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29th Gen2021

Saxon – Saxon

by Giancarlo Amitrano
Signore e Signori, mettetevi pur comodi! Si entra, infatti, a stretto contatto con un monumento metallico e godere della sua storia stando a proprio agio in poltrona! Io Sono Leggenda è il titolo di un famoso film interpretato da Will Smith, ma è anche l’omaggio che si deve ad una della band pilastro della NWOBHM che, unitamente ad altri titani quali Iron Maiden, ha riscritto la storia del beneamato genere tutto watt ed amplificatori. Nel caso dei nostri amici dello Yorkshire, provenienti quindi dalla middle-class britannica del tempo, il successo non ha tardato molto ad arridergli, avendo mostrato sin da subito di che pasta fossero fatti. Capitanato da un singer che più leader non si può, il quintetto nasce a fine anni 70 da una costola dei S.O.B. di Dawson ed Oliver (cui si aggiungono in fretta gli altri) e ben presto viene “attenzionato” dalla gloriosa Carrere Records che, con il fiuto lungo del suo omonimo fondatore, se ne accaparra le prestazioni da qui a diversi anni a venire. Da qui al lenght di esordio il passo è breve ed ecco dunque che alla fine degli anni 70 parte l’avventura dei Sassoni, qui concentrata in 8 tracce da subito esplosive ed incandescenti, come lascia intendere l’opening mostruoso di Rainbow Theme ed il relativo arpeggio di basso con cui Dawson introduce una delle tante tracce superbe che incontreremo lungo il percorso. Il drumming di Gill è potentissimo, le asce del duo Quinn/Oliver sono mortifere, in attesa dell’entrata in scena di sua maestà Byff e la sua voce ruvida come una miniera (appunto) dello Yorkshire in attesa di essere esplorata e svuotata. Suadente e magica al tempo stesso, la prestazione vocale del Nostro lascia di stucco facendoci ricordare che anche su di una ritmica pesante e potente si può giostrare con arpeggi e tecnica non indifferente, con una produzione dal canto suo non indifferente.

Senza stacco, si passa al riffing impetuoso di Frozen Rainbow che scorrazza potentemente tra le righe con l’ausilio di una spontanea e solidissima sezione ritmica: nei due minuti di durata, la traccia è scoppiettante come solo i sassoni sanno e sapranno offrire, riprendendo in fretta il refrain della traccia precedente per giungere in fretta a dama con il complesso e tecnico drumming di Gill. Si passa velocemente a Big Teaser ed il duo a sei corde delle asce attacca solido verso il panorama ampiamente tratteggiato dalla voce grossa di Byff che dette alla grande i tempi già ampiamente velocizzati della traccia; non ci sono soluzioni di continuità nella “esposizione” dei fatti metallici, che vengono sapientemente preparati con un refrain accattivante e di non indifferente portata, pur senza riffoni, il brano si snoda bene con una certa logica e di buon supporto sonoro. Il potente drumming iniziale di Judgement Day rivela un brano che con coerenza si dipana con una base potente ed al tempo stesso molto melodica, per quanto di ragione. Ancora relativamente “acerba” purtuttavia la voce del singer è già marchio di fabbrica senza che la band debba usare tempi morti con filling di chitarra, che anzi si rivela una buona base “slide” per far tornare il brano nell’alveo naturale di un sano metal non privo di qualche raffinatezza, come ad esempio il tecnicamente impeccabile lavoro delle asce che divengono ossessive e martellanti in quello che sarà il loro futuro segno distintivo, ovvero quello di un riffing partecipato a quattro mani con il rispetto reciproco delle posizioni.

Stallion Of The Highway dura i “canonici” tre minuti, e nemmeno: ma ciò non impedisce ai Nostri di esibirsi in una esecuzione forte e decisa, con le sei corde che forniscono una buona base veloce e scorrevole che vede alla fine del corridoio una ennesima buona prova delle due chitarre che il duo Quinn/Oliver elargisce a pieni plettri, fornendo al singer la “scusa” per alzare ancor più i toni ed i tempi di scorrimento della traccia. Si prosegue con Backs To The Wall in un con la buonissima prova al basso di Dawson che disegna linee sonore davvero interessanti e di ritmica notevole: la voce di Byff è sempre poderosa, mentre il duo di asce non lesina note a ripetizione ed il drumming del fido Gill pare davvero mulinare fendenti a destra e manca. Le tempistiche sono ancora leggermente “elementari”, ma non mancano già di una solidità di fondo che attira le attenzioni. Still Fit To Boogie è un simpatico hard’n’ roll che potrebbe addirittura invitare al pogo sfrenato, pur nella semplicità e delle battute e del cantato; meno male che Carrere si tiene ben stretti i suoi protetti e ci crede ciecamente anche in questi frangenti relativamente più rilassati, salvo poi venire il tutto spazzato via da una cascata di riffoni brevi ma intensissimi.

Si chiude con la marzialità di Militia Guard, laddove i ritmi appunto incalzanti e militareschi sono dettati alla grande dal drumming di Gill che, coadiuvato da una insinuante ascia di accompagnamento che si trasforma anche temporaneamente in slide, accompagnano fedelmente il cantato di Byff che qui si scopre anche ottimo intrattenitore vocale con una prestazione intensa e solidamente drammatizzata, tanto per non dimenticare le origini sue e della band, che si appresta a raggiungere in fretta le vette dell’eccellenza musicale ed artistica.

