Ovlov – Solo
Avevo incontrato la musica degli Ovlov già ascoltando il precedente full-lenght Margareth, Frank And The Bear, pubblicato ormai 5 anni fa e in quelle nove tracce avevo trovato tutta la difficoltà di classificare la loro musica. In Solo, nuova produzione a loro nome, si affronta la stessa sfida: vengono generalmente inseriti nella scena pop-wave ma secondo noi sono molto di più. Anche in Solo si presentano momenti in cui arrangiamenti, effetti e atmosfere prendono il sopravvento, come le strofe di Just Taking A While To Blossom, ma gli Ovlov si spingono verso luoghi ben più ricchi. Hanno fatto un salto avanti, fin dall’artwork sicuramente più ricercato, e sono maturati anche dal punto di vista sonoro-produttivo, complice anche il lavoro di Andy Rourke (The Smiths) in qualità di produttore. Sore la dice lunga, altro che pop-wave, gli Ovlov si muovo nei meandri del rock con una scioltezza da far invidia e si apprestano così a conquistare una nuova fetta di pubblico. Tra questo idilliaco viaggio tra una parte e l’altra della musica giungono così momenti intermedi come la quasi strumentale The River che accarezza il post-rock e si fa suadente quanto introspettiva.
L’energia di Fall Down, l’animo indie di Delicious (che ci ricorda parte del precedente album della band), il funky groove di Hangover Cure che poi si perde nelle chitarre ammalianti, sono solo alcuni dei vari livelli musicali riscontrabili in questo Solo, un album al cui interno ce n’è per tutti i gusti. Gli Ovlov sono cresciuti e vale la pena ascoltarli.
Autore: Ovlov | Titolo Album: Solo |
Anno: 2015 | Casa Discografica: Autoproduzione |
Genere musicale: Indie Rock, Alternative Rock | Voto: 7 |
Tipo: CD | Sito web: http://www.ovlov.it |
Membri band:
Luisa Lù Pangrazio – voce, chitarra Luigi Ancellotti – basso Simone Helgast Cavagnini – batteria, voce
Special guest: Andy Rourke – Fender rhodes, basso, chitarra Xabier Iriondo – chitarra Daniela Savoldi – cello Giovanni Battagliola – moog Lorenzo Caperchi – glockenspiel |
Tracklist:
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