mitici anni ‘50-60 del boom economico statunitense. Positiva è la non eccessiva lunghezza dell’album: 32 minuti appena, in cui i Nostri riescono a focalizzare l’attenzione su ciò che intendono comunicare, senza elementi superflui. E di carne da far cuocere ce n’è. Inseriamo il cd nel lettore, premiano il tasto play, parte Food For My Soul, ed è già tutto chiaro. Due minuti e trentasette secondi di puro rock’n’roll, con un ritmo incalzante, perfetta da sentire dal vivo. Per intenderci, i The Peawees sarebbero stati la band ideale da far suonare da Arnold di Happy Days. Punto di forza dell’album è senza dubbio la bella voce calda di Hervè Peroncini, che con il suo inglese pressoché perfetto, è in grado di “riempire” le canzoni.
Proseguendo nell’ascolto, si passa da pezzi in stile country rock (Gonna Tel e Memories Are Gone) ad altri più suadenti ed ammiccanti come Good Bye Mama. Altro punto di forza del disco è Don’t Knock At My Door, con un tocco musicale davvero esaltante in cui, per quanto assurdo possa sembrare, ho trovato addirittura echi di un vecchio Celentano. La song migliore del lotto però è senza dubbio la titletrack Leave It Behind, pezzone in grado decisamente di far muovere il piedino con il suo ritmo che cresce via via con gli ascolti. Meritevole di menzione anche la conclusiva, immancabile, semi ballata Count Me Out, decisamente evocativa. Insomma, sicuramente un buon album, il cui unico vero limite sta nel fatto che, alla lunga i pezzi finiscono per somigliarsi un po’ tutti. Al termine dell’ascolto del disco, resta la sensazione di un lavoro gradevole a cui manca la scintilla per diventare ottimo. In ogni caso meritevoli di un ascolto. Magari insieme a Ricky Cunningham ed Arthur Fonzarelli.
Autore: The Peawees | Titolo Album: Leave It Behind |
Anno: 2011 | Casa Discografica: Wild Honey Records |
Genere musicale: Rock’n’roll | Voto: 6,5 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.thepeawees.it |
Membri band:
Hervè Peroncini – voce, chitarra Carlo Landini – chitarra Riccardo La Lomia – basso Michele Napoli – batteria |
Tracklist:
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