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12th Set2020

23 And Beyond The Infinite – Elevation To The Misery

by Simone Rossetti
Benevento è una ridente cittadina del sud Italia, per raggiungerla le sue coordinate sono 41°08’N 14°47’E; va bene, non sarà stata la città natale di personaggi famosi del calibro di Martin Luther King o John Lee Hooker ma se non altro da oggi potrà celebrare tra i suoi figliol prodighi questi 23 And Beyond The Infinite che con l’album in questione dimostrano che è possibile “musicalmente” osare e proporre qualcosa di diverso che non sia il solito pensiero plasticizzato (e pubblicizzato), e credeteci, nell’attuale panorama nostrano non è poco. Formatisi nel 2012 rilasciano l’anno successivo un primo EP, Dumbo Gets Drunk e nel 2014 il loro primo album Faces From The Ancient Gallery seguito da Loath: Insane Mind Festival del 2016 ed infine per arrivare ai giorni nostri, questo ultimissimo Elevation To The Misery del 2020; un album suonato e registrato ottimamente (suoni grassi e sporchi ma abbastanza definiti), testi in inglese che sembrano aver trovato una loro collocazione naturale, l’unica perplessità che ci sentiamo di evidenziare riguarda l’uso dell’effettistica che purtroppo in alcune tracce va ad appesantire inutilmente l’ascolto, ma trattasi appunto di una “sensazione” ovviamente non per forza condivisibile. Nella prima traccia Brave New World questa “pesantezza” la si percepisce in modo particolare, ma in Playhouse già risulta meno invadente, è un bel pezzo tirato al punto giusto tra dissonanze e feedback, un misto tra garage funk ed un jazz rock ad alto tasso alcolico, ma forse la traccia che riassume meglio le coordinate stilistiche di questo album è It Is What It Is, un mid tempo dalle melodie psichedeliche e malsane, riverberi di settantiana memoria e divagazioni di stampo free jazz, un brano dalle grandi potenzialità in sede live

Segue Magnetic Glance dai toni più morbidi, un pezzo che non si mette a fuoco subito e lascia un pò disorientati ma vi assicuriamo che ha grandi qualità (un bel refrain ed un crescendo di buona intensità); una cosa che si può intuire da queste prime tracce è che questa dimensione (da studio) gli vada un pò stretta, come volersi infilare dei pantaloni taglia 48 quando in realtà avremmo bisogno di una 54 (il buono non si deve contenere); si prosegue comunque con Pendejo altro pezzo con un buon intro funky che poi si perde un pò appesantendosi inutilmente ma le carte buone ci sono tutte e verranno fuori nel finale; si torna a pestare duro con That Pig Was Right, strutturalmente altalenante passa da momenti più soft ad altri più caotici, difficile “centrarla” ad un primo ascolto ma l’impatto è puro rock; un’altra bella traccia è A Mild Lie, atmosfere giuste, chitarre dissonanti, un buon ritmo e la voglia di andare oltre anche con il rischio di perdersi; a chiudere questo lavoro ci pensa Las Vegas, pezzo altamente psichedelico e pulsante di humus nero, qualcosa di perverso che affiora dall’oscurità ma stenta a rivelarsi.

Autore: 23 And Beyond The Infinite Titolo Album: Elevation To The Misery
Anno: 2020 Casa Discografica: Dirty Beach, I Dischi Del Minollo, All Will Be Well Records, Aumega Project
Genere musicale: Psychedelic Rock Voto: 7,25
Tipo: CD Sito web: https://www.facebook.com/23AndBeyondTheInfinite
Membri band: Vincenzo Concia – voce, chitarra, synth Cosimo Boscaino – voce, basso, chitarra Gianluca Timoteo – batteria, percussioni Alessio Del Donno – voce, chitarra, basso Tracklist:
1. Brave New World
2. Playhouse
3. It Is What It Is
4. Magnetic Glance
5. Pendejo
6. That Pig Was Right
7. A Mild Lie
8. Las Vegas
Category : Recensioni
Tags : Psichedelia
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