Autore: Saxon Titolo Album: Saxon
Anno: 1979 Casa Discografica: Carrere Records
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.saxon747.com
Membri Band:
Peter ‘Byff’ Byford – voce
Paul Quinn – chitarra
Graham Oliver – chitarra
Steve Dawson – basso
Pete Gill – batteria
Tracklist:
1. Rainbow Theme
2. Frozen Rainbow
3. Big Teaser
4. Judgement Day
5. Stallion Of The Highway
6. Backs To The Wall
7. Still Fit To Boogie
8. Militia Guard
Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal, Saxon
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07th Gen2016

Saxon – Battering Ram

by Marcello Zinno

Saxon - Battering RamI Saxon, a due anni di distanza da Sacrifice e dopo qualche pubblicazione live, danno alla luce il nuovo Battering Ram. La chiave di lettura di questo album, a mio parere, è nell’accettare l’evoluzione che il classic heavy metal ha vissuto nei decenni arrivando alla forma assunta in questi anni. In parte erano le stesse sensazioni che avevamo provato all’uscita di Redeemer Of Souls dei Judas Priest (recensito da noi a questa pagina), un album sicuramente potente, con un suono tanto heavy quanto moderno. I riff grezzi e affilati che avevano caratterizzato le produzioni degli esordi hanno lasciato spazio ad una produzione molto pulita, creando scompiglio tra i tradizionalisti ma avvicinando anche nuovi fan. Stesso discorso lo possiamo fare per i Saxon che da anni stanno sfornando album sicuramente positivi e di impatto ma anche “album sicuri”, produzioni che danno loro la possibilità di restare all’altezza del loro nome e di continuare a salpare per tour lunghissimi senza deludere i propri fan. E’ chiaro che questo è solo un lato della medaglia, quello basato sul fatto che l’esperienza di Biff Byford ma soprattutto la maestria di due eccellenti chitarristi come Doug Scarratt e Paul Quinn sia più che sufficiente per scrivere tracce metal in linea con una band che proprio quest’anno festeggia i 40 anni di attività. Compito semplice se ci si muove sul sicuro.

L’altro lato della medaglia invece ci fa gettare via analisi puntuali e lenti di ingrandimento, ci esorta ad alzare il volume e fare headbanging sotto queste 10 tracce pronte a presentare una formazione che nonostante gli anni non ha indebolito per nulla il proprio tiro e riesce a impallidire molte band emergenti. Mr. Byford si lascia andare anche a degli acuti impressionanti per un musicista classe 1951 e le due chitarre ci tengono a bocca aperta in vari assoli piazzati tra le varie tracce; razionale prima che emotivo è il riff iniziale di Queen Of Hearts, serve qualche ascolto per capirlo a pieno, mentre pezzi come Destroyer o Stand Your Ground hanno il loro appiglio rock’n’roll. I momenti più metal da segnalare sono Hard And Fast e The Devil’s Footprint che dichiarano tutto già dai loro titoli; ciò non toglie che pezzi come Eye Of The Storm ci ricordano decine di altri brani che la band ha già scritto nel proprio, lungo, passato.

I Saxon, come detto, si discostano molto poco dalle ultime produzioni che comunque si erano attestate su livelli qualitativi molto alti. Inutile sperare in loro divagazioni o sperimentazioni, i Saxon sono il “cemento armato del metal” e continueranno a muoversi lungo la stessa proposta musicale. Se qualcuno si stancherà di loro prima o poi li abbandonerà, sapendo cosa perde, ma difficilmente loro molleranno prima.

Autore: Saxon

Titolo Album: Battering Ram

Anno: 2015

Casa Discografica: UDR

Genere musicale: Heavy Metal

Voto: 7

Tipo: CD

Sito web: http://www.saxon747.com

Membri band:

Biff Byford – voce

Doug Scarratt – chitarra

Paul Quinn – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

Tracklist:

  1. Battering Ram

  2. The Devil’s Footprint

  3. Queen Of Hearts

  4. Destroyer

  5. Hard And Fast

  6. Eye Of The Storm

  7. Stand Your Ground

  8. Top Of The World

  9. To The End

  10. Kingdom Of The Cross

Category : Recensioni
Tags : Saxon
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10th Apr2015

