Rage – Black In Mind
Ecco in casa Rage l’ennesima rivoluzione che, come era già successo in passato, portò con sé solo miglioramenti, ad ulteriore dimostrazione e conferma delle qualità del Sig. Wagner come leader della compagine tedesca. Questo ottavo album, con la scusa della defezione dello storico chitarrista Manni Schmidt, porta con sé la rivisitazione della line-up che, in un ritorno al passato che non sa comunque di nostalgia, torna a prevedere due asce. Come è facile intuire il sound divenne immediatamente più roccioso e moderno ma il vero cambiamento lo portò la ventata di freschezza che i due nuovi elementi portarono in fase compositiva. Il thrash ruvido proposto finora sterzò verso il power e attivò introni latenti nel cantato di Peavy che abbandonò gli acuti alla Kai Hansen per uno stile più personale e simile a quello che presto diverrà definitivamente il suo marchio di fabbrica. Black In Mind potrebbe essere considerato l’album della maturità dei Rage ma l’innata propensione all’innovazione e all’evoluzione del suo anfitrione rende difficile una valutazione di questo tipo. Quel che conta è la qualità sempre e comunque altissima della produzione di Wagner e soci che per questo capitolo adottano uno stile compositivo più complesso e articolato lasciando l’esibizione tecnica leggermente in secondo piano rispetto al passato per concentrarsi su cambi di tempo e d’atmosfera dalla resa piuttosto suggestiva.
I brani di conseguenza si allungano, tanto che questo disco sfiora i settanta minuti in cui c’è anche tempo per ampie concessioni alla melodia. Ma non c’è noia o ripetitività in queste undici tracce che anzi mostrano una varietà e un’ispirazione che è davvero raro trovare in una band con già dieci anni di carriera sulle spalle. Ma i Nostri non sono metallari qualunque e dunque possono sventolare alta la bandiera di questo Black In Mind sicuri di avere per le mani un prodotto d’impatto che può anche contare su una produzione impeccabile e su arrangiamenti mai ascoltati nella discografia del gruppo. Unica pecca è l’artwork della copertina che non è né brutto né malfatto ma che avrebbe potuto essere più accattivante, soprattutto se avesse riproposto Soundchaser, l’amata mascotte del gruppo già vista su altre cover.
Insomma siamo al cospetto di una gemma di metallo pesante e rovente che consacra definitivamente i Rage a solidissima e autorevole realtà del panorama mondiale sdoganandoli finalmente anche nella mente e nei cuori dei più resistenti alle novità. Se ci concedete una storpiatura: imperdibilissimo.
Autore: Rage |
Titolo Album: Black In Mind |
Anno: 1995 |
Casa Discografica: Gun Records |
Genere musicale: Power Metal |
Voto: 8,75 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.rage-official.com |
Membri band: Peter “Peavy” Wagner voce, basso Spiros Efthimiadis – chitarra Sven Fischer – chitarra Chris Efthimiadis – batteria |
Tracklist:
|