• Facebook
  • Twitter
  • RSS

RockGarage

      

Seguici anche su

        Il Rock e l'Heavy Metal come non li hai mai letti

  • Chi siamo
  • News
  • Recensioni
  • Articoli
  • Live Report
  • Foto Report
  • Interviste
  • Regolamento
  • Contatti
  • COLLABORA
22nd Feb2018

Pulsatilla – Anemone

by Paolo Tocco

Pulsatilla - AnemoneMa voi lo sapevate che la famosissima sigla del cartone animato di Georgie è un plagio? E di chi poi? Beh dei Pooh. Siamo nel 1969 e i nostri paladini del pop beatlessiano di casa nostra sfornano Johnny E Lisa. Con il cartone animato degli anni ’80 si arrivò anche in tribunale e…insomma…il perché vi sto dicendo questo sinceramente non lo so. So solo che mi serviva una buona scusa per legarmi in modo assolutamente originale al concetto di base. Beatles. Punto e a capo. Ho ricordi di qualche tempo fa, il bellissimo disco degli italiani Green Like July. E li non si scappava. Quando il folk da Nashville incontra i Beatles di tutto il mondo il risultato sembra essere sempre lo stesso. E anche sotto l’aspetto figurativo: una voce sottile, un cantante smilzo, alto (o meglio dire non basso) magro sicuramente (ovvio, per farsi chiamare smilzo) e poi quel piglio decisamente, fottutamente, irrimediabilmente fermo agli anni ’60. Insomma io non potrei mai neanche farci un pensiero a vestire questi panni. E quando ho messo in play il video di lancio di questo nuovo singolo dei Pulsatilla ho sperato con tutte le forze che non cadessero nel baratro della banalità degli errori di sempre e…tanto di cappello, perché non solo sono rimasti in equilibrio stabile nel mondo dei vivi e degli intelligenti, ma lo hanno saputo fare con gusto. Un bellissimo video curato in tutti quei particolari che sono i primi a cadere nelle mille prove fintamente retrò che la scena indie ci propina ogni giorno. Ovviamente uno scenografo di mestiere farebbe mille appunti e rimproveri ma ad averceli videoclip di questo livello oggi. Almeno nella scena dei “non famosi”.

I Pulsatilla hanno sfornato un disco vecchio come Dio comanda. Ci manca solo (e qui non lo so e non sono capace di capirlo) che sia anche registrato in analogico e in presa diretta. Il sound di questo Anemone è beatlessiano come pochi. Ma la cosa che più di tutte colpisce è proprio la scrittura. Riff tirati fuori dal cassetto di quel tempo, giochi melodici di chitarre e organze di note che danno una personalità assolutamente vincente ad ogni singolo brano. Tra tutti ascoltate subito Bella Di Notte o la successiva Campi Di Viole che sembra uscita dal juke boxe di Arnold in Happy Days. E poi ecco la grande chicca dove tutti, e ripeto tutti (per non dire chiunque ma forse dovrei essere più clemente e dire molti) cadono: la canzone è assolutamente italiana! Quanti dischi ho sentito in questo stile in cui si scimmiotta l’inglese! Finalmente il testo e la voce sono di casa nostra e non sono per niente banali…ed inserire l’italiano per niente melodico in strutture e design così anglosassoni direi che non è cosa facile. Ecco però una cosa che mi è piaciuta poco giusto per il maledetto pignolo. Capisco gli effetti sulla voce che cercano di ricreare quel certo mood che John Lennon ha sdoganato prima e meglio di tanti altri, però ecco: forse doveva essere fatto meglio perchè questo gioco di effetti non solo mi scollano troppo la voce dallo scenario sonoro dei brani ma mi identificano questa come un oggetto troppo moderno rispetto al resto del cocktail che è decisamente figlio degli anni ’60. Anche i suoni di batteria sono troppo moderni e il mix della ritmica sembra davvero puntare al nostro futuro indie (bleee). Si crea un agrodolce che sinceramente avrei evitato perchè tutto, ma proprio tutto – dalla scrittura agli arrangiamenti – sono antichi e lo sono con grandissima personalità. Quindi non una banale emulazione ma proprio un dizionario sposato con gusto e mestiere.