Saxon – Heavy Metal Thunder

by Alberto Lerario

Saxon - Heavy Metal ThunderQuale modo migliore per i Saxon per celebrare il loro ritorno stilistico all’heavy metal vecchio stampo, che con un’ora di classici ri-registrati dai loro giorni di gloria alla genesi del movimento NWOBHM? Più di una volta band di questo calibro rilasciano compilation pescando qua e là dal passato, talvolta inserendoci qualche bonus track. Di solito la preoccupazione generale è che manchino l’energia o la spontaneità dell’originale. Per fortuna Biff e soci non lasciano trasparire nessuno spiraglio dalla corazza di pelle dei Saxon. Tutte le preoccupazioni svaniscono non appena la title track fuoriesce dagli altoparlanti. Il riff assassino suona meglio di quanto non abbia mai fatto, con una versione aggiornata, graffiante, grazie a una produzione che conserva l’approccio franco e diretto della band. Si potrebbe continuare a descrivere il disco in questo modo fino alla fine, utilizzando frasi enfatiche per descrivere il piacere e la gioia che nasce dall’ascoltare la storia. Basta dire che ogni traccia presente nel disco è un classico. Dall’emozionante riffing di Power & The Glory a quello assassino di Princess Of The Night o di Wheels Of Steel. Oltre ai brani più identificabili e immortali, di contorno si trovano tracce più cupe ed oscure come Crusader e Dallas 1PM. Alcune tracce tra le più accattivanti e di stampo heavy come Motorcycle Man e Never Surrender sono lasciati per la fine, prima di finire con due anthem da concerto, Denim & Leather e Backs To The Wall.

Il disco 2 documenta lo splendido stato di forma della band allo UK Indipendent Bloodstock Festival del 2014, tenuto assieme ai Megadeath. In definitiva il disco ci dimostra che il metallo scorre e pulsa ancora nelle vene e nei cuori dei Saxon. Heavy Metal Thunder non è solo una banale raccolta dei migliori pezzi del periodo NWOBHM, ma è una rivisitazione moderna di quei brani. Per fortuna la band come detto, è ancora in piena forma, e quindi come il buon vino, a scapito dell’ingenua aggressività ha acquisito una maturità e una profondità nuova, in particolare la voce di Byford. Dato per scontato che tutti i dischi dei Saxon andrebbero posseduti e fatti propri, Heavy Metal Thunder va di sicuro acquistato da chi si vuole avvicinare alla band ed avere una panoramica sul loro verbo, ma anche i fan più accaniti troveranno spunti di interesse e motivi di pura delizia dal suo ascolto.

Autore: Saxon

Titolo Album: Heavy Metal Thunder

Anno: 2014 Casa Discografica: UDR
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 7,5
Tipo: CD Sito web: http://www.saxon747.com
Membri band:

Biff Byford – voce

Doug Scarratt – chitarra

Paul Quinn – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

 

Tracklist:

CD 1 “Heavy Metal Thunder”

1. Heavy Metal Thunder

2. Strong Arm Of The Law

3. Power & The Glory

4. And The Bands Played On

5. Crusader

6. Dallas 1PM

7. Princess Of The Night

8. Wheels Of Steel

9. 747 (Strangers In The Night)

10. Motorcycle Man

11. Never Surrender

12. Denim & Leather

13. Backs To The Wall

CD 2 “Live At Bloodstock 2014”

1. Sacrifice

2. Power And The Glory

3. Heavy Metal Thunder

4. Battalions Of Steel

5. Motorcycle Man

6. And The Bands Played On

7. To Hell And Back Again

8. 747 (Strangers In The Night)

9. Crusader

10. Wheels Of Steel

11. Princess Of The Night

12. Denim And Leather

Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal, Saxon
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28th Nov2014

Saxon – Warriors Of The Road (The Saxon Chronicles Part II)

by Antonluigi Pecchia

Saxon - Warriors Of The Road (The Saxon Chronicles Part II)Nel corso degli ultimi 40 anni di musica, la scena è mutata e anche molto, e il genere hard rock/metal non ha fatto eccezione, scena in cui abbiamo avuto modo di assistere e ascoltare diversi trend, qualcuno defunto e qualcuno invece ancora vivo e prolifico. Il genere musicale però è stata anche caratterizzato da alcuni punti fissi, delle vere e proprie granitiche colonne portanti del genere, una di queste porta il nome di Saxon. La band britannica, oggi, prosegue con questo nuovo cofanetto la documentazione live iniziata nel 2001 con The Chronicles Of Saxon, raccontandosi tra passato e presente una volta raggiunti i primi 35 anni di attività musicale come uno dei protagonisti principali del settore. Il primo DVD del box, girato principalmente durante lo show della band da headliner allo Steelhouse Festival 2013 tenutosi in Regno Unito, che per l’occasione la band ha riportato l’aquila d’acciaio on stage, stendardo caratterizzante dei suoi live set decenni fa, tra un brano e l’altro la band si racconta, membro per membro, tra esperienze, piccoli aneddoti e luoghi personali, dimostrando di essere fierissima dei suoi trascorsi, che li hanno permessi di raggiungere una notorietà straordinaria a livello mondiale. Nonostante tutto, Biff e soci non hanno mai perso la testa per il successo, rimanendo sempre persone semplici e umili ed è proprio questo che riescono a trasmetterci le parole pronunciate dai protagonisti e dalle ambientazioni delle interviste, dimostrando di essere persone seppur consapevoli di aver raggiunto e superato quella soglia di notorietà per poter essere definite “rockstar” ma senza mai abbandonare la loro umanità.

