Ureas – The Black Heart Album
Eccomi qui, a recensire la nuova fatica degli Ureas. A dieci anni di distanza, dopo l’uscita di The Naked Truth del 2006, si riaffacciano sul mercato discografico i metallers danesi, con tanto di line-up rinnovata. I coniugi Johannson si sono circondati da volti noti del metal e hanno buttato fuori un disco davvero piacevole. The Black Heart Album è il titolo del nuovo full lenght, che, dopo un arcano intro, ci troviamo alla partenza con un acceleratore pigiato fino in fondo, nella consapevolezza di voler far male. In pochi minuti, tra riff ben congeniati e solos tecnicamente ineccepibili, sono rapito dalle atmosfere heavy di questo nuovo capitolo in casa Ureas. Inutile dire che la mano di musicisti esperti si sente, e non poco, ognuno svolge il proprio compito a dovere, anzi nel migliore dei modi. I riff sono rabbiosi, sostenuti da una sezione ritmica che non lascia scampo, così come l’intreccio di voci, ora in growl, ora in scream, ora chorus cantabili, ora cori epici, dove alle mie orecchie riecheggiano antichi rimandi alle terre del Nord, navi vichinghe attraversano le gelide acque del mare dei fiordi.
La bellezza di questo disco sta sicuramente nel fatto che non si è mai certi di quello che ci aspetta dietro l’angolo, a dimostrazione di quanto detto ci pensano le prime tracce, ognuna diversa tra loro, nonostante tutto, questa versatilità non stona affatto, il tutto risulta non forzato. Dopo l’alternativa Black Heart è il momento di mettere a fuoco le doti canore della singer Heidi Johannson, tra rimandi prog anni 80, in una sorta di racconto, dove favoleggiano tutti gli strumenti. La musica degli Ureas continua a sorprendermi in positivo, è difficile non riuscire ad apprezzare questo disco, i rimandi sono diversi, questa è una band capace di accontentare tutti i palati, per chi è rimasto legato all’hard’n’heavy di qualche anno fa, per tutti coloro che vogliono qualcosa di nuovo, a partire dalla produzione, dalla scelta dei suoni, del mixing, al passo con i tempi, senza risultare artefatto o innaturale. Se devo citare qualche nome, trovo che gli Ureas, nei frangenti più rabbiosi mi ricordano i Judas Priest degli anni 90, i Nevermore, gli Strapping Young Lad, i Disturbed, i Symphony X (per ovvi motivi).
Ma non dobbiamo farci ingannare, la band ha trovato un proprio sound, arricchito dalla consapevolezza che, solo musicisti di questo calibro riescono ad avere. Sono più che certo, la Hansel & Gretel (label della band) ha messo a segno un bel colpo, con questo nuovo album gli Ureas si fanno largo, ponendosi tra le uscite più interessanti di questo 2015. In alto il nostro saluto!
Autore: Ureas |
Titolo Album: The Black Heart Album |
Anno: 2015 |
Casa Discografica: Hansel & Gretel |
Genere musicale: Heavy Metal |
Voto: 8 |
Tipo: CD |
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Membri band: Jacob Hansen – chitarra Per Johansson – voce Mike LePond – basso Heidi Johansson – voce Michael Pitman – batteria Reece Fullwood – chitarra |
Tracklist:
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