Dream Theater – The Astonishing
Un concept album, un’opera rock maestosa ambientata in un futuro distonico, 300 anni oltre la nostra immaginazione musicale dove a farla da padrona è questa macchina sofisticata e innovativa dal nome Nomac di forma sferica presente sulla cover del nuovo album dei Nostri e “decantato” nel primo singolo The Gift Of Music. I Dream Theater con questo nuovo progetto, grazie anche alla collaborazione attenta dell’arrangiatore canadese David Campbell, hanno voluto comporre una vera storia, un musical epico affidando la loro musica a molte parti orchestrali e a questi suoni elettronici e futuristici sconvolgendo nell’insieme il loro prog metal tanto apprezzato nel corso degli anni dai fan. È’ Il piano di Jordan Rudess a suonare meravigliosamente bene ma non solo, la presenza dell’organo Hammond riscoperto grazie al ritorno negli ultimi anni al suono analogico ha dato quel tocco di energia in più all’intero album. La batteria di Mike Mangini la sintetizzo dicendo che nel nuovo lavoro è molto presente, ottime ritmiche e potenti arrangiamenti si snodano tra i vari assoli della band ben diverso dai precedenti album anche se trovo il suo rullante ancora un po’ “spento”, freddo, senz’anima. James LaBrie in una parola sola risulta “brillante” nell’intonazione nonostante i suoi innumerevoli problemi avuti alle corde vocali nel corso della sua vita artistica, una voce incredibile che si avvicina molto ai primi album studio, importante e piacevole il cambio di voce repentino nei vari personaggi da lui stesso interpretati, insomma che dire, un enorme contributo che fanno del vocalist e frontman del gruppo, unico nel suo genere.
L’uomo silenzioso John Myung, nella vita di tutti i giorni ostico e scontroso l’ho trovato come sempre “sul pezzo”, preciso, puntuale e notevolmente composto nei suoi interventi, mai al di sopra delle parti, puntiglioso nel suo modo di interpretare e suonare l’intero album…il lavoro lo svolge sempre egregiamente. Il “sommo” e leggendario guitar man John Petrucci, cofondatore dei Dream Theater, si è superato ancora una volta! Oltre ad essere l’ideatore concreto di questo capolavoro e spalla del genio Jordan Rudess è l’anima del gruppo, innumerevoli le soluzioni stilistiche apportate al nuovo lavoro grazie anche alla sua nuova strumentazione e dalla potenza delle sue chitarre MusicMan Majesty JP15 e JP16, stupefacenti le sonorità, inconfondibili ad ogni suo passaggio come nella meravigliosa A Savior In The Square con un intro veramente da pelle d’oca. Le 34 tracce presenti nell’album sono mediamente molto brevi, decisamente più corte rispetto ai canoni “theateriani” ai quali noi fan eravamo abituati, poche sono le canzoni che superano lo standard medio nella durata, ma tutto questo ha una logica forse dettata dal fatto che Petrucci & Co. avessero pensato da tempo ad una miscela di immagini di supporto alla musica proiettate in seguito durante i live alle loro spalle. L’unica nota stonata a parer mio è la chiusura con The Astonishing che dà il nome all’intero lavoro, un po’ troppo lenta e semplicistica che poco li rappresenta, ma sorvoliamo e cogliamo l’opera in tutta la sua bellezza estetica.
Le influenze strutturali sono decisamente non di poco conto, troviamo passaggi che ricordano impetuosamente il sound dei Rush, dei Genesis e dei Pink Floyd ma ancora più importanti sono le marcature musicali degli inconfondibili veterani del prog come Yes ed Emerson Lake & Palmer e King Crimson. Tante poi le ballad presenti, tutte bellissime, Chosen su tutte, ma se dovessi sceglierne una tornerei nel mondo che più li appartiene, quel metal progressivo “spinto”come solo loro sanno regalarci con quel loro stile inconfondibile e tasso tecnico elevato (Moment Of Betrayal), l’essenza del loro sound dove trovo tutti gli elementi indispensabili che hanno caratterizzato nel corso dei decenni la musica degli “immensi” (come tanto piace definirli a me). The Astonishing come detto da Jordan Rudess in un’intervista rilasciata a diverse testate giornalistiche sarà suonato per intero ad ogni tappa del tour senza dare spazio alcuno a bis. Questa la trovo una scelta azzardata ma allo stesso tempo direi apprezzabile perché questa è un’opera rock e deve rimanere tale per essere “goduta” dai fan nella sua spettacolarità teatrale. Ho apprezzato molto il loro cambio di rotta musicale anche se non è di facile assimilazione, a dispetto di molti fan che hanno bocciato sin da subito il loro secondo concept album “ghiacciandolo” (in freezer) ancora prima di averlo ascoltato più volte. Bisogna ascoltare i due atti nella loro integrità per apprezzare questo viaggio meraviglioso in cui un gruppo di ribelli tenta di distruggere un impero oppresso narrato dai Nostri; i 5 ragazzi americani paladini del prog metal ancora una volta hanno saputo emozionarci!
Aspettiamo ora un supporto visivo al seguito di questo loro nuovo lavoro, quel DVD che andrebbe ad arricchire la loro già ricca discografia live, che possa dare un senso più logico alla storia narrata. Buon ascolto.
Autore: Dream Theater |
Titolo Album: The Astonishing |
Anno: 2016 |
Casa Discografica: Roadrunner Records |
Genere musicale: Prog Metal |
Voto: 7,5 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.dreamtheater.net |
Membri band: James LaBrie – voce John Petrucci – chitarra John Myung – basso Jordan Rudess – tastiera, direzione creativa arrangiamenti corali ed orchestrali Mike Mangini – batteria |
Tracklist: Disc 1:
Disc 2:
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