Il secondo DVD è invece una vera e propria delizia per timpani e occhi dei metalheads, disco che racchiude le esibizioni integrali della band a Wacken 2012, al Download Festival 2012 e Graspop Metal Meeting 2013: tutti i brani migliori della band, a volte ridondanti tra le tre esibizioni e quindi non si consiglia di fare una full immersion nei contenuti di questo pacchetto, bensì visionarlo in più volte. Live set non straordinari, esattamente ciò a cui la band ci ha da sempre abituati ad assistere: prove di impatto, energiche e prive di imperfezioni, che spingerebbero qualsiasi metalhead a rockeggiare divertendosi. Insomma un sincero ritratto dei Saxon in concerto con un ottima qualità audio e video. Inoltre nella confezione è presente anche un CD contenente le tracce audio dell’esibizione gustabile nel primo DVD, ovvero allo Steelhouse Festival 2013, un semplice valore aggiunto al pacchetto che già soddisferebbe a pieno senza di esso.

Sicuramente un “must have” per tutti gli appassionati dell’heavy metal ma potrebbe essere utilizzato anche come punto di partenza per introdurre un pubblico più giovane a questo genere musicale. Nonostante i Saxon abbiano rilasciato un po’ di live album e compilation negli ultimi anni, senza ombra di dubbio in questo caso ci troviamo di fronte ad uno di quei tasselli importanti nella storia della band. Consigliato!

Autore: Saxon Titolo Album: Warriors Of The Road (The Saxon Chronicles Part II)
Anno: 2014 Casa Discografica: UDR Music
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 8
Tipo: Box (2 DVD e 1 CD) Sito web: www.saxon747.com
Membri band:

Byff Byford – voce

Paul Quinn – chitarra

Doug Scarratt – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

Tracklist:

DVD 1. Live in Steelhouse Festival 2013

DVD 2. Live in Wacken Open Air 2012

DVD 2. Live in Download Festival 2012

DVD 2. Live in Graspop Metal Meeting 2013

CD. Live in Steelhouse Festival 2013

Category : Recensioni
Tags : Saxon
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04th Apr2014

Saxon – St. George’s Day Sacrifice – Live In Manchester

by Marcello Zinno

Saxon - St. George's Day Sacrifice - Live In ManchesterNell’era prolifica che i Saxon stanno vivendo, discograficamente parlando, non poteva mancare un live. Dopo due ottimi capolavori studio come Call To Arms e l’ultimo Sacrifice e dopo le varie partecipazioni al Wacken dell’ultimo decennio, tutti i presupposti per spingere il loro nome in alto e il loro sound che non perde mordente con gli anni c’erano e sono sotto gli occhi di tutti. Quale miglior momento per un live? In realtà la scelta non è così studiata come potrebbe essere: i Saxon infatti si esibiscono ogni anno in occasione del St. George’s Day, occasione importante per gli inglesi, che come da tradizione cade il 23 di aprile e nel 2013 hanno deciso di registrare l’intero concerto per confezionarlo, appunto, nel live in questione dal titolo St. George’s Day Sacrifice – Live In Manchester. Come potrebbe essere uno show di una band collaudata ma soprattutto in gran forma come i Saxon? Assolutamente come ve lo aspettate: non una variazione, zero improvvisazioni, i brani sono ripetuti fedelmente così come i metaller li hanno imparati da decenni, lasciando ovviamente dello spazio ai nuovi brani (un pò coraggioso chiamarli “successi”) come la dura Wheels Of Terror e l’inno per ogni defenders che si rispetti dal nome Made In Belfast. Altro elemento secondo copione: come molte band “furbe” spesso fanno, i brani più recenti sono proposti nella prima parte dello show, quando il pubblico è ancora carico di energia ed emozionato per avere la propria band preferita a pochi metri di distanza; una volta fatte fuori le novità, magari anche per rispettare un accordo con la propria etichetta, si parte per un viaggio indietro nel tempo rispolverando i veri classici della propria discografia.

Infatti è nel secondo CD che si opta per un vero sciorinamento senza pietà di capolavori assoluti come le ultime 6 tracce, praticamente pezzi immancabili in una scaletta del combo inglese. In generale emozionanti le riproposizioni dal vivo di Rock ‘N’ Roll Gypsy e And The Bands Played On in cui il pubblico risponde compatto, potente la resa di Never Surrender e dei brani straconosciuti. Interessante che alla produzione dell’album ci sia lo stesso Biff Byford anche se alle spalle del palco e del prodotto discografico c’è la mano sapiente di Andy Sneap, nome molto noto nella scena. Curiosa invece la scelta di inserire in scaletta il brano Conquistador (incluso nell’album Metalhead del 1999) pezzo raramente proposto nonostante dimostri di essere incisivo e potente e che in questo show include anche un lungo assolo del batterista Nigel Glockler. Nel complesso un live con tutti i crismi anche se privo di soprese, ennesimo segno dopo tutto che i Saxon non mollano e probabilmente (questo ce lo auguriamo) ce li dovremo godere per un bel pò di anni a venire.

