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07th Feb2016

Motorpsycho – Here Be Monsters

by Giuseppe Celano

Motorpsycho - Here Be MonstersHanno inciso un numero davvero considerevole di dischi, molti lontani anni luce fra loro, partendo dal death metal di Lobotomizer, ben 25 anni fa, passando per hard rock, psichedelia, pop e infine questo amore sconsiderato verso il prog che accompagna le loro ultime uscite. In mezzo a tutto questo hanno prodotto ben 5 Roadwork live (numero destinato a crescere a breve) molte collaborazioni, una serie catalogabile ma non sempre reperibile di EP e per finire la colonna sonora country western, The Tussler – Original Motion Picture Soundtrack, scritta e registrata per un fantomatico film mai girato. Siamo di fronte a fuoriclasse, lo avevate già capito no? I Motorpsycho ne hanno fatta di strada, senza mai snaturarsi completamente o vendersi al miglior offerente. Ecco perché sono ancora una band credibile e molto rispettata, un culto che oggi produce un nuovo lavoro, a due anni di distanza dall’ultimo Behind The Sun e dal successivo The Motorpnakotic Fragments.

Here Be Monsters parte lento e ponderoso, con approccio delicato, sostenuto da note sussurrate come la voce di chi si non si è ancora svegliato completamente dal sonno (Sleepwalking). La prima vera traccia, intitolata Lacuna Sunrise, ravviva atmosfere vicine a In The Court Of Crimson King. Poche note arpeggiate con la voce di Bent pulita e melodica, abbellita dal mostruoso lavoro di Snah. Il drumming di Kenneth è morigerato, molto lontano dalla sua solita possenza percussiva, nel rispetto di questa stupenda ballata. Un inizio da maestri dell’armonia, da metà in su la take muta attraverso un giro di basso minaccioso e affascinante mentre Snah costruisce la sezione centrale, mattone per mattone. Giocando di progressione, dentro la struttura, e alzando il volume i Motorpsycho ottengono una sorta di addizione micidiale che sfrutta tutta la loro sapienza in campo melodico ma senza disdegnare porzioni psico-acide che aumentano con il passare dei minuti. I norvegesi vantano da sempre una grazia quasi irreale nella produzione delle ballate, oblique e imprendibili. Un’apertura spaventosa insomma, non c’è altro da aggiungere.

A quota 3 arriva Running With Scissors introdotta da chitarre acustiche, affiancate e rinforzate da quelle elettriche in overdub, per questo potente strumentale in cui Snah torreggia indiscusso. I Nostri hanno registrato un disco prog che piega le regole alla loro volontà, ne muta corso e i lineamenti per adattarsi a dilatazioni pysch-hard con l’aggiunta di potenti iniezioni armoniche che la band maneggia con invidiabile classe. Questo modus operandi è il propellente di cui i Motorpsycho non possono più fare a meno. Ma è nella suite I.M.S. che la band scatena la sua dirompente forza. È come ascoltare il rumore di un terremoto catastrofico prodotto dall’elettrica di Snah, sospinta dalla sezione ritmica in fade in, con Kenneth pronto a sfondare le pelli supportato dal basso traitor di Bent. È una pièce de résistance in bilico fra Still Life With Eggplant e Behind The Sun ma con una marcia in più. Sembra di essere tornati al periodo di Trust Us in cui le jam avvenivano all’interno del brano per poi essere ulteriormente dilatate dal vivo. Dopo questa formidabile prova di forma arrivare Spin, Spin, Spin, magica ballad fatta di acustiche e voci triplicate in cori e controcanto. Impagabile la qualità del bridge, come del resto lo è il giro di basso di Saether.

Sleepwalking Again è solo un’intro, al piano, che anticipa l’ultima take di ben 17 minuti. Un mix fra paradiso e inferno di una bellezza accecante saldamente tenuta dagli artigli affondati nel giro plumbeo del basso e nella ritmica mammut. In mezzo galleggia il pianoforte mentre le voci viaggiano fra gli accordi dissonanti di Snah, placati in coda. Big Black Dog ha un golden core glaciale capace di ustionare al suo passaggio. Il terrificante risultato finale si ottiene con l’aggiunta delle tastiere che procedono verso l’ignoto spazio profondo. L’arpeggio finale si ricongiunge al main theme, delicato e solenne come solo loro sanno fare. Here Be Monsters è un ordigno nucleare e i Motorpsycho sono imbattibili. Stateci.

Autore: Motorpsycho

Titolo Album: Here Be Monsters

Anno: 2016

Casa Discografica: Stickman Records

Genere musicale: Rock Psichedelico, Progressive

Voto: 8

Tipo: CD

Sito web: http://motorpsycho.fix.no

Membri band:

Bent Sæther – voce, basso, chitarre, tastiere

Hans Magnus Ryan – chitarre, voce, tastiere

Kenneth Kapstad – batteria

Tracklist:

  1. Sleepwalking

  2. Lacuna Sunrise

  3. Running With Scissors

  4. I.M.S.

  5. Spin, Spin, Spin

  6. Sleepwalking Again

  7. Big Black Dog

Category : Recensioni
Tags : Motorpsycho
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One Response to “Motorpsycho – Here Be Monsters”

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    Monia Demonia
    12 Maggio 2016 21:45

    Recensione cazzutissima e assolutamente ricalcante quel che penso di questo Signor Album.

    Like or Dislike: Thumb up 0 Thumb down 0

    Rispondi

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