Motorfinger – Black Mirror
In un tempo in cui l’alternative e l’uso dell’elettronica sembrano essere gli unici fenomeni capaci di calamitare su di sé i riflettori della scena rock attuale, è sempre più cosa rara imbattersi in una band sanguigna e viscerale ma capace allo stesso tempo di ispirarsi degnamente alla migliore produzione di band americane come Metallica, Alice in Chains, Mötley Crüe, Guns N’Roses e Nickelback. A tal proposito, a dire la loro arrivano i Motorfinger, band di casa nostra fuori da qualche mese con l’interessante Black Mirror. Il primo dettaglio di rilievo di questo album, è sicuramente la gran voglia di tirar fuori quella rabbia e quell’energia che solo un certo stile di rock nudo e crudo è capace di generare. Lo conferma Bastards And Saints, il pezzo che apre le danze del disco, un brano ad altissima adrenalina, dal sound persuasivo ed allo stesso tempo marcatamente r’n’r che promette sfaceli nella versione live. Dust Over Stone ha un marchio tipicamente Crüe, su cui si erge l’ottima prova di Nox Novelli al basso, intento nel mantenersi egregiamente in scia col sound satanasso del pezzo. Parimenti, anche in My Dreams evidente è il riferimento alla produzione di Nikki Sixx e soci. Il pezzo contiene nella parte centrale un arrangiamento furioso, con batteria e chitarra che alternano tempi pazzeschi che farebbero impazzire un metronomo.
Mad Crime si presenta come una ballad accattivante, dal ritornello suadente. Sarebbe stato interessante ascoltarne una versione acustica. My Soul e Lost hanno un sound assimilabile a quello dei Godsmack, diretto e potente, con pochi fronzoli e contraddistinto da parti di batteria cavalcanti marcate da potenti bicorde elettrici. Fallen Brothers è il pezzo che ci è piaciuto un po’ meno, probabilmente per la mancanza di una precisa identità che lo mantiene sospeso a metà tra il rock e il mainstream. Gran prova in Out Of Control e Here I Am, brani di chiusura di Black Mirror, in cui i Motorfinger si mostrano capaci di fondere appieno l’energia e la potenza dei Disturbed, la compattezza dei Metallica del periodo Load/ReLoad e la sagacia vocale del migliore Vince Nail a cui l’ottimo Clay riesce a tener testa con onestà e capacità.
Senza dubbio Black Mirror è una prova che convince a pieni voti. Prima però di spendere eccessivi e prematuri aggettivi d’elogio alle qualità di questa band, attendiamo i riscontri delle esibizioni live e del nuovo materiale da ascoltare. Manca ancora qualcosa, ma la strada giusta, la Route 66 del rock’n’roll, è stata a nostro giudizio intrapresa alla grande. Vi e ci auguriamo di non abbandonarla mai.
Autore: Motorfinger | Titolo Album: Black Mirror |
Anno: 2011 | Casa Discografica: logic(il)logic Records |
Genere musicale: Rock, Hard Rock | Voto: 7 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.myspace.com/motorfingers |
Membri band:
Claudio “Clay” Corrado – voce Max Barbolini – chitarra Andrea “Spy” Spezzani – chitarra Mauree “Nox” Novelly – basso Alex Gualdi – batteria, percussioni |
Tracklist:
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