Davide Ravera – Gospel
Parlare di questo disco non è affatto semplice. Si rischia con poco di cadere in una gerla di banalità ed ovvietà di cui ho paura. E me ne scuso anzitempo se anch’io farò questa fine. Ma trovo che il nuovo disco di Davide Ravera sia uno di quei lavori assolutamente difficili da commentare. Richiede tempo, richiede spessore, richiede assoluta franchezza con se stessi prima e con la musica poi. Innumerevoli ascolti non bastano perché, anche durante il successivo di mille, saltano fuori sfumature e arrangiamenti testuali e musicali che non apparivano prima. Mistero della fede…tanto per restare su un tema caro al modenese scrittore. Sermoni di buon auspicio e di lunga vita serena, l’amore urlato e la passione cantata senza filtri. Passione, tanta passione. Questa sicuramente arriva dritta in faccia fin dal primo ascolto. E la firma di produzione dell’amico Umberto Palazzo non mente. Suoni ruvidi, tenebrosi, che a tratti mi lasciano pensare alle depressive liriche di Nick Drake (che poco ha a che fare con questo disco s’intenda ma sono solo rimandi miei personali) e di quando in quando alle notturne soluzioni di Lou Reed piuttosto che alle ballate popolari di un Tom Waits naturalizzato Capossela.
Si divide in due il mio ascolto e lo lascio qui scritto con assoluta ingenuità, in pasto a chiunque voglia ritrovarcisi. Da una parte il fascino di scritture assolutamente prive di forma canonica, prive di solarità e ricche invece di paesane provincie serali come in Chi Mi Tocca Muore o Canzone Ruvida. Ed è qui che ritrovo l’amico di vecchie storie che risponde al nome di Fausto Rossi, in cui il ferro elettrico si univa a seducenti filosofie di vita. Dall’altra parte, invece, il gusto si demolisce e diventa polvere da spazzare, caduta su un’altra faccia di questo disco che di clichet e di retoriche testuali quanto melodiche ne è pieno zeppo. Che peccato. Ballate folk cantautorali che attingono direttamente al Dylan, De Gregori come a tanti altri del filone con soluzioni che si ripetono simili davvero troppo spesso, il tutto a far da corredo ad un testo assolutamente poco convincente e cantato “male” come prevede la moda del momento. Più di tutti, è il mix della voce nel resto del sound che davvero non riesco a comprendere. Insomma: due facce assolutamente distanti per un unico disco che, secondo la mia onesta sincerità, non mi sento in grado di comprendere a pieno per poterlo raccontare. Mi aggrappo alla prima visione e mi ritrovo subito in una prosecuzione (di livello inferiore aggiungerei) a quello che era lo splendido scenario narrato dallo stesso Palazzo in Canzoni Della Notte E Della Contorta.
Al misticismo, religione, fede e alla passione, segue però un troppo semplice scenario pop d’autore mascherato dai suoni ruvidi. Ma forse il bello è proprio nel senso primitivo di abbandono a cui spesso si deve far affidamento. E questo disco trascina lontano dalle pieghe banali di chiunque che, come me, decide di avventurarsi in direzioni impervie. Resta di sicuro la bellissima produzione video che invito subito a spulciare in rete. I due video La Messa Non Conta e il recente Emozioni Deboli sono una bellissima prova di quanto Davide Ravera faccia sul serio il mestiere che sente di essere. Torno ad ascoltare…magari troverò segnali buoni per il prossimo racconto.
Autore: Davide Ravera |
Titolo Album: Gospel |
Anno: 2015 |
Casa Discografica: Hazy Music |
Genere musicale: Rock |
Voto: 6 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.davideravera.com |
Membri band: Davide Ravera – voce, chitarre Alessandro Marchiorri – contrabbasso, basso Riccardo Cocetti – batteria |
Tracklist:
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