Autore: Saxon Titolo Album: St. George’s Day Sacrifice – Live In Manchester
Anno: 2014 Casa Discografica: UDR Music
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 6
Tipo: CD Sito web: http://www.saxon747.com
Membri band:

Biff Byford – voce

Paul Quinn – chitarra

Doug Scarratt – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

Tracklist:

Disc 1

  1. Sacrifice
  2. Wheels Of Terror
  3. Power And The Glory
  4. Made In Belfast
  5. Rock ‘N’ Roll Gypsy
  6. And The Bands Played On
  7. I’ve Got To Rock (To Stay Alive)
  8. Night Of The Wolf
  9. Conquistador
  10. Broken Heroes
  11. Guardians Of The Tomb

Disc 2

  1. Never Surrender
  2. Ride Like The Wind
  3. Crusader
  4. Stand Up And Fight
  5. Dallas 1 PM
  6. 747 (Strangers In The Night)
  7. Wheels Of Steel
  8. Strong Arm Of The Law
  9. Denim And Leather
  10. Princess Of The Night
Category : Recensioni
Tags : Saxon
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07th Nov2013

Saxon – Unplugged And Strung Up

by Marcello Zinno

Saxon - Unplugged And Strung UpInutile fare le orecchie da mercante: le raccolte, i “best of” e le ristampe in versione acustica ci suonano come delle grandi azioni di marketing, trovate per aggiungere un’altra pubblicazione discografica senza dover comporre inediti all’altezza del proprio nome. Dare un’altra veste a delle canzoni che hanno portato grande successo: chi meglio della band che le ha composte e che le conosce maniacalmente (avendole portate in lungo ed in largo per i 5 continenti) è in grado di farlo?! Un pò come dire: dare un colpo al cerchio e uno alla botte. Con Unplugged And Strung Up è tempo per i Saxon di imboccare questa strada, ma diciamolo con la stessa onestà, questo doppio album è qualcosa di più di una manciata di tracce riviste. Innanzitutto non ci sono solo versioni acustiche, come il titolo farebbe immaginare. La band non riesce a rinunciare al buon caro heavy metal e piazza dei passaggi rivisti in modo davvero piacevole: su tutte spiccano Battle Cry con delle chitarre dalla forma differente e le varie sfumature introdotte in Militia Guard. Inoltre compaiono delle versioni riviste anche con l’ausilio di effetti da orchestra, che purtroppo però indeboliscono molto l’appiglio delle trame di matrice saxoniana: la stessa The Eagle Has Landed ad esempio abbandona il mordente epico per assumere una compostezza più fantasy, un pò troppo artificiale. Naturalmente nulla da dire sugli elementi compositivi fedeli a questi capolavori nelle versioni originali, ma lo sforzo per aggiungere delle “orchestrazioni”, pur dando una nuova faccia ai brani, non li migliora in termini assoluti. Questa la nostra impressione sui brani ri-registrati con effetti da orchestra di sottofondo (la cui Call To Arms in versione orchestrale era già inserita come bonus track nell’album omonimo del 2011).

Merita sicuramente una citazione il brano Frozen Rainbow che si presta benissimo ad una rivistazione in chiave acustica e i Saxon, dall’alto della loro maestria, la impreziosiscono a dovere. Ma Unplugged And Strung Up raccoglie ben due album, il secondo rappresenta una raccolta, a parer nostro la migliore raccolta in assoluto che i Saxon abbiano mai pubblicato. Ci sono tutti i grandi successi, da Strong Arm Of The Law a 747 (Strangers In The Night), da Denim & Leather a Power & The Glory. Peccato che in realtà non si tratti d’altro che della raccolta dal titolo Heavy Metal Thunder che i Saxon avevano già pubblicato nel 2002, riproposta esattamente con lo stesso titolo. Quindi nel complesso, tralasciando il secondo disco possiamo presentare questa uscita come una nuova faccia dei Saxon, con luci ed ombre.

Autore: Saxon Titolo Album: Unplugged And Strung Up
Anno: 2013 Casa Discografica: UDR Music
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 6
Tipo: 2 CD Sito web: http://www.saxon747.com
Membri band:

Biff Byford – voce

Paul Quinn – chitarra

Doug Scarratt – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

Tracklist:

Disc 1

  1. Stallions Of The Highway
  2. Crusader (orchestration version)
  3. Battle Cry
  4. The Eagle Has Landed (orchestration version)
  5. Red Star Falling (orchestration version)
  6. Broken Heroes (orchestration version)
  7. Call To Arms (orchestration version)
  8. Militia Guard
  9. Forever Free (re-recorded version)
  10. Just Let Me Rock (re-recorded version)
  11. Frozen Rainbow (acoustic version)
  12. Iron Wheels (live acoustic version)
  13. Requiem (acoustic version)
  14. Coming Home (acoustic version)

Disc 2

  1. Heavy Metal Thunder
  2. Strong Arm Of The Law
  3. Power & The Glory
  4. And The Bands Played On
  5. Crusader
  6. Dallas 1pm
  7. Princess Of The Night
  8. Wheel Of Steel
  9. 747 (Strangers In The Night)
  10. Motorcycle Man
  11. Never Surrender
  12. Denim & Leather
  13. Back To The Wall
Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal, Saxon
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01st Mar2013

