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22nd Ott2015

Starlight Searchers – Don’t Bring The Kids

by Paolo Tocco

Starlight Searcher - Don't Bring The KidsFrom Lettonia. Mr. Louie Fontaine e i suoi Starlight Searchers danno alla luce qualcosa che non riesco a smettere di far girare nello stereo di casa. Si intitola Don’t Bring The Kids. E non c’è altro da dire se non l’invito solenne ad ascoltarlo. Sono ben 21 tracce (inedite ergo…e spero di non scrivere stupidaggini e di mancare qualche credito per qualcuno). Un raccoglitore di blues sporco di ruggine e ingolfato fino al collo, brillo e non ubriaco di whisky in lattine e America del Sud rigorosamente d’estate, afosa direi io! Sombreri e fiati d’origine controllata come pretende lo scenario e l’accademia del genere, ma anche doveroso rock narcotizzante e funamboliche visioni di deserti e cittadine quasi disabitate, rumorosità distorte che riportano vive le fattezze di casa e dei suoni firmati Tom Waits e questo senza mancare di rispetto a nessuno…perché Louie Fontaine non è da meno e regge a pieno ogni confronto lungo tutto l’ascolto di questo nuovo disco. Si basti sbirciare i video girati in Venezuela per capirne la pasta (anche se a dire il vero si tradiscono particolari che avrei curato molto meglio…), piccole pellicole cinematografiche che attingono a piene mani da qualcosa che ormai avevamo perduto nel tempo e nei ricordi…e mi riferisco soprattutto alle nuove generazioni tormentate e/o drogate di talentuosi burattini della tv che in tutto questo (forse forse) sanno solo come scimmiottare con abiti devoti alla moda del momento.

Un cofanetto di preziose testimonianze, ballate che spolverano traditional della scena folk che dagli anni ’60 arriva fino ad oggi con più o meno contaminazioni digitali. E qui di computer e di puzza di nylon neanche l’ombra. Li attendiamo in Italia questi maestri della ruggine d’autore e lenti dondolii melodici ricchi di grazia e spazi aperti, li attendiamo imbevuti di whisky e room invecchiato come si deve, li immagino arrivare con una Dodge Coronets del ’65, vestiti con pochi stracci rattoppati per l’occasione e, immancabili, ornamenti alle collane e stivali in cuoio originale e lavorato a mano. E poi ci vedo anche la pelle di un serpente a sonagli sul cruscotto e una bottiglia che rotola sul tappetino. Immagini e sensazioni che lego a questo disco perchè l’ascolto di questo Don’t Bring The Kids è un assoluto film che si dipana traccia dopo traccia, suono dopo suono, in una miscela assolutamente affascinante di qualcosa che non ha alcuna intenzione di farsi contaminare dal resto del mondo conosciuto. Conservatori e anarchici trasgressori delle mode del momento. In viaggio gente. Si ritorna al passato.

Autore: Starlight Searchers

Titolo Album: Don’t Bring The Kids

Anno: 2014

Casa Discografica: Sliptrick Records

Genere musicale: Rock, Blues

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://www.starlightsearcher.com

Membri band:

Louie Fontaine – voce, basso, chitarra

EK – chitarra

Martin Burke – chitarra, basso, voce

JZ.DC Washington Jr – batteria

Tracklist:

  1. Mama Hell Road

  2. Dancing On Fire

  3. My Dirty Heart

  4. Wasting Time

  5. Head Full Of Hate

  6. Running Hot

  7. Take You Home

  8. Buried & Blessed

  9. Tourist Hotel

  10. Today She Is Mine

  11. I Can’t Resist No Pain

  12. Let Me Die

  13. Lunch From A Can

  14. Swimming In Blood

  15. It Ain’t Right

  16. I Gotta Crush On You

  17. I Had Enough Of You

  18. The Devil Nobody Ever See

  19. Six Nights A Week

  20. Love You So Much (party bonus track)

  21. Take Me Back (party bonus track)

Category : Recensioni
Tags : Rock Blues
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