Kiss+David Garibaldi@Ippodromo Snai (MI)

L’opener del live è stato un artista un po’ anomalo: David Garibaldi. Molti si aspettavano un musicista, magari un cantautore, ma in realtà si sono trovati davanti un pittore che con bombolette e vernici dipingeva su tele nere veri e propri ritratti dei protagonisti del rock e del metal internazionale, partendo da Steven Tyler, passando a Ozzy Osbourne e arrivando ovviamente ai 4 Kiss. Le sue capacità sono indiscusse ma la sua collocazione all’interno di un tour di addio della band più scenografica della Terra è sicuramente opinabile: diciamo che il posto più idoneo di Garibaldi sarebbe stato in un talent o in uno spettacolo di arte visiva…non certo ad un concerto rock! Ma, come ha detto il nostro Cristian Danzo, con tutta probabilità nel tour di addio tutta l’attenzione andava riposta sui Kiss e non era il caso di inserire una band che poteva distogliere il pubblico da loro.
Poche chiacchiere, ore 21:00 e come da copione i Kiss fanno breccia sul palco, un copione che loro conoscono benissimo e che mettono in pratica da anni. Non era il nostro primo concerto di questa fantastica band quindi molte delle loro esuberanze erano a noi già note ma come diciamo spesso “se non lo hai mai fatto, almeno una volta nella vita devi assistere ad un live dei Kiss”. Un peccato quindi per chi non potrà più farlo. Apertura con l’immancabile Detroit Rock City che ha infiammato il pubblico, proposta a parere del sottoscritto leggermente più lenta in termini di bpm ma comunque potente per il suo effetto sul pubblico. Subito dopo Shout It Out Loud e soprattutto Deuce che ci ha riportati ai fasti degli esordi. Fuochi di artificio fin da subito e pannelli al di sopra del palco con mini schermi e luci: effetti incandescenti da show sfarzoso, in classico stile made in USA, come da sempre ci hanno abituati. Say Yeah è stata cantata da tutto il pubblico, aiutata dal maxi schermo e dalla band che ha incitato tutti, i momenti più incandescenti della prima parte della setlist sono stati sicuramente War Machine e Lick It Up; Paul Stanley ha intrattenuto il pubblico con i classici intermezzi dedicati a Milano, a incoraggiare parti di pubblico ad urlare più forte e mettere in luca la sua voce, da sempre particolarissima. Immancabili Cold Gin e God Of Thunder con lo spettacolo horror di Gene Simmons che si è portato in cima alla struttura del palco, a circa 20 metri da terra, stavolta su uno degli schermi che i è tramutato in piattaforma (non con l’imbracatura usata qualche anno fa). Instancabili, i Kiss hanno eseguito tutta la set list senza grosse pause: con Love Gun, Paul come di consueto si è fatto trasportare dalla “liana” fino alla piattaforma centrale dell’arena, incitando il pubblico a cantare. Anche la storica I Was Made For Lovin’ You è stata eseguita lì, con in pratica tutto il pubblico che cantava strofa e ritornello. Sul finale spazio al batterista Eric Singer che ha cantato Black Diamond e Beth (intervallati da una brevissima pausa) e sul finire l’attesissima Rock And Roll All Nite con tanto di coriandoli e ambientazione da party. Un party che ci ha emozionato ancora una volta ma che per la prima volta nella nostra vita sentiamo di non poter vivere più, almeno non con loro dal vivo. Grazie Kiss, per tutto quello che avete regalato al rock.
Setlist Kiss:
Detroit Rock City
Shout It Out Loud
Deuce
Say Yeah
I Love It Loud
Heaven’s On Fire
War Machine
Lick It Up
Calling Dr. Love
100.000 Years
Cold Gin
God Of Thunder
Psycho Circus
Let Me Go, Rock’n’roll
Love Gun
I Was Made For Lovin’ You
Black Diamond
Beth
Crazy Crazy Night
Rock And Roll All Nite
Live del 2 luglio 2019
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Una caratteristica peculiare è stata l’assenza di malinconia o nostalgia,nonostante la fine della loro lunghissima carriera.Il manifesto del rock and roll:mai lacrime,solo festa.Da chi ha scritto I Wanna Rock And Roll All Nite,And Party Everyday altro non poteva essere.
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