Trevor And The Wolves – Road To Nowhere
Chi conosce Trevor non può che accostarlo ai Sadist e al technical death metal di cui i liguri sono storici fautori. Musica estrema e come tale viene davvero difficile immaginare lui in panni diversi. Ma chi lo conosce davvero bene, come noi che abbiamo l’onore di averlo come Redattore Speciale sulla nostra webzine, sa del suo amore sconfinato per l’hard rock e per gli AC/DC tanto da vederlo anche in opera nel proporre con un suo progetto brani del noto combo australiano. Quindi sapevamo cosa immaginarci all’ascolto del suo primo album solista, anche se con una persona come lui non bisogna dare nulla per scontato e la nostra curiosità era tanta. Il moniker non poteva che essere Trevor And The Wolves, dato il suo forte legame con le montagne e con tutto ciò che questo habitat ricorda, ma è affascinante il fatto che intorno a questo progetto Trevor abbia voluto coinvolgere amici e musicisti vari che in qualche modo sono legati a lui e alla Nadir, segno (concreto) che la musica è prima di tutto condivisione e su questo nessuno può avere dubbi. Road To Nowhere è composto da dieci brani che si conficcano nel pieno dell’hard rock/rock classico, come un’ascia che arriva dritta sul legno, un sound pulito e affilato che può sicuramente funzionare dal vivo, sia nei piccoli pub che nelle venue all’aperto.
A brani molto cadenzati e che ricordano lo stile dei fratelli Young (From Hell To Heaven Ice e Unforgivable Mistake su tutti), si alternano anche pezzi più cattivi, come Black Forest che con quel suo riff strizza l’occhio alla potenza forgiata negli anni dai The Darkness; davvero bello il riff rotondo di Spiritual Leader che piacerebbe tanto a Keith Richards, anche se qui vanta velocità superiore rispetto a quanto le Pietre Rotolanti ci abbiano abituati nella loro storia, bella anche la calorica slide guitar nonché gli attillati cori (possiamo dire glam??) di Roadside Motel. Inoltre va segnalato il brano Bath Number 666, un pezzo meno scanzonato e più introspettivo: Trevor ha qui voluto inserire un segno di spessore, come se questo sound ormai noto da decenni dovesse assumere anche un abito meno diretto, a livello musicale, e a nostro parere ci è riuscito in pieno. Sfumature diverse quindi che trovano un fattor comune in Lake Sleeping Dragon, un pezzo in cui il dirty rock degli AC/DC si mescola all’heavy grezzo dei primi Saxon in una ricetta che non può che appassionare ogni vero rocker; la stessa voce di Trevor fa da ponte tra il mondo del rock e quello del metal, rappresentando l’elemento fondante e caratterizzante dell’album.
Per parafrasare il titolo dell’album possiamo dire che lo stile dei Trevor And The Wolves è una “strada per una destinazione nota” ma che ci permette di vivere un viaggio esclusivo retto sulla forte passione per il rock che esce fuori da ogni singola nota.
Autore: Trevor And The Wolves |
Titolo Album: Road To Nowhere |
Anno: 2018 |
Casa Discografica: Nadir Music |
Genere musicale: Hard Rock, Rock |
Voto: 7 |
Tipo: CD |
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Membri band: Trevor Sadist – voce Francesco Martini – chitarra Antonio Aluigi – basso Alberto Laiolo – chitarra Emanuele Peccorini – batteria Special guest: Christian Meyer – batteria su Bath Number 666 Stefano Cabrera – cello su Bath Number 666 Paolo Bonfanti – chitarra slide Roadside Motel Grazia Quaranta – voce su Roadside Motel Francesco Chinchella – ghironda su Red Beer Daniele Barbarossa – bagpipes su Red Beer |
Tracklist:
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