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13th Gen2013

Molllust – Opera Metal

by Marcello Zinno

Musica metal e musica classica. Un binomio incomprensibile, in altri termini perfetto. Secondo molti si tratta di due generi agli antipodi: quello che può essere genericamente (e in maniera ignorante diremo noi) classificato come rumore, e ciò che si avvicina alla perfezione in musica. Per altri invece la musica classica è il passaggio successivo, in termini di maturazione musicale, rispetto all’heavy metal: dopo essere passati per blast beat continui, chitarre elettriche sovversive e voce in growl, il gradino successivo è rappresentato dalla musica pulita e sinfonica. I Molllust, band tedesca dalla recente formazione, mette pace tra le due correnti di pensiero, fondendo il carattere puramente classico (non solo in termini di strumenti adottati ma anche per stile impiegato) con quello più ruvido del metal. Da questo connubio ne esce Opera Metal, un lavoro complesso e ricercato, che sicuramente non piacerà a tutti e che non aggiunge molto a quanto di symphonic metal sia stato già detto negli anni. Ne aggiunge una visione personale, che probabilmente spinge più in là il metal, in una scena non apprezzata dai puristi ma per la quale chi parte dalla classica potrebbe sposare al fine di arrivare a terre heavy. Si sa, quando si cerca di mettere d’accordo due elementi totalmente distanti l’uno dall’altro non si può ottenere un risultato ritenuto superlativo per tutti, ma bisogna riconoscere in queste dieci tracce una certa maestria dei propri creatori nello scrivere partiture trasversali e nel far suonare insieme componenti così diversi l’uno dall’altro.

Già l’opener strumentale dal titolo Ouvertüre mette in chiaro il sound della band ma tantissimi altri momenti sottolineano la passione orchestrale del sestesso: i continui echi che conferiscono quell’animo epico, il pianoforte leggero e classico (come nei primi secondi di Aufwind), i violini che fanno di contorno e la voce lirica di Janika Groß, sono appunto tutti elementi molto cari a certi gusti sinfonici, come molto in voga nell’Europa centro-settentrionale. Molto piacevole la parte centrale di Spiegelsee, piena cavalcata durante la quale tutti gli strumenti sono chiamati ad eseguire partiture all’unisono, passaggio sicuramente più apprezzato rispetto ai vari solismi di ciascun artista. Un incedere di tutte le componenti sonore dei Molllust che si ripresenta anche nella decisa Lied Zur Nacht, altro brano ben costruito che in alcuni momenti ci ricorda qualcosa dei primi Die Apokalyptischen Reiter, ma attenzione perchè la band della bella Janika si trova lontana stilisticamente da formazioni esclusivamente dure; un certo termine di confronto lo possiamo riscontrare richiamando la vena gothic di My Dying Bride e Evereve, dove però l’accento sinfonico/classico e d’atmosfera prende sicuramente il sopravvento e il metal risulta un ingrediente più di contorno.

Chiaro che per chi disprezza le sonorità sinfoniche questo album non gli farà cambiare idea, ma se apprezzate un certo sapore epico potete dare una possibilità a questa band tedesca.

Autore: Molllust Titolo Album: Opera Metal
Anno: 2012 Casa Discografica: Autoproduzione
Genere musicale: Symphonic Metal Voto: 6
Tipo: CD Sito web: http://www.molllust.de
Membri band:

Janika Groß – voce, pianoforte

Frank Schumacher – chitarra, voce

Sandrine B. – violino

Lisa H. – cello

Johannes Hank – basso

Tommaso Soru – batteria

Tracklist:

  1. Ouvertüre
  2. Sternennacht
  3. Alptraum
  4. Spiegelsee
  5. Lied Zur Nacht
  6. Puppentanz
  7. Tanz Des Feuers
  8. Erinnerungen
  9. Schatten
  10. Kartenhaus
Category : Recensioni
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