Saxon – Sacrifice

by Marcello Zinno

Anche per loro è tempo di conti con il passato. Una delle NWOBHM band ancora attive più importanti degli anni ’80 dimostra di essere all’altezza della propria longevità. I Saxon giungono freschi, dopo la saga dal nome Heavy Metal Thunder prima in versione live e poi movie (documentario) a questo nuovo anno con un album di inediti dal nome diretto ed epico al tempo stesso, Sacrifice. La band di Biff Byford ne ha viste di cotte e di crude ma possiamo dire che i tempi del rock morbido costruito a tavolino per conquistare il mercato americano (netto fu il contributo in tal senso del produttore Kevin Beamish) sono del tutto passati e la scalata verso il monte dell’heavy metal già ripartita durante gli anni ’90 continua a giungere a nuovi risultati. Già il precedente Call To Arms del 2011 era riuscito a far brillare un heavy moderno, valorizzato da una grande esperienza e per nulla banale. Oggi va chiarito che la roccia indistruttibile da cui si prende spunto per comporre Sacrifice è la medesima. Riffing di grande impatto, velocità e precisione sembrano sfidarsi vicendevolmente, la mano sapiente di Andy Sneap (Testament, Megadeth, Nevermore) alla produzione ma su tutto spicca la voce di Biff che non sembra essere provata dagli anni. Certo, i Saxon non sono mai stati una band dedita agli eccessi del rock’n’roll, però resta da apprezzare il fatto che la maturità non li abbia portati fuori strada e che anzi siano in grado di restare a livelli uguali rispetto al passato, senza ammorbidire una singola nota.

Con la stessa onestà bisogna notare che i titoli delle tracce strizzano l’occhio ai termini più inflazionati del metal ma a parte questo, passaggi come la tiratissima Warriors Of The Road, NWOBHM fino alle ossa, o Wheels Of Terror dall’incedere deciso, fanno leccare i baffi agli headbanger più instancabili. E se un brano come Made In Belfast, cadenzato ma con una drumming spezza collo, in fondo ce lo aspettavamo, vediamo qualche spiraglio di novità con Guardians Of The Tomb (più maidiana nello stile?!) e con Walking The Steel che parte dando una spallata al sound tipico degli AC/DC per poi approdare ad una conformazione molto attuale dell’heavy metal. Tantissimi assoli e tecnica senza fine, questi sono aspetti imprescindibili in un album dei “sassoni” ma ancora di più in questo Sacrifice, che ricomprende comunque qualche riempitivo come Stand Up And Fight che non aggiunge nulla all’album (pur avendoci illuso con il suo titolo che richiama il Ronnie James dio dei tempi d’oro).

Nel secondo CD vengono riproposti alcuni classici in chiave moderna. Dei primi due brani tratti dall’album Crusader spicca la titletrack rivista con un’orchestra a supporto, fattore questo che ci suggerisce un indebolimento del sound complessivo ma che nella pratica si traduce come un’ottima scelta (contribuisce in ciò anche l’aver selezionato una canzone con una forte vena epica già nella versione originale…cosa sarebbe accaduto se questo esperimento l’avessero provato con The Eagle Has Landed?). Meno bella dell’originale Just Let Me Rock, mentre le due acustiche Requiem (tratta da Solid Ball Of Rock) e Frozen Rainbow (tratta dal primo album dal titolo Saxon) accompagnano la voce di Biff ad un livello di particolarità esecutiva di grande impatto; poco importa se in Requiem si percepiscono alcuni echi di un certo irish rock, ma la classe non è acqua; più fedele al suo gemello del ’79 invece Frozen Rainbow. Sempre potente Forever Free. In conclusione una buona prova per una band che è ormai garanzia.

Autore: Saxon Titolo Album: Sacrifice
Anno: 2013 Casa Discografica: UDR Music
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 7,5
Tipo: CD Sito web: http://www.saxon747.com
Membri band:

Biff Byford – voce

Paul Quinn – chitarra

Doug Scarratt – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

Tracklist:

Disc 1:

  1. Procession
  2. Sacrifice
  3. Made In Belfast
  4. Warriors Of The Road
  5. Guardians Of The Tomb
  6. Stand Up And Fight
  7. Walking The Steel
  8. Night Of The Wolf
  9. Wheels Of Terror
  10. Standing In A Queue

Disc 2:

  1. Crusader (orchestration version)
  2. Just Let Me Rock (re-recorded version)
  3. Requiem (acoustic version)
  4. Frozen Rainbow (acoustic version)
  5. Forever Free (re-recorded version)
Category : Recensioni
Tags : Saxon
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12th Feb2013

Saxon – Heavy Metal Thunder – The Movie

by Marcello Zinno

Difficile identificare quale sia il genere musicale più longevo ma di certo possiamo ammettere a ragion veduta che la NWOBHM ricopre un ruolo di grande rispetto mantenendosi da oltre trent’anni in cima alle preferenze di ogni buon metallaro che si rispetti. Non a caso i progetti che sono nati in questo contesto sono tantissimi, una buona fetta è attualmente in attività e solo pochi possono essere considerati i veri portabandiera del sound nato ai tempi in Inghilterra. I Saxon sono sicuramente tra questi (nati praticamente quasi in contemporanea con gli storici Iron Maiden, questo va ricordato), forti di un passato glorioso, di qualche periodo sì di cedimento ma di un presente fatto davvero di grandi creazioni. Già l’ultimo album studio Call To Arms (recensione disponibile a questo link) aveva fatto urlare di gioia i fan e in attesa del prossimo capitolo discografico dal titolo Sacrifice, i Nostri decidono di darsi alle commemorazioni. Archiviato Heavy Metal Thunder – Live (recensito a questa pagina), che ripresentava il meglio delle ultime tre loro presenze al prestigioso Wacken, i sassoni pubblicano Heavy Metal Thunder – The Movie disponibile prima solo per i fan e da poco per gli appassionati di tutto il globo. Di cosa si tratta? Non di un concerto, né di un film bensì di un vero e proprio documentario che ripercorre tutta la storia della band. In aggiunta ovviamente c’è un secondo DVD che ricomprende un pò di musica pescata dal loro infinito archivio, come da tradizione.

