Rise Of Tyrants – Trauma

Questo è il death metal italiano. Come molte altre death metal band nostrane i Rise Of Tyrants cercano di aggiungere un tocco di melodia e originalità per non soccombere alle dinamiche moderne discografiche. Il quartetto bergamasco cerca di abbinare la carica brutale dei Pantera e del death metal americano con le linee armoniche nord europee, in particolar modo con quelle svedesi. Si possono certamente apprezzare queste influenze nelle strutture brutali dell’opener Never Relent, in cui a tratti distoglie l’ascoltatore dalla solita carneficina death metal. Trauma è questo: proprio quando pensi che la band stia optando per una semplice scarica metallica, improvvisamente iniettano un riff o un giro di basso che rende sinuosa la dura lamiera del death metal. Parte del merito va senza dubbio dato al produttore Alex Azzali, che ha lavorato con Steve DiGiorgio (Death, Testament). I Rise Of Tyrants sono riusciti a creare un disco che non fa appello ai soli fanatici del death metal, ma ai fan del metal estremo in generale, in quanto vi sono accenni occasionali di black metal, hardcore e grindcore. La scelta di ricorrere spesso e volentieri al mid-tempo aiuta la band nel loro intento, come si può apprezzare in To Desecrate. Il groove è tagliente e veloce in Death Factory e Painted Misery lasciando all’ascoltatore lo spazio per stupirsi per qualche arrangiamento poco convenzionale.

Trauma è un album d’esordio che consente al combo bergamasco di mettersi in evidenza. Fintanto che manterranno il loro sound pesante, senza abusare troppo delle linee melodiche più orecchiabili, continueranno ad attirare l’attenzione dalle masse metalliche.