D8 Dimension – ProGr 0
I D8 Dimension si sono formati nel 2009 a Livorno e da allora hanno conquistato molte tappe sia sul suolo italico che in altre parti d’Europa. Avendo registrato inizialmente un demo di 5 tracce Demo-N nel 2010, seguito da un EP di sette brani Octocruna nel 2012 e da noi recensito a questa pagina, hanno creato un suono ibrido industriale-metallico con elementi elettronici. Adesso nel 2017 abbiamo una band matura che presenta un complesso full length pieno, intitolato ProGr 0. La prima traccia, -39°C, non spreca tempo e apre l’album con i batteria nu-metal, i riffing di chitarra in puro stile industrial e le tastiere tipiche dell’electronic body music (EBM) che tramutano questa traccia creando il perfetto supporto per le linee vocali rocciose. La traccia è completata da un forte riffage di rottura e un coro aggressivo e ossessivo. My Feast è una canzone sulle passioni e come tale parto piano con l’intro di tastiera, per poi crescere ed esplodere con l’aggiunta dei riff di chitarra abbinati alle pelli della batteria, così come un’altra performance vocale impennata invia. Matryoshka ha un’atmosfera raccapricciante, campionature oscure, rumori di sottofondo e tastiera che dipingono lo sfondo della scena e le chitarre bluesy metal che la modellano. E’ un pezzo simmetrico con struttura delle parti ABCDFGFDCBA, e il testo tratta proprio della forza dell’antitesi tra simmetria e asimmetria che genera continuo mutamento, fondamentale per rafforzare la propria resilienza.
Considerando l’insieme dell’intro di tastiera, la compattezza ed il groove delle chitarre, possiamo dire che X: Bigger Boat è una traccia che non sarebbe stata poi così fuori luogo in alcune registrazioni dei Rammstein. Rollformer Gospel è una traccia scura ma più “pop” basata su un ritornello in 6/4, ritmo caratteristico del macchinario industriale Rollformer. Astrokiller è un’altra traccia di mish-mash che combina perfettamente elementi metallici, alternativi e industriali, aggiungendo in alcuni pezzi un tamburo tribale, una chitarra elettrica semplice ma efficace, oltre che una parte di tastiera nel coro. Anamnesis invece esplora alcuni riff metallici più classici con voce angosciosa e convincente, forse più che in altri brani. Industrial II già dal titolo non lascia spazio all’immaginazione ed il titolo confermano il sound del pezzo, Les Fleurs è una cover metallizzata che parla della decadenza hippie, la traccia finale Y: Salt On Carthage ancora una volta è una perfetta fusione di tutti gli elementi che la band usa nel suo arsenale: metal, industrial, alternative rock e un ritornello di pianoforte atmosferico.
Questo album è una conferma brillante delle capacità dei D8 Dimension, capaci di creare (da soli, essendo il disco autoprodotto) un sound riconoscibile e per alcuni versi innovativo e futuribile. A questo punto risulta legittimo e anche doveroso varcare il confine per misurarsi anche su palcoscenici europei.
Autore: D8 Dimension |
Titolo Album: ProGr 0 |
Anno: 2017 |
Casa Discografica: Autoproduzione |
Genere musicale: Industrial, Alternative Metal |
Voto: 7,5 |
Tipo: CD |
Sito web: http://d8dimension.bandcamp.com |
Membri band: Andrea Tempestini – voce Tyo Crayon – chitarra Mik Barbieri – chitarra Michael Mammoli – batteria Alu.X – sintetizzatore, basso |
Tracklist:
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