Il primo DVD è ovviamente il pezzo forte dell’uscita: il suo prevalente pregio è quello di ricostruire i primi anni di attività dei Saxon che oltre a ricordare la storia di migliaia di altre band dell’epoca (pochi soldi, tanti sacrifici per andare in giro e suonare, un van che era una seconda se non una prima casa, vivere giorno dopo giorno con un uncio scopo che era la musica) accende i riflettori sulla nascita della NWOBHM e sull’influenza della cultura industriale su questo tipo di musica. I rumori dell’industria, la povertà della classe operaia e la voglia di emergere, la ripetitività dei rumori delle macchine, le fredde e anguste sonorità che si infilavano nelle menti di chi viveva da vicino la fabbrica dell’epoca, erano tutti fattori imprescindibili per capire quali necessità hanno mosso le persone per accogliere questo nuovo fenomeno musicale. La stessa sorte l’avevano vissuta i Judas Priest anche loro nati nella industriale Birmingham, ai tempi non ancora con Rob Halford alla voce. Ma il documentario va oltre e ripercorre tutti gli album e i vari tour con cambi di line-up e di produttori, facendo toccare con mano tutta l’evoluzione vissuta dalla band lungo le tre decadi: dai the che venivano sorseggiati in apertura dei primi show (i Motörhead non erano molto d’accordo su questo “legale” vizio) agli allontanamenti voluti e forzati, dal periodo in cui si tentava la scalata americana fino alla rinascita inglese. Un vero e proprio ripercorrere la loro storia in maniera approfondita e soprattutto appassionata.

Diverso il discorso per il secondo DVD che presenta un’offerta abbastanza variegata: un mini documentario (un pò troppo promozionale ad essere onesti) sulla nascita di Into The Labirynth con immagini dalla sala di registrazione, un secondo mini documentario sulla potente turnée intrapresa con Motörhead e Danko Jones (che conferma quanto i Nostri siano passati dal tea degli esordi al vino rosso) e sicuramente i due concerti (soprattutto quello al Beat Club del 1981), ma il fiore all’occhiello sono i due capitoli ripescati dai vecchi archivi, ovvero l’intervista ai singoli membri prima dell’uscita di Crusader e le prove di registrazione di Innocence Is No Excuse. Vere chicce dal passato. In conclusione un’uscita questa che darà davvero tanta gioia per i veri fan della band e che invece farà conoscere agli altri il glorioso passato di una delle band di NWOBHM più longeve della storia.

Autore: Saxon Titolo Album: Heavy Metal Thunder – The Movie
Anno: 2012 Casa Discografica: UDR Music
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 7
Tipo: CD Sito web: http://www.saxon747.com
Membri band:

Biff Byford – voce

Paul Quinn – chitarra

Doug Scarratt – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

Tracklist:

DVD 1:

Heavy Metal Thunder – The Movie (documentario)

DVD 2:

Archive concert: Saxon on the Beat Club, 1981

Concert: St. George’s Day 2008

Mini documentary: Building the Labyrinth

Mini documentary: The Eagle & The Bomber

Archive Special: On a Crusade

Archive Special: No Excuse

Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal, Saxon
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08th Mag2012

Saxon – Heavy Metal Thunder – Live

by Marcello Zinno

Arriva per i Saxon l’ora di pubblicare un altro live nella loro biografia, ma non si tratta dell’ennesimo estratto di uno concerto qualsiasi della loro trentennale esperienza nel calcare palchi in giro per il mondo. Infatti questo Heavy Metal Thunder Live contiene un DVD intitolato opportunamente Eagles Over Wacken che rappresenta la summa massima delle loro ultime tre presenze al Wacken Open Air Festival (nelle edizioni del 2009, cel 2007 e del 2004) e in un’edizione super lusso può essere accompagnato da ben 2 CD che ripropongono per intero la data del 14 Aprile 2011 a Glasgow. In totale 30 brani (il doppio CD live ne contiene altri 24) magistralmente selezionati che fanno ripercorrere l’intera storia dell’aquila dello Yorkshire eseguita da artisti che nascondono egregiamente la loro età; il tutto su di un palco, quello del Wacken, che si affaccia a circa 70.000 spettatori e che risulta talmente tanto largo da risultare dispersivo anche per una band dalla fama internazionale come i Saxon.

