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23rd Feb2019

Porcupine Tree – Fear Of The Blank Planet

by Fabio Loffredo
Dare un seguito a Deadwing, un vero capolavoro, è molto difficile ma la band ci riesce con Fear Of The Blank Planet, ma la genialità della band sta nel proporre un album un po’ diverso, più dark e oscuro e il risultato è dei migliori anche se non a livello dell’album citato. Prima però la band suona molto dal vivo anche per testare i brani e nel 2006 registrano Rockpalast, live uscito solo in digitale di un concerto al celeberrimo festival nel novembre del 2005, ma passa quasi inosservato, anche perché ai veri fan dei Porcupine Tree la musica liquida piace poco. Fear Of The Blank Planet è il primo brano, la title track che inizia con un arpeggio di chitarra diretto e arriva subito il drumming preciso e vivace di Gavin Harrison, il brano si sviluppa poi veloce, con un sound epico e maestoso grazie alle tastiere di Richard Barbieri, sette minuti e mezzo dove emerge il lato più progressivo dei Porcupine Tree e non mancano i riff di chitarra più metal del nuovo corso della band, un drumming sempre più fantasioso di Harrison. My Ashes è una ballad dal gusto sinfonico con tanto di archi e orchestra, un brano emozionante che apre le porte a Anesthetize, altro ottimo brano, anzi precisamente una suite di quasi diciotto minuti con tinte stavolta più psichedeliche e che vede nell’assolo di chitarra un ospite d’eccezione, Alex Lifeson dei Rush. Splendido il ritornello dal gusto malinconico e tutto il brano riesce a far presa sul lato più emotivo dell’ascoltatore e molto bello è l’assolo di Lifeson; anche qui arriva l’esplosione metal, la suite poi diventa molto più romantica e progressiva con splendide armonie vocali che incantano.

Anche gli altri brani non sono da meno, Sentimental, introdotta da belle armonie create da un pianoforte e ancora una volta la melodia regna sovrana nei Porcupine Tree e Way Out Of There sa essere al contrario il più progressivo, belle le armonie, le melodie e il soundscape di Robert Fripp dei King Crimson (che si accorgerà di Gavin Harrison e lo porterà a diventare il drummer dei King Crimson). Splendida song, ancora una volta dalle tinte più nostalgiche e dark, ma sempre incredibilmente avvolgenti, sette minuti e mezzo di pura arte espressa in musica e anche stavolta non mancano i riffoni di chitarra metal e si sente nel finale anche un ottimo lavoro al basso da parte di Colin Edwin. Chiude il CD Sleep Together, altro brano importante per la riuscita del CD. Atmosfere dure, aspre e dark, ma la melodia sa toccare sempre il cuore di chi ascolta. Nella versione in vinile c’è addirittura circa mezzora di musica in più, un modo per far impazzire di più i fan, quattro brani inseriti poi qualche mese più tardi in Nil Recurring, EP uscito nel settembre del 2007, ma di questo ne parleremo più avanti.

Autore: Porcupine Tree Titolo Album: Fear Of The Blank Planet
Anno: 2007 Casa Discografica: Roadrunner Records
Genere musicale: Progressive Rock Voto: 9,5
Tipo: CD Sito web: http://www.porcupinetree.com
Membri band:
Steven Wilson – voce, chitarra, pianoforte, tastiere, arrangiamenti strumenti ad arco
Colin Edwin – basso
Richard Barbieri – tastiere, synth
Gavin Harrison – batteria, percussioni

Special guest:
John Wesley – cori
Dave Steward – arrangiamenti strumenti ad arco, orchestrazione
Londos Session Orchestra – strumenti ad arco
Alex Lifeson – chitarra solista in Anesthetize
Robert Fripp – Soundscape in Way Out Of There, chitarra solista in Nil Recurring
Ben Coleman – violino elettrico in What Happens Now?
Tracklist:
1. Fear Of The Blank Planet
2. My Ashes
3. Anesthetize
4. Sentimental
5. Way Out Of There
6. Sleep Together

Category : Recensioni
Tags : Porcupine Tree, Progressive
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