Lo strumentale La Danza Dei Coribanti mette proprio a nudo questo concetto non avendo la voce a distrarre l’attenzione: se la batteria fosse stata meno elaborata nel design avremmo avuto un’amalgama più coerente con tutto lo stile. Un po’ come se nel video degli anni 60 l’attore parlasse al cellulare. Altro neo (che diavolo però…sì avete ragione, sono pesante e piantala): ciò che ha reso affascinante l’ascolto e cioè i riff con quel suono di chitarra molto rockabbilly anni 60 (ovvio) è una soluzione ripetuta troppo spesso. Cos’è: manca la fantasia? Cambia forma però la minestra è quella. La ritroviamo sfacciatamente in Bella Di Notte, Campi Di Viole, Trentuno, Niente Di Te e Val Di Teva. Per non parlare che 3 brani iniziano con il tempo dettato dalle bacchette e quasi tutti hanno lo stesso levare di chitarra ritmica. Insomma: avete fatto trenta ma non siete arrivati a trentuno mannaggia al porcospino. Punto e a capo. Forse uno dei migliori “dischi beatles” maniera del nuovo indie pop emergente per quanto non è questo un esordio. Doveva e poteva rendersi “perfetto” dal punto di vista estetico…ora ascoltatevi Johnny E Lisa dei Pooh e capirete quel che cerco di spiegare in un pensiero che lascia sempre il tempo che trova…ci eravate vicini tanto così mannaggia a quel porcospino!

Autore: Pulsatilla

Titolo Album: Anemone

Anno: 2018

Casa Discografica: Floppy Dischi

Genere musicale: Pop Rock

Voto: 6,5

Tipo: CD

Sito web: https://pulsatilla.bandcamp.com

Membri band:

Leonardo Rossi – voce, chitarra

Luca Fallini – voce, chitarra

Tommaso Selva – basso

Filippo Righetti – batteria

Tracklist:

  1. Madame, Adieu (Aritmia)

  2. Bella Di Notte

  3. Campi Di Viole

  4. Nereide

  5. Trentuno

  6. La Danza Dei Coribanti

  7. Per Fiorire

  8. Psora II

  9. Niente Di Te

  10. Val Di Teva

Category : Recensioni
0 Comm
facebook
Twitter
del.icio.us
digg
stumbleupon

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

  • Cerca in RockGarage

  • Rockgarage Card

  • Calendario Eventi
  • Le novità

    • Novaffair – Aut Aut
    • Depulsor – Walking Amongst The Undead
    • Giuseppe Calini – Polvere, Strada E Rock’n’roll
    • Bull Brigade – Il Fuoco Non Si È Spento
    • Mandragora Scream – Nothing But The Best
  • I Classici

    • Royal Hunt – Moving Target
    • Angra – Omni
    • Black Sabbath – 13
    • Saxon – Inspirations
    • Whitesnake – Forevermore
  • Login

    • Accedi
  • Argomenti

    Album del passato Alternative Metal Alternative Rock Avant-garde Black metal Cantautorale Crossover Death metal Doom Electro Rock Folk Garage Glam Gothic Grunge Hardcore Hard N' Heavy Hard Rock Heavy Metal Indie Rock Industrial KISS Libri Metalcore Motorpsycho Motörhead New Wave Nu metal Nuove uscite Podcast Post-metal Post-punk Post-rock Power metal Progressive Psichedelia Punk Punk Rock Radio Rock Rock'N'Roll Rock Blues Stoner Thrash metal Uriah Heep
Theme by Towfiq I.
Login

Lost your password?

Reset Password

Log in