Artemio – Cento Uomini
In una scena rock (italiana) che fa fatica ad emergere e in cui ogni band cerca di inventarsi qualsiasi stramberia e innovazione possibile per guadagnare qualche punto in originalità, c’è qualcuno che sfida il buono e sano rock classico. Non ci riferiamo agli anni 70, né ai grandi nomi d’oltreoceano, ma proprio al rock italiano, fatto di riff, chitarra in evidenza, sudore, testi in italiano e un palco dal quale urlare le proprie idee…magari con liriche che suonino bene all’orecchio (cosa molto più facile per i nostri amici anglofoni). Gli Artemio operano così e a nostro parere oltre a farlo molto bene scelgono un percorso davvero coraggioso. Oggi è più complesso di quanto ci si possa immaginare suonare rock italiano vero in Italia: le provocazioni (pop, imitazione, synth ed elettronica, sperimentazione…) sono troppe ed è davvero arduo mantenere una propria identità artistica. Già solo per questo gli Artemio vanno premiati. Certo che l’album Cento Uomini non è esente da osservazioni o possibili migliorie, ma si sa che il rock non è alla ricerca della perfezione bensì solo della adrenalina che non deve trovare nemmeno un piccolo ostacolo né punto di arresto. Nei quaranta minuti di ascolto dobbiamo ammettere che con difficoltà abbiamo trovato momenti piatti, le linee vocali ad esempio fanno storcere il naso in quanto le avremo preferite molto più pulite e in evidenza (dal punto di vista della produzione), ma probabilmente la scelta è voluta per mantenere un’immagine ruvida e un approccio molto più rock.
Echi dei primi Litfiba sono evidenti tra le note degli Artemio, un quartetto che ci dà l’impressione di essere una band molto compatta e con un profilo compositivo aderente ad uno stile e ad un’idea di musica. Negli anni 90 avrebbero potuto riempire palazzetti in giro per lo stivale, ma va detto che oggi non risultano per nulla superati. Il retrogusto sludge in Qui (Non C’è), l’irriverenza dietro le semplici note della titletrack, la potenza esplosiva di Colpevole, sono tutti momenti di spicco in un album che può essere un vero emblema del rock italiano. La lenta è l’ultima Vortice Eretico, comunque un buon esercizio per allargare il proprio pubblico e restare fedeli alla propria anima elettrica. Un pensiero va speso al packaging di Cento Uomini, davvero geniale che dimostra, così come nella musica della band, che non è necessario inventarsi soluzioni fantascientifiche per creare qualcosa di interessante. Coerenti e caparbi. Complimenti!
Autore: Artemio |
Titolo Album: Cento Uomini |
Anno: 2016 |
Casa Discografica: Fontana Indie Label 1933 |
Genere musicale: Rock |
Voto: 7,25 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.artemiorock.it |
Membri band: Gyimo – voce Davide – chitarra, voce Danno – chitarra, voce Paskuo – batteria, voce |
Tracklist:
|