Wine Guardian – Onirica
Non è detto che tutte le band davvero interessanti abbiano già trovato casa in una label, piccola o rilevante che sia. Non ci stancheremo mai di dire che esistono tantissime band autoprodotte che realizzano musica di qualità e che riescono anche a mettersi in gioco con una propria personalità, evitando di scimmiottare grandi nomi del passato. Ecco, è il caso dei Wine Guardian che pubblicano il nuovo, secondo, album dal titolo Onirica ad inizio anno quando (presumiamo) tutte le etichette di genere erano evidentemente in letargo per non averli scoperti. Certo, per alcuni i WG potrebbero avere un sound un po’ troppo nostalgico (punto di forza per altri), ma di certo le soluzioni compositive ripagano completamente dell’autoproduzione e permettono, a chi possiede un po’ di lungimiranza e un pizzico di fiuto, di intravedere una formazione dall’enorme spessore e potenziale. Il loro stile è a metà strada tra il classic heavy metal e il prog metal, difficile capire dove l’asticella possa cadere con maggiore consapevolezza. Ad esempio il riff portante dell’opener The Machine è sicuramente di matrice Dio anche se il tappeto prog (in parte Fates Warning, in parte Rush) su cui scivolano le note la dice lunga sullo stile della band.
La stessa seconda traccia che dà il nome all’interno lavoro è un misto tra pathos e bridge stoppati, chitarra alla Jim Matheos e muscoli prog (diremo anche metal) a far bella mostra di sé. Eppure le frequenze mutano e ad ascoltarli con attenzione di percepiscono diverse profili: ambientazioni orientaleggianti e psichedeliche che richiamano scenari zeppeliani in Periphery [Onirica II], ma anche poetica e intimità acustica in The Drifter che dimostrano una forte ispirazione del power trio (sì, si tratta “solo” di un trio). Grapes Of Wrath [Onirica III] suona come un brano estratto da un album dei Voivod, con il suo sapore crudo e oscuro mentre la sezione ritmica picchia battute aritmeticamente precise, anche se poi lungo il suo mutevole corso vede anche comparire un paio di riff e scelte di maidiana memoria; sul finire compare Nebula, esercizio di hard rock alla Whitesnake/Deep Purple dei tempi d’oro, ma sempre nello stile della band.
Un album davvero interessante che sarebbe spiccato ancor di più con qualche accorgimento a livello di produzione; in generale però i Wine Guardian sono sicuramente una realtà su cui puntare, con delle idee davvero allettanti. E noi li seguiremo!
Autore: Wine Guardian |
Titolo Album: Onirica |
Anno: 2017 |
Casa Discografica: Autoproduzione |
Genere musicale: Prog Metal |
Voto: 7,75 |
Tipo: CD |
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Membri band: Stefano Capitani – basso, voce Lorenzo Parigi – voce, chitarra Davide Sgarbi – batteria, voce |
Tracklist:
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