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15th Mag2013

Mesmerize – Paintropy

by Marcello Zinno

“Mesmerize” è uno dei termini che abbiamo sentito spesso nei testi, nei titoli delle canzoni e nel metal in generale. Ma lo abbiamo sentito anche in riferimento alla storica band italiana nata nel lontano 1988 e che, anche se non ha vissuto una vita molto prolifica in quanto a pubblicazioni discografiche, si è distinta per il proprio heavy metal legato in vario modo a diverse influenze. Con un passato trascorso tra le braccia di diverse etichette discografiche approdano alla Punishment 18 Records per la pubblicazione dell’ultimo Paintropy un concentrato di heavy granitico che attinge molto dalla scuola death per velocità di riff e raffiche della sezione ritmica. Un lavoro che sfiora l’ora di ascolto, elemento questo non molto comune in uscite così tirate, a segno della copiosità di idee che aleggiano nelle menti del quintetto e che prendono forma differente durante l’ascolto: la parte iniziale di A Desperate Way Out ad esempio sembra presagire una pausa da It Happened Tomorrow e 2.0.3.6., prime due cavalcate dell’album, ma ben presto raggiunge la velocità delle colleghe seppur con una melodicità differente che richiama alcune ambientazioni epiche (stessa impressione nella convincente One Door Away). Interessante notare come siano i due chitarristi e il bassista a comporre tutte le tracce dell’album, sia per musica che per testi: ciò ha un significato profondo in quanto offre variazioni ai vari tempi che invece tracce puramente veloci potrebbero offrire, aprendo molto alla melodia e alla musica nel senso stretto del termine, rendendo il tutto ancora più personale e piacevole.

Brani come Monkey In Sunday Best, 2.0.3.6. e You Know I Know raggiungono le vette compositive di Paintropy grazie a un rifferama originale e a passaggi che nel loro alternarsi suonano freschi, arricchiti da una voce (Folco Orlandini è noto per le sue doti capaci di fare invidia a cantanti power) che aggiunge quel quid in grado di cedere valore al tutto. Within Without, Mrs Judas e la title track sono altri momenti spaccaossa che in linea con le aspettative circa il sound dei Mesmerize rendono giustizia a chi ha sete di metal diretto e corposo. Parentesi altrettanto positiva per la cover di un classico dei The Cranberries, ovvero Promises, che assume una forma assolutamente particolare e noi amiamo quando una cover viene personalizzata a tal punto da appartenere al sound della band che la interpreta. Interessante anche la scelta grafica del booklet che mette a confronto ogni singolo musicista in due versioni, richiamando così l’artwork dell’album e trasmettendo (come fosse un “tao”) la duplice essenza di ogni cosa. Altro aspetto degno di nota è la continuità: in un album relativamente lungo rispetto al genere proposto non si notano cedimenti e lungo l’ascolto le tracce non fanno fatica a tenere alta attenzione e interesse. Un’ottima prova per il ritorno in forze dei Mesmerize.

Autore: Mesmerize Titolo Album: Paintropy
Anno: 2013 Casa Discografica: Punishment 18 Records
Genere musicale: Heavy Metal Voto: 7,5
Tipo: CD Sito web: http://www.mesmerize.it
Membri band:

Folco Orlandini – Vocals

Piero Paravidino – Guitars

Luca Belbruno – Guitars

Andrea Tito – Bass

Andrea Garavaglia – Drums

Tracklist:

  1. It Happened Tomorrow
  2. 2.0.3.6.
  3. A Desperate Way Out
  4. Monkey In Sunday Best
  5. Midnight Oil
  6. Within Without
  7. One Door Away
  8. Paintropy
  9. Shadows At The Edge Of Perception
  10. Mrs. Judas
  11. You Know I Know
  12. Masterplan
  13. Promises (The Cranberries cover)
Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal
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