Shrapnel – Raised On Decay
Raised On Decay si apre con una scarrellata di doppio pedale che mette subito in chiaro le cose: questo album è thrash metal. Thrash metal di quelli suonati bene, molto bene. Ma l’intro di Hollow Earth, il brano che apre l’album, è solo la punta dell’iceberg. Gli inglesi Shrapnel sono l’anello di congiunzione tra l’old school, fatto di Slayer e Megadeth, e il futuro (o presente) del genere. Appurato che, per qualche strano motivo, raggiungere i mostri sacri è davvero molto difficile, questo album contiene una delle cascate di pezzi thrash che più thrash non si può. Sotto la punta di questo iceberg, ripreso dall’artwork catastrofico apocalittico della bella copertina, ci sono infatti numerosi brani potenti e ben suonati, fatti di assoli e cambi di ritmo tipici del genere. Un cantato veramente thrash e veloce intervallato da rallentamenti e accelerazioni improvvise, come ben esplicato in Complete Resection e The Boundaries Set. Tra le altre spiccano Jester, con i suoi assoli alla velocità della luce, Carved From Above e la stessa title track, Raised On Decay, cavalcante e feroce. Chiude l’opera una cover di AntiChrist degli Slayer che suona come devozione e ringraziamento.
Un album davvero piacevole e ben suonato; con innegabili influenze dei grandi maestri del genere, come detto Slayer e Anthrax su tutti, ma con un pizzico di Kreator e anche Testament, senza però scadere nel plagio, anzi. Ciò che emerge da questo lavoro dei Shrapnel è proprio la capacità di essere originali, in un campo così pericoloso come il thrash metal. Great job!
Autore: Shrapnel |
Titolo Album: Raised On Decay |
Anno: 2017 |
Casa Discografica: Candlelight Records |
Genere musicale: Thrash Metal |
Voto: 8 |
Tipo: CD |
Sito web: http://shrapnelthrash.bigcartel.com/ |
Membri band: Jae Hadley – voce Nathan Sadd – chitarra Chris Martin – chitarra Cai Beschorner – basso Jonathan Grimley – batteria |
Tracklist:
|