Nella selezione tratta dal Wacken ci sono ovviamente i brani più allettanti per gli inglesi: tracce storiche per il quintetto come Heavy Metal Thunder, 747 (Strangers In The Night), Dallas 1p.m. Princess Of The Night, 20.000 Feet, hanno sicuramente appagato la gioia dei fan di vecchia data, piacere sommato alla riproposizione di pezzi non così noti nelle loro scalette live come Let Me Feel Your Power – con le splendide riprese degli assoli dei due eccellenti chitarristi – Travellers In Time, Witchfinder Gender e Solid Ball Of Rock. Un plauso va sicuramente alla coppia di chitarristi, Doug Scarrat e Paul Quinn, che detta completamente il sound della band e agiatamente si muove lungo le sei corde mettendo in luce tutta la propria tecnica alternando chitarra ritmica e solista a piacimento. Guida la scena, con le sue sopracciglia folte ed i suoi occhi sottili ma di un azzurro ghiaccio luccicante, il singer Biff Byford e la sua tipica voce profonda ed ancora potentissima che stupisce: mai sottotono, in grado di impressionare sugli acuti graffianti ma anche su pezzi lenti come The Eagle Has Landed che spezza letteralmente il fiato nella versione live. Corpulento e dalle movenze un pò goffe, Biff tiene il palco da vero professionista lasciando anche lo spazio (e la gloria) agli altri musicisti e riuscendo ad accontentare ogni fervida aspettativa sul suo impatto scenico.

I momenti da urlo non mancano, come il trio Unleash The Beast, Dogs Of War, Rock ‘n’ Roll Gypsy (di cui va segnalato l’eccellente assolo di Paul Quinn tanto poco rock nella sua immagine ma incredibilmente heavy e preciso nel tocco), pesante e raffinato, incollato come un medley che fa esaltare i presenti; bella anche l’esecusione di Rock The Nations, brano molto ‘maiden-style’ tratto dall’album omonimo del 1986, l’immancabile The Power And The Glory e l’irruente Denim And Leather.  Insomma un album da avere, sia per i fan della band che per i seguaci della NWOBHM.

Autore: Saxon Titolo Album: Heavy Metal Thunder – Live
Anno: 2012 Casa Discografica: UDR Music
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 7,5
Tipo: DVD Sito web: http://www.saxon747.com
Membri band:

Biff Byford – voce

Doug Scarrat – chitarra

Paul Quinn – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

Tracklist:

DVD: Best Of W:O:A (2004/2007/2009)

  1. Batallions Of Steel
  2. Heavy Metal Thunder
  3. Metalhead
  4. Let Me Feel Your Power
  5. To Hell And Back Again
  6. If I Was You
  7. Killing Ground
  8. Unleash The Beast
  9. Dogs Of War
  10. Rock ‘n’ Roll Gypsy
  11. Travellers In Time
  12. The Eagle Has Landed
  13. 747 (Strangers In The Night)
  14. Dallas 1 p.m.
  15. Witchfinder General
  16. Solid Ball Of Rock
  17. 20.000 Feet
  18. Red Star Falling
  19. Rock The Nations
  20. The Power And The Glory
  21. Stallions Of The Highway
  22. Live To Rock
  23. And The Bands Played On
  24. Princess Of The Night
  25. I‘ve Got To Rock (To Stay Alive)
  26. Attila The Hun
  27. Denim And Leather
  28. Ashes To Ashes
  29. Crusader
  30. Wheels Of Steel
Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal, Saxon
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04th Dic2011

Saxon – Call To Arms

by Gianluca Scala

Il successore di Into The Labirinth ci riconsegna gli alfieri  della New Wave Of British Heavy Metal (NWOBHM) al massimo dello splendore, con  imponenti retaggi da Denim And Leather e una produzione estremamente pulita, ma molto potente, che metterà in ginocchio molte band di metal odierno. Canzoni come Hammer Of The Gods e Mists Of Avalon vengono esaltate dalla voce senza tempo di Biff Byford, mentre l’eccezionale title track, presente anche in una opulenta versione orchestrale, e When Doomsday Comes tentano di offrire nuovi spunti su una materia che ogni metal kid conosce a memoria. Secondo il mio personale punto di vista sebbene la proposta sia alquanto retrò, l’ascolto di questo album non precipita mai nel baratro del tedio e con la partecipazione speciale alle tastiere di Don Airey, impreziosisce le trame degli inglesi, che lasciano il segno anche quando si avventurano in territori atipici,come nel pezzo dal titolo Ballad Of The Working Man. Signori miei , questa è una solenne chiamata alle armi come suggerisce il nome dell’album, alla quale non potremo rifiutarci di rispondere e che conferma il magnifico stato di forma messo in mostra in occasione dell’unica data italiana in cartellone nel tour di questo lavoro.

Autore: Saxon Titolo Album: Call To Arms
Anno: 2011 Casa Discografica: Militia Guard/EMI
Genere musicale: Heavy metal Voto: 8,5
Tipo: CD Sito web: http://www.saxon747.com
Membri band:

Biff Byford – voce

Paul Quinn – chitarra

Doug Scarratt – chitarra

Nibbs Carter – basso

Nigel Glockler – batteria

Don Airey – tastiera (special guest)

Tracklist:

  1. Hammer of the Gods
  2. Back in ’79
  3. Surviving Against the Odds
  4. Mists of Avalon
  5. Call to Arms
  6. Chasing the Bullet
  7. Afterburner
  8. When Doomsday Comes
  9. No Rest for the Wicked
  10. Ballad of the Working Man
  11. Call to Arms
Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal, Saxon
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