Counter-World Experience – Pulsar
Devo essere sincero ho sempre pensato che solamente chi possiede una vena artistica sopra le righe riesce a convincermi con un album interamente strumentale. Questo è il caso dei Counter-World Experience che con il nuovo album Pulsar credo si siano davvero superati. La loro musica non è certamente semplice, né di primo ascolto, nonostante non vengono a mancare riff diretti e cavalcate heavy, all’interno di un sound contaminato da più generi. Già dalle prime note inizio a percepire, qualcosa che mi rimanda al prog 70/80: la titletrack Pulsar si presenta con note dissonanti e tempi mai statici, Dream Theater, ultimi Cynic, Pat Metheny, gli accostamenti si sprecano. Bellatrix è la traccia numero due e qui, tra riff radicati e parti decisamente più metal possiamo godere dell’ottimo lavoro del guest Christian Meyers, alla tromba. Con Helios si ritorna ai fasti meno metal e più prog anche se, i suoni sono attuali a dimostrazione che il trio teutonico ha certamente voglia di riportare in vita un genere troppo presto dimenticato, facendolo però in chiave odierna, senza sfiorare l’anacronistica, senza stilemi obsoleti. La musica dei Counter-World Experience è elegante, intelligente, libera da qualsiasi schema. Mi sto divertendo, sono soddisfatto di quest’ascolto, credetemi, essere comunicativi, senza l’ausilio di parti cantate, non è cosa affatto semplice, ma la band ci riesce, sinonimo che il cuore non manca, le parole si fanno sentire, ora attraverso l’uso degli strumenti a corde, ora con le note di una batteria che parla.
Merak e qui si sconfina, il jazz è libero, concettualmente Sebastain Hoffman a metà canzone si diletta in un solos di basso sprecandosi nella tecnica, davvero eccellente e mai fine a se stessa. Nel mezzo del disco trovo qualcosa che suona rabbioso alle mie orecchie, come se la band volesse dimostrare anche una vena più seriosa, questo è il caso di Elektra, mentre con la successiva Nebula i colori del disco si fanno più caldi, nel pensiero di un amore che non esiste più. Alpha Serpentis vede la partecipazione di un altro guest, si tratta del mai troppo citato Steve Di Giorgio, ex Death, questa song, accende la miccia tra momenti mediterranei e temi ansiosi, si tratta di una delle mie canzoni preferite. Ormai mi appresto ad ascoltare l’ultima parte di questo full lenght, davvero molto bello. Prima la deflagrante Zaurak e in seguito la riflessiva Europa, lasciano la scia di quanto detto fino a ora. Cygnus si tratta invece di una song, articolata bene, grazie anche all’ausilio di uno tra i drummer più eclettici dell’ultima generazione, tale Hannes Grossman, già batterista degli Obscura, il suo impeccabile lavoro alza l’asticella, specie all’interno di una canzone dove è possibile dare libero sfogo alle proprie emozioni.
Le nostre strade si dividono, mi congedo con l’ascolto della conclusiva Sirius, traccia dove l’estro del guitar player Benjamin Schwenen non si placa, fornendo ancora ottimi spunti coadiuvato dalla coppia Sebastian Hoffmann al basso (di cui mi sono già espresso) Thorsten Harnitz alla batteria, una sezione ritmica vivace, preparata e mai banale. C’è poco altro da aggiungere, correte ad acquistare questo disco, non ve pentirete. In alto il nostro saluto!
Autore: Counter-World Experience |
Titolo Album: Pulsar |
Anno: 2016 |
Casa Discografica: Hansel & Gretel |
Genere musicale: Heavy Metal, Strumentale |
Voto: 8,5 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.counterworldexperience.de |
Membri band: Benjamin Schwenen – chitarra Sebastian Hoffmann – basso Thorsten Harnitz – batteria |
Tracklist:
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