One Horse Band – Let’s Gallop
Un cavallo seduto in mezzo a un campo che contemporaneamente suona la batteria e una scatola di biscotti Plasmon, e tutto in presa diretta su youtube. A casa mia direbbero che piace vincere facile e questa è la one man band One Horse Band. Non esistono abbastanza parole per mettere per iscritto con giustizia la figosità di One Horse. Se siete riusciti a leggere fin qui le opzioni sono 2: 1) andare diretti su youtube e goderselo, 2) affiancarci mentre tentiamo l’esercizio stilistico di dare un’idea di detta figosità. Le radici di One Horse sono chiare: già da un bel po’ Bob Log III faceva blues mascherato (con un casco da aviatore stile Top Gun) tuttavia “performare” con una testa di cavallo alla Padrino è veramente tutta un’altra storia, oltre che una scelta molto raffinata. La potenza di Let’s Gallop raggiunge i cavalli di un’auto di Formula 1: una testa di cavallo è una testa di cavallo, end of story. Se Justin Johnson offre Ace Of Spades eseguita con una pala da becchino la Venus degli Shocking Blue da eseguita da One Horse con una cigar box che questa volta è una “Biscotti Plasmon box” è qualcosa di veramente originale e libidinoso, per gli amanti come noi del buon blues. Insomma Let’s Gallop è un tornado blues di livellissimo e da gustare tutto d’un sorso. Il sound è semplice, grezzo e diretto come i primi Black Keys (ai quali si aggiungono le citazioni di cui sopra e anche un po’ del Jack White solista) e ironico alla Eagles Of Death Metal (vedi Howlin’ At Your Door pezzo più divertente in assoluto di Let’s Gallop).
Ascoltandolo l’album trasuda tecnica chitarristica e stile del delta del Mississippi (anche se in questo caso azzarderei un ipotetico delta del Ticino a giudicare dai video), un po’ di ZZ Top (per la baritonale Wild Lovin’ Woman) ma tutto in chiave fresca ed attuale, tipo lo slide autarchico di Jack Broadbent, a nostro insindacabile giudizio fenomeno degno di riverenza del blues contemporaneo. Let’s Gallop ha il groove che ti trapana la testa e che ascolteresti a rotazione continua in serate da birra a fiumi e non, ed è, senza ombra di dubbio, uno dei più interessanti e divertenti esordi indie dell’anno. P.S. Mi dispiace deludere chi ha scritto il press release di Let’s Gallop che sentenzia “l’album che scegli ad occhi chiusi quando vuoi rendere la tua festa perfetta o quando vuoi portarti a letto la ragazza che insegui da anni“: l’album che sceglierei ad occhi chiusi per portare a letto la ragazza che inseguo da anni è Can’t Get Enough di Barry White. Tuttavia è insindacabile che una testa di cavallo è sempre una testa di cavallo, end of story.
Autore: One Horse Band |
Titolo Album: Let’s Gallop |
Anno: 2017 |
Casa Discografica: Autoproduzione |
Genere musicale: Rock Blues |
Voto: 9 |
Tipo: CD |
Sito web: http://www.facebook.com/onehorseband/ |
Membri band: One Horse – chitarra, cigar box, banjo, dobro, batteria, voce |
Tracklist:
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