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03rd Ott2020

Pallas – Beat The Drum

by Fabio Loffredo
Passano dodici anni da The Wedge di cui abbiamo parlato qui, album che non ottenne il successo sperato, ma decidono di riprovarci nel 1998, periodo in cui i Pallas hanno pronti una serie di brani. In un primo momento Beat The Drum esce come un’autoproduzione, ma l’anno successivo, nel 1999, la label Inside Out Music mette sotto contratto la band e ripubblica l’album. Di differenze ce se sono poche, dodici anni non sono serviti a creare un sound diverso, anzi la band riparte da dove si era fermata, l’unica differenza è un cambio di line-up (fuori il batterista Derek Forman e al suo posto arriva Colin Fraser). Call To Arms riprende le strade del rock progressivo, ma di quello meno articolato e più diretto, le tastiere di Ronnie Brown sono molto presenti ma non invadenti; Beat The Drum, la title track, ha un inizio sinfonico e malinconico e un pianoforte che ne detta le linee melodiche, ma solo nella parte iniziale perché si ravviva subito con ancora una volta un progressive rock molto semplice e dalle strutture più semplicemente rock. Arriva Hide & Seek, brano con atmosfere più prog, di nuovo le tastiere svolgono un ruolo primario. A seguire c’è Insomniac, dove c’è un forte ritorno al rock progressivo più classico, tornando ad essere in linea con Marillion, Pendragon e IQ e All Or Nothing che rimescola le carte, brano più ritmato e con venature funky, ma il brano ha il suo fascino, grazie anche al corposo senso ritmico del basso di Graeme Murray.

Molto affascinante è Spirits, prog lento, atmosferico e aperto a molte contaminazioni, elettronica nella parte ritmica, dark e magnetica nelle orchestrazioni tastieristiche e celtiche, grazie anche a bagpipes molto presenti nella parte finale e Man Of Principle che torna ad essere brano più ritmato e rock. Ci sono altri quattro brani: Ghosts, il più lungo dell’album, più di otto minuti di ottimo rock progressivo con ottime soluzioni musicali e strumentali ma sempre con una mano leggera, senza mai lasciarsi andare in partiture più articolate; Blood & Roses, lento brano sinfonico e pianistico e con un guitar solo toccante di Niall Mathewson; Wilderness Years, più rock e trascinante e in chiusura Fragments Of The Sun, altri otto minuti di prog epico, misterioso e maestoso.

Inizia un nuovo corso per i Pallas grazie principalmente alla label tedesca che crede in loro dandogli più possibilità e più libertà di esprimersi.

Autore: Pallas Titolo Album: Beat The Drum
Anno: 1998 Casa Discografica: Inside Out Music
Genere musicale: Progressive Rock Voto: 7
Tipo: CD Sito web: https://www.pallasofficial.com
Membri band:
Alan Reed – voce, chitarra, basso, balalaika, oud, bodhrain, Rolane XP50 synth
Ronnie Brown – kurzweill piano, synth, cori
Colin Fraser – batteria, snare drums, percussioni, cori
Niall Mathewson – chitarra
Graeme Murray – basso, Taurus bass pedals, chitarra, cori
Tracklist:
1. Call To Arms
2. Beat The Drum
3. Hide & Seek
4. Insomniac
5. All Or Nothing
6. Spirits
7. Man Of Principle
8. Ghosts
9. Blood & Roses
10. Wilderness Years
11. Fragments Of The Sun
Category : Recensioni
Tags : Pallas, Progressive
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