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29th Mar2018

Stormwolf – Howling Wrath

by Marcello Zinno

Stormwolf - Howling Wrath copertinaCi avevano colpiti ai tempi in cui circolava il mini album Swordwind di cui avevamo parlato a questa pagina ma ora gli italianissimi Stormwolf tornano in veste ancora più formale presentando il primo, vero full-lenght dal titolo Howling Wrath e con una nuova batterista, Tiziana Cotella (già dietro le pelli dei Kantica). Al di là delle presentazioni ufficiali in realtà ci troviamo dinanzi ad un album composto da 5 brani già presenti in Swordwind di cui una cover, due bonus track (anche queste cover) e infine 4 brani completamente inediti. L’impostazione è la medesima e di questo ce ne conmpiaciamo perché se gli Stormwolf ci erano sembrati cattivi e graffianti, fortemente legati all’heavy metal ottantiano, c’è da dire che questa loro irruenza non è per nulla calata negli ultimi tre anni e anche i nuovi brani risultano ottimi momenti per rivivere il glorioso metal e farlo con grande qualità. Soffermiamoci quindi sui brani inediti: l’opener The Phoenix ci riporta indietro ai tempi dei Dio e del riffing di Vivian Campbell, bella anche l’interpretazione di Elena alla voce che fa assumere sembianze non scontate al pezzo; Fear Of The Past piacerà a tutti i defender che si ritengono tali, spaziando da un approccio quasi power epic a partiture dai tempi diversi colorati da assoli appuntiti (migliorabile la chiusura del pezzo); Lightcrusher è il pezzo migliore per valorizzare la voce di Elena, ma ancora una volta la band viene fuori nei pezzi strumentali, in questo caso è Thasaidon a luccicare, spiazzando l’ascoltatore ad ogni passaggio e collocando gli Stormwolf tra le metal band più dotate, in fatto di tecnica e di caparbietà, della scena metal odierna.

Swordwind resta uno dei brani più completi della loro discografia, un pezzo che mescola influenze maidiane, blast beat decisi e intermezzi più pacati che fanno riprendere aria nel corso dei sette minuti, il tutto esaltato da una sei corde davvero tecnica e decisa. Tra le cover proposte da citare è Me Against The World a cui la band sembra ispirarsi in fatto di sound, anche se con qualche bpm in più rispetto alla versione originale. C’è da dire che ormai la band è collaudata e secondo noi inserire troppe cover all’interno dei propri prodotti discografici potrebbe essere percepito come una mancanza di idee nuove più che un voler omaggiare artisti a cui sono legati. Inoltre evitate di aspettarvi qualcosa di innovativo da questa band non perché i musicisti non ne abbiano le capacità, tutt’altro, ma perché crediamo che il loro intento sia proprio quello di prolungare l’eco della scena metal valorizzando delle soluzioni che sembrano passate ma che in realtà non moriranno mai (si veda il seguito ad esempio dei Saxon di questi anni e il loro sound intransigentemente coerente). Chi non ha ascoltato Swordwind ed è appassionato di heavy metal classico troverà in Howling Wrath una potente pozione magica per essere trasportato nei golden years e scapocciare come non mai.

Autore: Stormwolf

Titolo Album: Howling Wrath

Anno: 2018

Casa Discografica: Red Cat Records

Genere musicale: Heavy Metal

Voto: 7,5

Tipo: CD

Sito web: https://www.facebook.com/Stormwolf.it

Membri band:

Elena Ventura – voce,

Francesco Natale – chitarra, voce

Mark Castellaro – basso

Tiziana Titti Cotella – batteria, voce

Tracklist:

  1. The Phoenix

  2. Winter Of The Wolf

  3. Marathon

  4. Fear Of The Past

  5. Swordwind

  6. Lightcrusher

  7. Thasaidon (instrumental)

  8. Soulblighter

  9. All We Are (Doro Pesch/Jeoy Balin cover)

  10. One False Move (Lizzy Borden cover)

  11. Me Against The World (Gene Allen/Lizzy Borden cover)

Category : Recensioni
Tags : Heavy Metal
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