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03rd Lug2019

Kiss+David Garibaldi@Ippodromo Snai (MI)

by Marcello Zinno
Ultima data italiana. Ultimo tour. I Kiss sono arrivati al fatidico addio alle scene e non a caso hanno intitolato il tour “End Of The Road Tour”. Non ci sono equivoci e, nonostante quanto accaduto ad altre band (Judas Priest, Scorpions, Black Sabbath…) la sensazione è che questo sia davvero il saluto finale ad una band che ha fatto del rock (e del rock’n’roll) la sua bandiera fin dal 1973, anno della nascita del progetto. Dodicesima data dei Kiss in terra italica organizzata dalla Barley Arts che ancora una volta si è dimostrata all’altezza di gestire un evento così mastodontico, una nota negativa per quanto invece riguarda la parte bar visto che 7€ per una birra e 3€ per una bottiglia piccola di acqua (facendo consegnare prima dell’ingresso l’acqua che le persone avevano portato con sé) sono davvero eccessive. L’Ippodromo era gremito, già al nostro arrivo (alle ore 19:00) il pubblico era tantissimo ed è accresciuto molto nell’ora successiva; l’area era completamente piena, un pubblico eterogeneo, di tantissime età diverse, a partire dai 4 anni fino ai 60 (almeno per le persone che abbiamo intravisto noi).

L’opener del live è stato un artista un po’ anomalo: David Garibaldi. Molti si aspettavano un musicista, magari un cantautore, ma in realtà si sono trovati davanti un pittore che con bombolette e vernici dipingeva su tele nere  veri e propri ritratti dei protagonisti del rock e del metal internazionale, partendo da Steven Tyler, passando a Ozzy Osbourne e arrivando ovviamente ai 4 Kiss. Le sue capacità sono indiscusse ma la sua collocazione all’interno di un tour di addio della band più scenografica della Terra è sicuramente opinabile: diciamo che il posto più idoneo di Garibaldi sarebbe stato in un talent o in uno spettacolo di arte visiva…non certo ad un concerto rock! Ma, come ha detto il nostro Cristian Danzo, con tutta probabilità nel tour di addio tutta l’attenzione andava riposta sui Kiss e non era il caso di inserire una band che poteva distogliere il pubblico da loro.

Poche chiacchiere, ore 21:00 e come da copione i Kiss fanno breccia sul palco, un copione che loro conoscono benissimo e che mettono in pratica da anni. Non era il nostro primo concerto di questa fantastica band quindi molte delle loro esuberanze erano a noi già note ma come diciamo spesso “se non lo hai mai fatto, almeno una volta nella vita devi assistere ad un live dei Kiss”. Un peccato quindi per chi non potrà più farlo. Apertura con l’immancabile Detroit Rock City che ha infiammato il pubblico, proposta a parere del sottoscritto leggermente più lenta in termini di bpm ma comunque potente per il suo effetto sul pubblico. Subito dopo Shout It Out Loud e soprattutto Deuce che ci ha riportati ai fasti degli esordi. Fuochi di artificio fin da subito e pannelli al di sopra del palco con mini schermi e luci: effetti incandescenti da show sfarzoso, in classico stile made in USA, come da sempre ci hanno abituati. Say Yeah è stata cantata da tutto il pubblico, aiutata dal maxi schermo e dalla band che ha incitato tutti, i momenti più incandescenti della prima parte della setlist sono stati sicuramente War Machine e Lick It Up; Paul Stanley ha intrattenuto il pubblico con i classici intermezzi dedicati a Milano, a incoraggiare parti di pubblico ad urlare più forte e mettere in luca la sua voce, da sempre particolarissima. Immancabili Cold Gin e God Of Thunder con lo spettacolo horror di Gene Simmons che si è portato in cima alla struttura del palco, a circa 20 metri da terra, stavolta su uno degli schermi che i è tramutato in piattaforma (non con l’imbracatura usata qualche anno fa). Instancabili, i Kiss hanno eseguito tutta la set list senza grosse pause: con Love Gun, Paul come di consueto si è fatto trasportare dalla “liana” fino alla piattaforma centrale dell’arena, incitando il pubblico a cantare. Anche la storica I Was Made For Lovin’ You è stata eseguita lì, con in pratica tutto il pubblico che cantava strofa e ritornello. Sul finale spazio al batterista Eric Singer che ha cantato Black Diamond e Beth (intervallati da una brevissima pausa) e sul finire l’attesissima Rock And Roll All Nite con tanto di coriandoli e ambientazione da party. Un party che ci ha emozionato ancora una volta ma che per la prima volta nella nostra vita sentiamo di non poter vivere più, almeno non con loro dal vivo. Grazie Kiss, per tutto quello che avete regalato al rock.

Setlist Kiss:

Detroit Rock City

Shout It Out Loud

Deuce

Say Yeah

I Love It Loud

Heaven’s On Fire

War Machine

Lick It Up

Calling Dr. Love

100.000 Years

Cold Gin

God Of Thunder

Psycho Circus

Let Me Go, Rock’n’roll

Love Gun

I Was Made For Lovin’ You

Black Diamond

Beth

Crazy Crazy Night

Rock And Roll All Nite

Live del 2 luglio 2019

Category : Live Report
Tags : KISS
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One Response to “Kiss+David Garibaldi@Ippodromo Snai (MI)”

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    Cristian
    3 Luglio 2019 15:11

    Una caratteristica peculiare è stata l’assenza di malinconia o nostalgia,nonostante la fine della loro lunghissima carriera.Il manifesto del rock and roll:mai lacrime,solo festa.Da chi ha scritto I Wanna Rock And Roll All Nite,And Party Everyday altro non poteva essere.

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