Rezet – Reality Is A Lie
Inutile dire che mi appresto a recensire questo disco con il sorriso stampato in faccia, infatti già dalla copertina credo proprio sia un album per me. La cover mi rimanda agli anni d’oro del thrash metal, quello anche sarcastico, polemico. Reality Is A Lie, è questo il titolo del nuovo full lenght targato Rezet, un concentrato di thrash, ruvido, genuino, senza troppi orpelli…preparatevi a una legnata sulle gengive, dentro il pogo, con tanto di coprichiodo e Adidas alle caviglie. Il piede è già pigiato sull’acceleratore dalle prime note, si parte con la title track e l’attesa dura poco, siamo trasportati nella furia di riff violenti e un drumming senza respiro, Reality Is A Lie di fatto è una delle migliori song dell’intero album, dove oltre al thrash di cui ho già ampiamente parlato, emerge la ricerca di sconvolgere l’ascolto anche grazie a un chorus che difficilmente uscirà dalle nostre teste. Comodamente in poltrona sono alla traccia due, Madmen, la follia dell’uomo, i Nostri non si fermano, anzi l’accelerata è pesante, fa davvero male, specie con la nuova arrivata Dying By The States, una canzone che mi rimanda ai primi Anthrax, band che ha plagiato diverse generazioni di thrashers, anche per questa song pollice in alto.
Sempre più soddisfatto, procedo con la successiva Dead City, i Rezet non conoscono sosta, come da buona abitudine thrash un “tun pa tun pa” tritaossa, mi trascina da inizio a fine traccia che ha quel non so che di Nuclear Assault, che bello, la band teutonica è riuscita a portarmi indietro di qualche anno e per questo non posso che ringraziarli. Ricky Wagner si divide tra riff isterici e una voce acida su toni medio alti, a dimostrazione di tutto ciò ci pensa l’incredibile Cannibal’s Revenge e qui mi sento di scomodare i maestri Megadeth, altra band seminale nel genere come per la title track, anche questa figura certamente tra le migliori di tutto il disco. Breaking The Chains rappresenta, il momento “melodico” dell’album, una manciata di minuti e siamo ancora travolti dalla violenza del thrash dei Rezet, è il momento della cattivissima Checkmate. Sono soddisfatto, aver incrociato questo disco è stata una fortuna, specie per chi come me ama da sempre certe sonorità; è un tuffo nel passato, non manca davvero nulla di quello che il thrash ci ha abituato in tutti questi anni. Too Smart To Live è la logica continuazione di quanto detto in precedenza, un energico riff è la spina dorsale dell’immediata canzone.
Mi appresto ad ascoltare l’ultimo terzo di album, doppia cassa e rullo sono il biglietto da visita di Worm In The Core, ancora una volta, apprezzo le doti tecniche di ogni singolo musicista, quanto il chorus che a metà canzone si fa spazio con prepotenza, confermando che i Rezet non vogliono essere di passaggio. Poc’anzi ho elogiato la buona preparazione tecnica della band, non ho mai avuto dubbio, beh, se qualcuno è ancora scettico ci pensa la seguente Lost a farvi prendere la giusta decisione: si tratta di una canzone intelligente, versatile, nei quasi nove minuti di brano si passa da arpeggi riflessivi a momenti meno rassicuranti, cambi repentini aggiungono toni e colori al disco, così come improvvisi solos sulla coda della song. Mi sto avvicinando alla fine del disco, c’è ancora spazio, prima per Fight For Your Life e Like A Wolf, i determinati tedeschi non si fermano, la loro rabbia non si placa, siamo schiacciati dalla loro veemenza. Reality Is A Life, prendete nota amici thrashers, specie se vi siete emozionati nei mai troppo citati anni ottanta, questo è un disco che fa per voi, non dovete commettere l’errore di farvelo sfuggire. In alto il nostro saluto!
Autore: Rezet |
Titolo Album: Reality Is A Lie |
Anno: 2016 |
Casa Discografica: Mighty Music |
Genere musicale: Thrash Metal |
Voto: 8 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.rezet.de |
Membri band: Ricky Wagner – voce, chitarra Thorben Schulz – chitarra, voce Lucas Grummert – basso, voce Bastian Santen – batteria |
Tracklist:
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